venerdì 16 novembre 2012

UN PENSIERO DA DOPPIAVELA

Il giorno dopo gli scontri, oltre alla rassegna stampa, ho fatto un giro sui forum di doppiavela. Ho trovato il  pensiero di un collega in merito alla giornata del 14 novembre e, le sue parole mi hanno colpito;  in poche righe ha sintetizzato lo stato emotivo che ognuno di Noi prova  quando deve affrontare determinati servizi. Spero che il collega non se ne risenta nel vedere il suo scritto sul blog di un sindacato, non è mia intenzione strumentalizzare il suo pensiero per trarre con effetti grafici o parole ad effetto ... qualche tessera; vorrei solo dare spazio a quel lato dell'uomo  che sta all'interno della divisa e che nessuno conosce grazie ai nostri Governanti e ai  Media che in questi  ultimi 15 anni han fatto sì, che una determinata  frangia della popolazione ci usasse più come valvola di sfogo, come sacco da palestra, ammortizzatore sociale. . .

Volutamente ho omesso alcuni particolari  . . . perché li ho ritenuti personali  . . .

per fortuna il collega a cui fanno riferimento, colpito negli scontri sta bene .

Luciano Gramolelli
Segretario Generale Provinciale Consap Torino 

da doppiavela: 

Sono le 4.45 del mattino, mia moglie si é svegliata per prepararmi il caffè, i bimbi, dormono a sonno pieno...

Oggi sarà una giornata interminabile, c'è in atto uno sciopero generale, dove circa 10mila persone manifesteranno contro il governo; io sarò di servizio per garantire l'ordine pubblico...

Mia moglie con gli occhi lucidi mi chiede di restare a casa, vorrei, ma non posso disertare, devo garantire ai cittadini, che i manifestanti non distruggano le loro auto, i loro negozi o semplicemente i nostri beni pubblici.

Ore 6.00 Abbraccio forte mia moglie, ricordandole di dare un bacio da parte mia ai bimbi; lei piange, mi stringe, io per tranquillizzarla le dico: "amore torno presto, non mi succederà nulla stai tranquilla"...

Appena scendo le scale penso ai figli, avrei voluto abbracciarli e salutarli prima di prendere servizio.

Ore 7.00 arrivo in questura, saluto i miei colleghi, prendo con loro il mio ultimo caffè e mi preparo, ho paura...

Ore 8.15 siamo tutti schierati davanti alla sede della Provincia di corso Inghilterra, davanti a me ci sono circa 10mila persone, urlano di tutto contro di noi, ma noi cosa centriamo in tutto questo.

Noi prendiamo poco più di € 1.200 al mese, rischiando la nostra vita tutti i giorni per proteggere quella degli altri, compresa la loro...

Vorrei togliermi il casco ed avvicinarmi ad ognuno di loro, fargli sapere che anch'io appoggio il loro dissenso, i loro ideali, ma ricordandogli che sono li per lavoro, ed a casa ad attenderei ci sono  figlia e moglie.

Ore 9.11 una bottiglia piena di benzina esplode davanti a me, fuoco, fiamme da per tutto i colleghi si dividono cercando di fermare i manifestanti violenti, io rimango fermo, penso ai miei figli  a mia moglie.

Ore 9.16 Notizia ANSA: Poliziotto accerchiato e massacrato da circa 20 persone.
Un poliziotto è stato gravemente ferito dagli autonomi davanti alla sede della Provincia di corso Inghilterra a Torino.

Testimoni riferiscono che l'agente è stato accerchiato da una ventina di giovani, armati di bastoni e mazze da baseball, che lo hanno colpito alla testa spaccandogli il casco.
Trasferito d'urgenza in ospedale, lotta tra la vita e la morte.

Amore, Papà é andato a trovare un Angelo buono, vedrai che tornerà, stasera tu è xxx dormirete accanto a me... ?

Perché ? Perché? Perchéèèéèè.....