venerdì 6 giugno 2014

Lettera congiunta al Ministro della Funzione Pubblica

Lettera congiunta al Ministro della Funzione Pubblica: riaprire al più presto le procedure contrattuali per il comparto sicurezza e difesa.


Signor Ministro,
            come noto con l’approvazione della legge 29 luglio 2010  nr.122 che ha convertito il decreto legge nr.78/2010 (cosiddetto Decreto Brunetta), ai soli pubblici dipendenti, è stata introdotto il blocco delle procedure negoziale per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, che, per questo specifico Comparto è scaduto il 31 dicembre 2009  (art 9 comma 17).
             Lo stesso provvedimento legislativo ha altresì congelato qualunque altra forma d'incremento retributivo con l’introduzione del blocco del cosiddetto “del tetto salariale” che ha sterilizzato gli incrementi derivanti da automatismi stipendiali connessi alla maturazione di determinate anzianità di servizio e di tutti gli effetti economici derivanti dalle progressioni di carriera.  (art.9 commi 1 e 2 bis; art 9 comma 21 e art 8 comma 11 del D.L. 78/2010).
            Al riguardo il Governo con il Documento di Economia e Finanze 2014 (pag 34) ipotizza la concreta possibilità del superamento del blocco del c.d. "tetto salariale" attuato nel periodo 2011-2014 dal 1 gennaio 2015. 
            Sul fronte contrattuale, invece, il D.P.R.  4 settembre 2013 n.122 che aveva prorogato il blocco del "tetto salariale" fino al 31.12.2014,  prevede già la possibilità della ripresa del confronto sul versante del rinnovo contrattuale seppur circoscritto all'ambito normativo senza oneri aggiuntivi.
            L'art 1 lett c) del citato D.P.R., infatti, recita "si dà luogo alle procedure contrattuali e negoziali ricadenti negli anni 2013 -2014 del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche così come individuate ai sensi dell'art 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n.196, e successive modificazioni, per la sola parte normativa e senza possibilità di recupero per la parte economica. Per il medesimo personale non  si dà luogo, senza possibilità di recupero, ai riconoscimento degli incrementi contrattuali eventualmente previsti a decorrere dal 2011".
            Nell'ambito delle materie oggetto di contrattazione per il Comparto Sicurezza e Difesa, molte sono le vertenze in atto in ordine ad una corretta ed omogenea interpretazione ed applicazione delle norme contrattuali vigenti tra appartenenti alle diverse Amministrazioni, cosi come alcuni istituti normativi previsti per tutti i dipendenti pubblici, non trovano ancora accoglimento ed attuazione per il personale di questo Comparto in relazione ad una supposta erronea e fuorviante interpretazione "adescludendum"del concetto di specificità lavorativa prevista dall'  di cui all'art.19 della legge 183/2010.
            Vi sono poi una serie di quesiti pendenti rappresentati in questi anni al Dipartimento della Funzione Pubblica, sia dalle OO.SS., che dalle singole Amministrazioni del Comparto in merito alla necessità di chiarire in via interpretativa, o mediante correzioni e integrazioni, spesso di natura formale e lessicale, alcuni istituti contrattuali per adeguarli alle mutate esigenze operative, funzionali ed organizzative.
            Alcuni interventi sono addirittura necessari e finalizzati a favorire processi di razionalizzazione e qualificazione della spesa pubblica mediante semplificare delle procedure, riduzione degli oneri burocratici e adeguare le norme contrattuali in relazione all'introduzione di nuove norme di legge susseguitesi nel tempo in materia fiscale o di finanza pubblica e che  necessitano dell'apertura delle procedure contrattuali e negoziali, senza oneri aggiuntivi.     
            Premesso quanto sopra, considerando che sono finora trascorsi nove mesi dall entrata in vigore della norma che consente la ripresa del confronto negoziale con le parti sociali di questo Comparto si chiede alla S.V. di avviare le procedure che consentano la convocazione delle organizzazioni sindacali e delle  rappresentanze militari per la  formale apertura del tavolo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, secondo quanto previsto  dalle norme vigenti in materia.