martedì 20 novembre 2012

NORME PIU' RIGOROSE PER CHI NEI CORTEI CREA DISORDINI.



Lei sta dalla parte del "soldato blu". E così, mentre propone il numero identificativo sui caschi dei poliziotti che fanno ordine pubblico, il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri pensa anche a "norme più rigorose per chi nei cortei crea disordini". Una specie di Daspo per le manifestazioni, simile a quello previsto per gli stadi. Due idee per cercare di evitare che si ripetano scene come quelle viste mercoledì scorso a Roma con i manifestanti che si scagliano contro le forze dell'ordine e queste ultime accusate di aver abusato del loro potere. Un tentativo, quello del ministro, di cercare di uscire da una polemica istituzionale che non accenna a placarsi.
Il ministro ha ammesso che "è un problema complesso perché da una parte dobbiamo garantire la sicurezza degli operatori e le loro famiglie, dall'altra non si può fare un discorso del genere se non si fa altrettanta chiarezza su chi partecipa ai cortei travisato o armato, è un tema che va discusso anche con gli operatori di polizia e con i sindacati". E il ragionamento successivo è appunto quello di mettere in piedi "norme più rigorose per chi, più volte, crea disordini, un po' come ci sono per gli stadi, insomma una specie di Daspo per i manifestanti". Solo un'idea per ora, anche perché, ha spiegato la Cancellieri, non è detto che si riesca a fare durante questa "legislatura tecnica, ma ci sono già diverse proposte".