lunedì 30 giugno 2014

Decreto Legge 24 giugno 2014 n.90. Richiesta incontro urgente con il Ministro Madia.

Decreto Legge 24 giugno 2014 n.90. Richiesta incontro urgente con il Ministro Madia.


Signor Ministro,
in relazione alle norme contenute nel decreto in oggetto indicato, ed in particolare all'articolo 7 del citato provvedimento, al fine di conoscere le modalità di applicazione della novella giuridica, anche in relazione alla pesante limitazione delle prerogative sindacali che sono costituzionalmente tutelate, siamo a richederLe un incontro urgentissimo per conoscere le modalità di applicazione e le ricadute che tale normativa avrà sulle nostre Organizzazioni.
            All'uopo rappresentiamo altresì che le scriventi OO.SS., pur essendo tale prerogativa espressamente sancita dalla legge, non sono state convocate in sede di incontro preventivo presso il Suo Dicastero per essere informate sulla portata del citato provvedimento normativo, cos’ come è avvenuto per tutte le altre Organizzazioni Sindacali del Pubblico Impiego.
            Parimenti è doveroso da parte nostra rappresentarLe che le scriventi OO.SS., in quanto rappresentanti del personale del Comparto Sicurezza, disciplinato dalla legge 121/81 per effetto della specificità riconosciuta anche per legge con l’articolo 19 della legge 183/2010, non godono di tutti i diritti sindacali riconosciuti agli altri lavoratori del Pubblico Impiego per effetto della mission istituzionale cui sono deputati e che pertanto già in condizioni ordinarie sono limitati nella fruizione dei diritti sindacali previsti per tutti gli altri lavoratori pubblici parimenti, Signor Ministro, l’incontro riveste carattere d’urgenza per dare apertura al confronto sia della parte contrattuale, anche se solo per la parte normativa, nonché per lo sblocco del tetto salariale che, come ben ricorderà, perdurando ormai da ben 5 anni ha prodotto una situazione tale da ingessare completamente l’operatività delle Forze di Polizia.
Oggi tale esigenza è ancora più pressante attesa anche la portata del decreto legge in oggetto riportato e per gli effetti da esso prodotti, con chiaro richiamo al tavolo contrattuale per la ridefinizione di alcune procedure.

domenica 29 giugno 2014

STRADALE TURNO IN QUINTA PER SOTTOSEZIONI E DISTACCAMENTI. INACCETTABILE PER LA CONSAP!


IL DIRIGENTE DELLA SEZIONE,  IN VISTA DEL RINNOVO DEGLI ORARI IN DEROGA PER GLI UFFICI DI : TORINO,SUSA, CHIVASSO E PINEROLO, ANNULLA L'INCONTRO CON LE OO.SS. E DECIDE DI APPLICARE IL TURNO IN QUINTA, ADDOSSANDO ALLE OO.SS. LA COLPA. - LA POSIZIONE DELLA CONSAP




USP - SOFFERENZE ORGANIZZATIVE RISPOSTA DEL QUESTORE

L'AMMINISTRAZIONE RISPONDE ALL'INTERVENTO CONGIUNTO - CONSAP, SIAP, UGL, COISP, UIL





giovedì 26 giugno 2014

Consiglio di Amministrazione,decisioni oggetto di approfondita analisi per le conseguenti decisioni legali.

Consiglio di Amministrazione, esito della riunione. Consap, decisioni oggetto di approfondita analisi per le conseguenti decisioni legali.

E' terminata a tarda serata presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza la prevista riunione del Consiglio di Amministrazione. La Consap ha ricevuto la velina ministeriale che e' stata inserita nell'area facebook di questo sito. Ancora una volta i vertici della Polizia hanno effettuato la stragrande maggioranza delle promozioni "ad libitum" e in assenza di criteri e  di regole capaci di rendere oggettiva una scelta che appare sempre più arbitraria. La Consap non può accettare di vedere calpestate le regole di buon andamento e imparzialità dell'Amministrazione. Nè può accettare di vedere schiacciato il proprio ruolo in un ambito notarile, di semplice presa d'atto, trattandosi di scelte che non riguardano solo un ristretto numero di persone, ma ricadono a cascata sulla qualità del lavoro  e sul rispetto dei diritti di tutto il personale. Le scelte adottate dal Consiglio di Anmnistrazione saranno oggetto di approfondita analisi per le conseguenti decisioni legali e sindacali che s'imporranno.

Poliziotto taglia forte, costretto a pagarsi la misurazione per la nuova divisa

Poliziotto taglia forte, costretto a pagarsi la misurazione per la nuova divisa. Innocenzi: toccato il fondo

E’ paradossale che i colleghi debbano pagarsi la misurazione sartoriale per confezionare su misura i capi di servizio lo denuncia la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia (CONSAP) rendendo nota la vicenda di un collega in servizio in Sicilia.
Il poliziotto che aveva ricevuto l’ultima divisa ben 14 anni fa, necessita come normale di nuovi capi di vestiario per servizio della taglia 62/64, ma si è visto rispondere dall'Ufficio Tecnico Logistico del Dipartimento della Pubblica Sicurezza che in magazzino non vi era vestiario di quella taglia e pertanto è stato invitato a provvedere per suo conto tenendo conto dei prospetti delle taglie sartoriali che, dice la lettera: “dovranno essere debitamente compilati e ritrasmessi a questo ufficio per avviare l’iter del confezionamento dei capi su misura”. 
Il collega si è così dovuto recare a sue spese preso una sartoria palermitana e pagarsi la misurazione sartoriale ma gli è stato detto che la divisa non sarà pronta prima di due anni.
L’ennesima vessazione di un’Amministrazione della Pubblica Sicurezza che non è in grado di rispondere, in tempi brevi, neppure alle minime necessità del personale. Si è davvero toccato il fondo – accusa il Segretario Generale Nazionale della Consap Giorgio Innocenzi – se è vero come è vero che nei magazzini della Polizia di Stato non ci sono più neanche le divise per il personale.

venerdì 20 giugno 2014

A difesa dei diritti dei poliziotti : Consap, niente più orari in deroga al vigente A.N.Q.

A difesa dei diritti dei poliziotti. Richiesta urgente incontro al Ministro Alfano. Consap, niente più orari in deroga al vigente A.N.Q.

Signor Capo della Polizia,
sul recente testo del DL sulla riforma della Pa e sul DDL denominato “Repubblica Semplice”, entrambi licenziati dall’ultimo Consiglio dei Ministri, le scriventi OO.SS colgono in modo incontrovertibile la volontà dell’Esecutivo di omologare anche il Comparto Sicurezza, per la sola parte relativa ai “doveri”, ai lavoratori del Pubblico Impiego.
Come Lei ben ricorderà, il nostro Comparto ha sempre avuto una specificità che, ancorchè sancita dall’art. 19 L.183/2010 è sempre stata insita nella sua organizzazione in funzione dalla mission istituzionale che deve garantire la tutela delle istituzioni democratiche, della coesione sociale, dell’ordine pubblico e della sicurezza e libertà di ogni singolo cittadino.
Tale specificità ha comportato una compressione dei diritti dei poliziotti rispetto a tutti gli altri lavoratori del nostro Paese che, in passato, era compensato con l’attenzione normativa ed economica riconosciuta dai vari governi. A mero titolo esemplificativo Le sottolineiamo i massacranti turni lavorativi (fino a 15-18 ore consecutive) cui i poliziotti sono stati sottoposti per garantire servizi quali quelli dell’ordine pubblico, del contrasto e gestione dell’immigrazione clandestina e non per ultimo del controllo e del contrasto della criminalità in ogni angolo del Paese.
A fronte di tutto questo vogliamo altresì rammentare gli impegni che il Ministro Alfano, anche alla Sua presenza ha ribadito in più occasioni e per ultimo nel corso della Festa della Polizia per dare pieno riconoscimento alla nostra specificità attraverso lo sblocco del tetto salariale, il blocco della chiusura indiscriminata dei 263 uffici di polizia e di una legge delega che, nell’ammodernare e rendere più efficiente l’organizzazione della Polizia di Stato, desse anche sfogo alle legittime aspettative del personale in materia di carriera per esaltare e raccordare alla nuova organizzazione le grandi professionalità esistenti nell’Istituzione.
Oggi a fronte di tutte queste promesse e del continuo esaltare la nostra specificità, prendiamo atto che con il varo dei richiamati provvedimenti i poliziotti sono equiparati ai lavoratori del pubblico impiego senza però concedergli diritti fondamentali e mai messi in discussione quali il diritto allo sciopero, al part time, e alla possibilità di effettuare il doppio lavoro purché non palesemente in contrasto con i doveri d’ufficio.
Alla luce di tutto questo e nel rispetto dello spirito di collaborazione costruttiva che da sinora haaccompagnato le scriventi OO.SS. e prima di intraprendere ogni iniziativa di lotta a difesa della specificità dei poliziotti e del diritto alla sicurezza dei cittadini, siamo a comunicarLe che in attesa dell’incontro urgentissimo richiesto al Ministro per conoscere la Sua posizione in relazione alla devastante portata di alcuni istituti dei richiamati provvedimenti normativi. Non provvederemo ad alcuna proroga di orari in deroga al vigente A.N.Q. considerato che con esse, sino ad oggi l’Istituzione ha potuto far fronte alla gravissima carenza di personale per garantire i servizi essenziali.

Consap su introduzione reato di tortura : esito audizione

Commissione giustizia Camera dei Deputati: esito audizione Consap su introduzione reato di tortura.

La CONSAP, rappresentata dal dr. Mario Gagliardi, ha partecipato, oggi alle ore 14, all'Audizione tenuta presso la  Commissione Giustizia della Camera dei Deputati e concernente la formulazione del testo normativo del reato di Tortura, già passato all'esame del Senato.
All'Audizione erano presenti tutte le sigle sindacali rappresentative della Polizia di Stato, che sono state ascoltate sullo specifico tema del reato di Tortura.
In relazione alla norma oggetto di esame, la CONSAP ha proposto alcune osservazioni che, di seguito, si riassumono.

1-    Si è ritenuto, preliminarmente, che il reato, come configurato, non individui una condotta sanzionabile in modo definito ed autonomo rispetto alle azioni già previste e sanzionate nell’ambito dello stesso Titolo XII del C.P..
Pertanto, risulterebbe ridondante e, soprattutto, difficilmente rilevabile la connotazione che dovrebbe consentire la specifica applicazione della norma in questione. Tale difficoltà assume ulteriore rilevanza se si considerano gli aspetti di grande attenzione connessi inevitabilmente alla fattispecie in argomento.
La condotta riconducibile al reato di Tortura, quindi, manca, nel testo in discussione, della necessaria tipizzazione, indispensabile a distinguerla dalle altre già previste e sanzionate nello stesso Titolo XII; in grado di offrire gli elementi di caratterizzazione indispensabili a definire le peculiari connotazioni delle azioni perseguite.

2-    Il reato di Tortura, nel testo in discussione, si rivolge prevalentemente (nel primo e secondo comma) a particolari categorie di soggetti, considerate per il collegamento diretto individuato tra le attività operative delle categorie in questione e la possibilità che possa realizzarsi la condotta incriminata. Tuttavia, il normale contesto operativo delle categorie predette risulta caratterizzato dalla necessità di realizzare concretamente quanto la legge prevede, spesso contro la volontà di chi vi si oppone. Le esigenze coercitive che  possono derivare in tali ambiti sono già disciplinate e sanzionate sia nelle modalità consentite che nei limiti inderogabili previsti. Resta del tutto evidente, nella realtà operativa, la grande difficoltà di commisurare adeguatamente ogni azione coercitiva alla resistenza  eventualmente  opposta.
Appare indispensabile, pertanto, che il testo normativo in argomento risulti di estrema chiarezza nell’individuazione dellacondotta tipizzata, al fine di perseguire azioni estremamente riprovevoli quando realizzate, consentendo, al contempo,migliori condizioni operative alle categorie di soggetti nominate nel dispositivo stesso, già costrette ad agire spesso in contesti scabrosi, difficili, ad alto rischio.
Elementi di scarsa chiarezza ed incertezza del dettato normativo in questione  produrrebbero gravi elementi di criticità nella realizzazione delle attività ordinarie delle categorie di soggetti elencati nel testo in discussione, e non offrirebbero strumenti utili a perseguire la condotta odiosa oggetto della norma stessa.
3-    La CONSAP ha sottolineato che ritenere la condotta del reato di Tortura come unisussistente è estremamente pericoloso ed inadeguato, poiché esporrebbe gli operatori di polizia e le altre categorie interessate, alla erronea interpretazione di singoli atti che devono, invece, essere giudicati in contesti di azioni complesse. Al riguardo, è stata evidenziata la rilevanza del dolo specifico da attribuire alla norma in questione, elemento fondamentale per la tipizzazione della stessa.
4-    Infine, la CONSAP ha evidenziato che in ambito europeo ed internazionale il reato di Tortura è stato espressamente sanzionato in molti paesi, anche se con modalità molto differenti tra loro (la Spagna in modo più blando, l’Inghilterra in modo estremamente duro, in Francia con tipologia più vicina alla nostra), tuttavia in Germania, ad esempio, tale reato non è espressamente previsto, e si è preferito applicare rigorosamente le sanzioni che puniscono le condotte che, inevitabilmente, sono strumentali alla tortura: minacce, lesioni,  ecc…
Il contributo offerto nella breve audizione dalla CONSAP – sostenuto peraltro anche dalle altre sigle presenti – ha tentato di rappresentare che una errata formulazione del testo normativo in esame ostacolerebbe l’operatività delle Forze dell’Ordine, costrette ad agire in condizioni di ulteriore difficoltà ed incertezza, senza peraltro raggiungere le finalità condivisibili insite nella norma proposta.   

Indennità di comando, discussione finale su decreto interministeriale.

Indennità di comando, discussione finale su decreto interministeriale.

Le Organizzazioni Sindacali della Polizia si sono incontrate con i rappresentanti del Dipartimento per la discussione finale sul Decreto Interministeriale che istituisce l'indennità di comando anche per il personale della nostra Amministrazione. Il tavolo della parte pubblica era composto dal Prefetto Truzzi degli Affari Generali, dal Dr. Sarnataro del TEP e dal Dr. Ricciardi delle Relazioni Sindacali. Il testo proposto ha ottenuto una sostanziale approvazione da parte di tutti laddove recepisce finalmente il principio di individuare il percettore del beneficio nella figura del responsabile di  ogni ufficio con funzioni finali, senza nessun vincolo sulla dimensione dell'organico, ma con la sola esclusione di coloro che già fruiscono del trattamento dirigenziale. Sono emerse alcune osservazioni relative all'esclusione di taluni uffici che, pur non essendo esplicitamente citati nell'elenco allegato alla bozza, paiono possedere il requisito necessario, rilievi per la gran parte accolti favorevolmente dai responsabili del Dipartimento. Come pure sono state acquisite le indicazioni relative all'opportunità di non fissare un limite numerico dei percettori e di riferire il beneficio non al semplice possesso della titolarità del comando, quanto piuttosto al suo effettivo esercizio. Su questo tema è stata preannunciata una circolare esplicativa che provvederà a chiarire le modalità di assegnazione dell'indennità.
La bontà del risultato acquisito è evidentemente frutto della fermezza con cui i Sindacati hanno respinto la precedente proposta avanzata dal Dipartimento e della convinzione con cui hanno stigmatizzato l'irragionevolezza delle lungaggini e degli ostacoli frapposti all'emanazione di questo Decreto.
Ora si può finalmente completare l'iter normativo per arrivare quanto prima al pagamento della tanto sospirata quanto sacrosanta indennità. Ulteriori notizie sulle procedure saranno prontamente comunicate.

Emergenza immigrazione e Reparti Mobili: incontro con il Vice Capo Polizia Vicario Marangoni

Emergenza immigrazione e Reparti Mobili : esito incontro con il Vice Capo Polizia Vicario Marangoni

Questa mattina, come preannunciato si è tenuto l’incontro sulle tematiche relative alle problematiche sanitarie, legate all'emergenza immigrazione, e a quelle concernenti l’utilizzo delle microtelecamere nei servizi di O.P. con una delegazione dell’Amministrazione, presieduta dal Prefetto A. MARANGONI, Vice Capo Vicario e composta dal Direttore centrale della Sanità Dr. Giovanni Cuomo e dal Direttore dell’Ufficio per le relazioni sindacali V. Prefetto Tommaso RICCIARDI.
In merito al primo punto, il Prefetto Marangoni ha illustrato le attività di prevenzione e profilassi già predisposte dalla Direzione centrale della Sanità in merito all'emergenza sanitaria relativamente all'esposizione al rischio per la salute di tutti i colleghi impegnati, a vario titolo nella gestione dell’emergenza immigrazione sottolineando che, al fine di individuare nuove e più incisive prassi finalizzate all'informazione e alla tutela dei poliziotti, è stato predisposto un tavolo tecnico con tutte le altre Forze di polizia per l’individuazione delle procedure con cui procedere all'informazione dei colleghi e al reperimento di nuovi e migliori dispositivi di protezione individuale (mascherine dotate di filtri, guanti monouso, profilassi per i casi sospetti ecc.).
Le OO.SS., nel prendere atto di quanto affermato e nel dare atto dell’impegno della Direzione centrale di Sanità per la disponibilità e la professionalità con cui si è adoperata per la migliore risoluzione delle problematiche evidenziate, hanno sollecitato il Vice Capo Vicario a rappresentare al Ministro Alfano la necessità di far intervenire il Governo su due questioni prioritarie.
La prima relativa all'esigenza di reperire fondi necessari all'acquisto dei dispositivi per la protezione individuale e per l’attuazione della profilassi anche in relazione dei casi sospetti già registrati in modo da rassicurare sia quelli che sono preoccupati per l’esposizione avuta sia per rassicurare tutte le persone che, a vario titolo hanno avuto contatti con gli stessi; la seconda relativa alla necessità, atteso il rischio che alcuni agenti patogeni di malattie infettive di cui gli immigrati che stanno giungendo nel nostro Paese sono portatori e che hanno periodi di incubazione anche molto lunghi (TBC, epatite ecc.), di predisporre una norma per il riconoscimento delle malattie professionali inerente l’attività del poliziotto per i rischi sia insiti nell'attività stessa (malattie cardiovascolari, dell’apparato scheletrico e motorio, psicosomatiche ecc.) che quelle per esposizione a contagio quali le malattie infettive.
Su quest’ultimo punto in particolare, così come per i precedenti, il Vice Capo Vicario ha garantito l’impegno dell’Amministrazione per giungere ad una soluzione legislativa che tuteli i poliziotti in caso di contrazione di malattie insite nell'attività del poliziotto.
Relativamente al secondo punto all'ordine del giorno, il Prefetto Marangoni illustrava le modalità di sperimentazione delle microtelecamere nei servizi di O.P. introdotte per implementare le dotazioni tecniche dei colleghi impiegati in modo da ampliare le aree di controllo visivo dell’evento che consentiranno, in via prioritaria come richiesto dal Sindacato, di assicurare una maggiore tutela degli stessi colleghi in caso di scontri grazie all'acquisizione di materiale video-fotografico.
La sperimentazione, che durerà sei mesi partirà con i Reparti di Roma, Milano, Napoli e Torino per l’impiego nelle rispettive province.
Le OO.SS. nel prendere atto della sperimentazione di questa tecnologia, richiamando anche la necessità di sperimentare la stessa anche in altri servizi e in via prioritaria in quelli del controllo del territorio così come l’adozione di altre tecnologie che consentono le acquisizioni di immagini dall'alto e su tutto il teatro dell’evento (come ad esempio i droni), nel fornire alcuni suggerimenti anche sulle modalità di sperimentazione come rappresentato dai colleghi che operano nei Reparti, hanno unanimemente richiesto che si solleciti il Governo a reperire i necessari fondi al fine dell’acquisto delle microtelecamere per tutti i colleghi addetti ai servizi anzidetti.
La riunione si è chiusa con l’impegno dell’Amministrazione a dare seguito alle richieste del Sindacato oltre che  ad aggiornare su eventuali sviluppi o modifiche rispetto alla sperimentazione.

Consap Pantaleoni non sarà trasferito, il Direttore Centrale per le Specialità P.S. destinato ad altro incarico

Il Segretario Nazionale Consap Pantaleoni non sarà trasferito, il Direttore Centrale per le Specialità P.S. destinato ad altro incarico.

Il procedimento di trasferimento da Lucca per incompatibilità ambientale del Segretario Nazionale Consap, Gianluca Pantaleoni, è stato archiviato dal Capo della Polizia, Alessandro Pansa e non produrrà l'effetto auspicato dal già prefetto Santi Giuffrè, rimosso dalla direzione centrale delle Specialità.
Quest'ultimo, infatti, con un' autentica forzatura del dettato dell'articolo 55 - sottolinea la Consap - aveva attivato il meccanismo di trasferimento d'ufficio per il nostro Segretario Nazionalei, in ragione della sua pressante attività sindacale, tentando per questa, giuridicamente atipica, via di fermarlo e forse per delegittimarlo agli occhi di tanti colleghi che a lui affidano la soluzione di piccoli e grandi problemi del loro quotidiano in polizia.
E' la vittoria della ragione e della libertà di critica sindacale- sottolinea il sindacato -, e significativa è la circostanza che a questa archiviazione si sia giunti senza che l'interessato presentasse nemmeno le controdeduzioni di rito, a dimostrazione della fragilità e pretestuosità del castello accusatorio eretto contro di lui, e della forza della Consap, nel perorarne le ragioni. Il Capo della Polizia Pansa non ha avallato il provvedimento che noi abbiamo avuto ragione di ritenere solo una misura cautelare-bavaglio, sebbene a proporglielo fosse il prefetto Santi Giuffrè nel sua qualifica di direttore centrale delle specialità, che da oggi ufficialmente andrà a ricoprire un altro incarico.

venerdì 13 giugno 2014

Riforma Pubblica Amministrazione

Riforma Pubblica Amministrazione: Consap, se Governo con provvedimento destabilizza sicurezza Paese e cittadini, i poliziotti dicono basta a doppi turni.

Dopo cinque anni di blocco del contratto e del tetto salariale, aspetto quest’ultimo che ha menomato la funzionalità degli uffici e l’operatività delle Forze di polizia, dopo un “buco” di organico di oltre 40mila operatori e di fronte all’escalation dei crimini quali furti, scippi e rapine che hanno letteralmente minato ogni sicurezza dei cittadini dal nord al sud del paese, oggi il Governo con l’approvazione del decreto legge, inerente la riorganizzazione degli uffici centrali e periferici della sicurezza e la reintroduzione del blocco del turn over al 20% delle cessazioni, sta per annientare ogni possibilità di difendere i cittadini e le Istituzioni dall'aggressione criminale.
Lo affermano in una nota i sindacati  SIULP, SIAP-ANFP, SILP CGIL, CONSAP e Federazione UIL Polizia con la quale, nel commentare le devastanti anticipazioni contenute nei provvedimenti relativi alla riorganizzazione della P.A., centrale e periferica,  all'esame del CDM odierno e con i quali l’esecutivo si appresta a chiudere circa 80 Questure, Prefetture e altrettanti Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco, dell’Arma dei Carabinieri  e della Guardia di Finanza oltre ad un non meglio specificato assorbimento della Polizia Penitenziaria e della Forestale in altri corpi di polizia, dichiarano di essere pronti ad ogni forma di protesta con mobilitazione generale permanente per scongiurare quella che definiscono una vera e propria caporetto della sicurezza del Paese.
Oggi, continuano i leaders dei Sindacati tutti gli sforzi dei poliziotti costretti ad operare  anticipando di tasca propria le risorse necessarie per le riparazioni delle macchine o a volte anche per fare rifornimento, con orari assurdi sino ai doppi turni, come ad esempio per le scorte ai politici e alle tante, troppe persone che utilizzano questo sistema per mero status simbol o per garantire i controlli alle frontiere e per l’accoglienza degli immigrati che arrivano sulle nostre coste o per la vigilanza in ogni angolo del paese per la prevenzione e il soccorso pubblico in attesa di vedersi riconoscere il sacrificio e l’abnegazione sinora dimostrata verranno annullati per effetto di decisioni unilaterali, assurde e destabilizzanti anche per la stessa tenuta della sicurezza e della coesione sociale.
Chiudere 80 questure, altrettante prefetture e comandi provinciali, significa affermare che nel nostro Paese la sicurezza e il soccorso pubblico non hanno bisogno di poliziotti e di vigili del fuoco perché la criminalità non esiste e il dissesto idrogeologico dei nostri territori è solo un’invenzione degli addetti ai lavori che, conseguentemente verranno tagliati insieme alle chiusure dei presidi di legalità.
I poliziotti non ci stanno a tale scellerato piano e per far comprendere quanto sia importante e vitale il lavoro che svolgono, cominceranno dal disdire ogni impegno sindacale che ha previsto gli orari in deroga che permettevano i doppi turni a cominciare dalle tutele ai politici sperando, che così facendo ci si accorga che o si raddoppia il personale o si rinuncia alla sicurezza. 

Dal sap alla CONSAP

Il sap perde pezzi: il vice segretario provinciale di Roma Di Fazio Marco passa alla Consap.

Marco Di Fazio, eletto il 5 marzo 2014 vice segretario provinciale sap di Roma, ha ufficialmente rassegnato le dimissioni da tutte le cariche statutarie ricoperte all'interno dell'ex sindacato autonomo. Detta decisione, particolarmente sofferta e lungamente discussa all'interno della segreteria di Fiumicino, è il risultato di determinazioni e scelte gestionali assolutamente non condivise e ritenute fortemente penalizzanti e umilianti per il personale associato. Per tali motivi, dopo circa venti anni di milatanza nel sap, ha deciso di aderire alla Consap e proseguire con sempre maggiore forza e determinazione le battaglie intraprese con l'amico Giuseppe Di Niro. La Consap nell'esprimere apprezzamento e soddisfazione per la scelta maturata dal valente sindacalista Marco Di Fazio ha proceduto a designarlo Consigliere Nazionale in rappresentanza della struttura locale Consap Fiumicino che nel giro di qualche settimana è passata da 13 a 96 iscritti diventando il fiore all'occhiello della struttura romana.

martedì 10 giugno 2014

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CON NOI SEI IN BUONE MANI !!

Ministro della Salute chiarisca se poliziotti sono a rischio malattie infettive

Immigrati: Lega, il Ministro della Salute chiarisca se poliziotti sono a rischio malattie infettive.

(Adnkronos) - "Ci chiediamo con che coraggio il governo metta quotidianamente a rischio la salute delle forze
dell'ordine che sono molto probabilmente a rischio contagio di pericolose malattie senza aver pensato di predisporre preventivamente una massiccia campagna vaccinale visto che sono impegnati a gestire l'invasione in atto da parte dei popoli africani sulle coste italiane". Lo afferma la senatrice Erika Stefani, prima firmataria dell'interrogazione indirizzata al ministro Beatrice Lorenzin esottoscritta da tutto il gruppo della Lega Nord.
 "Siamo sconcertati -aggiunge- e chiediamo al ministro Lorenzin se esista un rischio sanitario da esposizione al contagio di malattie infettive a carico del personale nazionale impegnato nella gestione dell'emergenza e quali misure il governo abbia assunto per ridurre i rischio di contagio nel personale militare, delle forze dell'ordine o pubblico e se, in particolare, siano state previste vaccinazioni o altre misure di riduzione del pericolo di contrarreinfettive o comunque rare e pericolose. Per noi viene primadi tutto la salute di forze dell'ordine e dei cittadini e poi lasolidarietà verso gli altri. Vogliamo subito chiarimenti prima che siatroppo tardi".

lunedì 9 giugno 2014

Passaggio al Ministero dell'economia e delle finanze per il pagamento delle competenze fisse e accessorie

Passaggio al Ministero dell'economia e delle finanze delle procedure informatiche del personale e dei servizi per il pagamento delle competenze fisse e accessorie degli operatori del Comparto Sicurezza e Difesa.


Signor  Ministro,
come  noto l'art 1 comma 402 della legge 27 dicembre 2013 nr.147 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2014) prevede che "entro il 1° gennaio 2016, tutti i Corpi di polizia, compresa l'Arma dei carabinieri, si avvalgano delle procedure informatiche del Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento dell'amministrazione generale, del personale e dei servizi per il pagamento al personale delle competenze fisse e accessorie"
Stessa procedura è prevista dalla medesima norma anche per le Forze Armate.
Come rappresentanti delle scriventi organizzazioni sindacali del personale della Polizia di Stato, Le esprimiamo molta preoccupazione per gli effetti che l'applicazione di tale norme produrrà sul versante dell'operatività e dell'efficienza dei servizi ai cittadini a seguito dei riflessi negativi che si realizzeranno sulla gestione del personale e sugli assetti organizzativi e funzionali del Dipartimento della P.S. e sugli Uffici e presidi centrali e periferici della Polizia di Stato.
Le modalità, i tempi, l’unicità d'impiego degli operatori di questo Comparto, che agiscono in modo sempre più frequente in contesti ed eventi connotati dalla straordinarietà, immediatezza ed emergenza operativa, rendono estremamente difficile e complicata l'omologazione ad altri settori del pubblico impiego nella gestione delle procedure di pagamento delle competenze fisse  e accessorie al personale.
La sperimentazione già attuata con la gestione diretta del MEF del personale della Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato, ha già determinato significativi limiti ed una serie di difficoltà e ritardi che stanno danneggiando il personale e rischiano seriamente di pregiudicare l'efficienza e tempestività nella realizzazione dei servizi.
Tale esperienza, infatti, consiglierebbe un ripensamento delle decisioni finora assunte in forma parziale per gli appartenenti a questo delicato Comparto lavorativo, piuttosto che una estensione generalizzata del sistema di gestione delle retribuzioni continuative e accessorie del personale.
Peraltro,  in questi ultimi anni diversi sono stati gli interventi, con relativi investimenti economici, per adeguare i rispettivi sistemi di gestione del personale da parte delle singole Amministrazioni di questo Comparto, per garantire efficienza e tempestività nel rispetto dei principi di buona ed oculata gestione del proprio personale amministrato.
La scelta operata dal legislatore, infatti, più che avere una reale valenza di  natura economica, giustificata da una asserita ipotesi di riduzione della spesa e da esigenze di unicità gestionale, sembra essere  più generata da decisioni connesse ad equilibri di potere e amministrazione diretta delle risorse umane e economiche delle Amministrazioni dello Stato, compreso questo Comparto, con conseguenti e diretti riflessi all'interno della compagine governativa.
Al riguardo le scriventi organizzazioni con lo spirito costruttivo e propositivo che ha finora contraddistinto il confronto con il Governo nella difficile, ma costante ricerca di soluzioni possibilmente condivise e sopratutto utili per il Paese, senza alcuna forma di difesa corporativa e/o ideologica dello "status quo", con la volontà di voler dare il proprio contributo al percorso di rinnovamento e cambiamento in atto in tutti i settori della pubblica amministrazione, ci pregiano di formularLe una proposta alternativa che possa coniugare le esigenze di razionalizzazione, semplificazione del sistema e contestuale mantenimento dell'efficienza e funzionalità dell'intero delicato sistema preposto a garantire la sicurezza.
            In sostanza, l'attuazione della citata norma dal 2016,  richiederebbe comunque anche a regime,   la necessità di garantire un impiego permanente presso le singole Amministrazioni del Comparto di personale e di adeguate strutture logistiche per consentire la raccolta, gestione ed invio regolare dei flussi contabili del trattamento economico al MEF, con un aggravio dei costi, ancorché contenuto, per la realizzazione di “economie di scala”, certamente non giustificabile economicamente nell’attuale quadro di finanza pubblica.
            In tale contesto apparirebbe forse più funzionale ed efficace  promuovere la creazione di un unico polo stipendiale a carattere interforze, una sorta di Centro Nazionale Unico Amministrativo,  alle dirette dipendenze del Ministero dell’Interno - Dipartimento della P.S.  in modo tale da consentire a ciascuna delle componenti interessate di operare con procedure innovative e migliorative, utilizzando il know how e i sistemi informatici avanzati già disponibili, conservando, in un quadro di assoluta compatibilità e sostenibilità economica,  un sistema razionale, efficace e funzionale oltre che garantire la specificità e la salvaguardia dell'autonomia gestionale del personale operante in questo particolare settore .
            Infine siamo a chierLe un cortese riscontro sulla attendibilità, ed eventualmente sulle ragioni per le quali, nonostante la norma suddetta preveda per tutte le Amministrazioni del Comparto, compresa l'Arma dei carabinieri, il passaggio delle procedure al MEF dal 1° gennaio 2016, i vertici della sola Polizia di Stato, si appresterebbe a realizzare tale evento con un anno in anticipo. 
Conoscendo la sua proverbiale concretezza, impegno e dedizione nell'esercizio delle Sue funzioni istituzionali e la difesa delle Sue prerogative e responsabilità quale massima Autorità nazionale di pubblica sicurezza,  siamo certi che approfondirà la questione in tutti i suoi aspetti e riflessi e valuterà con realismo e pragmatismo la proposta formulata unanimemente da tutti i sottoscritti sindacati di polizia.
Esperita tale istruttoria, siamo a chiederLe di  farci cortesemente conoscere le Sue intenzioni e le eventuali azioni che intenda assumere nella consapevolezza che si tratta di una problematica che investe la responsabilità decisionale e collegiate dell'intero Governo.