giovedì 29 novembre 2012


SPESE SANITARIE PER INFORTUNI OCCORSI IN SERVIZIO. ASSURDA SPEREQUAZIONE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA DI STATO. LA CONSAP SOLLECITA L'INTERVENTO DEL CAPO DELLA POLIZIA.

La Consap., sempre attenta alle esigenze e ai diritti del personale TUTTO della Polizia di Stato, segnala una assurda, quanto anomala sperequazione sia tra il poliziotto e il cittadino, sia tra poliziotti di province diverse.
Un lavoratore italiano, che sul luogo di lavoro (ivi compreso in itinere) subisce un infortunio, dopo le cure necessarie al Pronto Soccorso, viene dimesso con un ulteriore referto indirizzato all’INAIL competente e, per tutta la durata della malattia, in tutta Italia, gli viene assegnato un “codice esenzione” dalla spesa del ticket sanitario su esami strumentali e quant’altro, fornito dalla ASL cui afferisce.
Un poliziotto italiano, che durante i servizio (ivi compreso in itinere), subisce un infortunio, dopo le cure necessarie al Pronto Soccorso, viene dimesso con lo stesso identico ulteriore referto indirizzato all’INAIL competente che, però, è “carta straccia” in quanto non ha un assicurazione INAIL.
Fin qui, appare tutto “normale” se non fosse per il fatto che, (solo) in base alla provincia in cui presta servizio il poliziotto, dipende se costui o colei, che ha subito traumi, malori, infortuni SUL LAVORO (od in itinere) durante un servizio di O.P., durante un inseguimento, durante una colluttazione, a difesa della sicurezza dei cittadini e della democrazia dello Stato, dovrà pagarsi le visite mediche specialistiche, piuttosto che gli esami strumentali e quant’altro, durante tutto il periodo della malattia.
Ad oggi, se il poliziotto in servizio nella provincia di Avellino subisce l’infortunio sul lavoro, è il medico di base che gli prescrive i suddetti esami e le visite, apponendo un codice esenzione (L04) sulle prescrizioni; se si ritrova a Catanzaro, piuttosto che ad Agrigento, a Torino, tutte le spese sanitarie necessarie, sono a suo carico.
A Pesaro, gli è necessario avere “la fortuna” che, durante l’infortunio abbia avuto contatto con liquidi biologici, per essere esente.
Invece, i poliziotti in servizio nella provincia di Oristano, risultano essere insieme a quelli di altre sparse e sporadiche provincie italiane, davvero i più fortunati (anche se  si dovrebbero chiamare: normali): in queste provincie, è il medico di Polizia a rilasciare al dipendente un certificato su carta intestata, in cui si dichiara (il vero!) che esso ha subito un infortunio sul lavoro, la diagnosi, la prognosi e la relativa durata dell’esenzione dal ticket che, indipendentemente dalla Regione in cui si trova, è il codice esenzione regionale per infortuni sul lavoro (comune a tutte le regioni) L 04.
Perché tutta questa differenza, e proprio sulla malattia dei poliziotti accaduta durante l’assolvimento del proprio dovere? Come mai, tanti medici di Polizia non sanno o comunque non si comportano tutti allo stesso modo? Magari solo interessandosi alla cosa attraverso i medici di base? Cosa fa la Direzione Centrale di Sanità, anziché dettare linee guida per TUTTI gli Uffici periferici afferenti, a riguardo? Cosa fanno gli Uffici di Coordinamento Sanitario anziché assicurarsi che in TUTTI gli Uffici Sanitari afferenti, medici, Infermieri e personale in genere sappiano e divulghino al poliziotto l’informazione “correttissima”, ovvero che se ha subito un trauma ed una malattia durante il servizio (od in itinere), ha diritto all’esenzione ticket (L 04) per esami e visite specifiche, per la durata della malattia?