mercoledì 30 gennaio 2013


CONGEDO STRAORDINARIO RETRIBUITO : PARERE FUNZIONE PUBBLICA

Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha trasmesso alla Consap l'allegato parere della Funzione Pubblica relativo al congedo straordinario retribuito ex art. 42, commi 5 e ss. del d.lgs. n. 151 del 2001 - computabilità ai fini dell'anzianità di servizio e della progressione di carriera.

sabato 26 gennaio 2013


PENSIONI : LA CONSAP RIBATTE ALLE DICHIARAZIONI FARNETICANTI DELLA FORNERO.

Per fortuna tra qualche giorno la signora Fornero tornerà a rivestire i panni della semplice professoressa. I gravi danni prodotti alla guida del Ministero del Lavoro hanno costretto i diversi partiti politici a lasciarla fuori dalle liste elettorali. Dobbiamo sopportarla ancora per poco. Ieri,. per esempio, discutendo amabilmente con i giornalisti, è tornata a parlare delle sorti del regolamento di armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico per gli appartenenti al comparto sicurezza, approvato dal Governo ma ancora in attesa del parere parlamentare per la successiva emanazione. Secondo la Fornero il provvedimento “dovrebbe andare avanti,si tratta, infatti, di un intervento alquanto limitato che tiene pienamente conto delle specificità e della cruciale importanza dell’attività delle forze dell’ordine. Se non fosse approvato - ha concluso - sarebbe soltanto per ragioni di mera convenienza elettorale”, 
Le dichiarazioni del ministro del lavoro Elsa Fornero, ad avviso della Consap, in merito alla riforma delle pensioni delle forze di polizia lasciano senza parole. Ancora una volta ha la sfacciataggine di aggredire la nostra categoria senza tenere minimamente in considerazione la nostra specificità e la nostra professionalità. Prima va a casa meglio è. Ci riserviamo di affrontare la questione pensioni con il governo che uscirà, con piena legittimità, dalla urne.

venerdì 25 gennaio 2013


INDIZIONE CONCORSO PER VICE SOVRINTENDENTE : LA CONSAP RICHIEDE AL MINISTERO UN URGENTE INCONTRO.

Alla luce di quanto stabilito dall’ Art. 2, comma 5, lettera b del Decreto legge 227 del 2012, che prevede una procedura semplificata per l’accesso alla qualifica di Vice Sovrintendente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, la Consap chiede, a questo Onorevole Ministero un incontro, con i Responsabili dell’Ufficio Concorsi e l’Ufficio Rapporti Sindacali, per avere conoscenza ma anche discutere le modalità tecniche, nonché i titoli che il Ministero intende adottare in considerazione per l’immissione in ruolo dei nuovi Vice Sovrintendente.
La delicatezza del ruolo ricoperto dai futuri vincitori di tale concorso, nonché  il cospicuo numero di persone che verranno immesse in ruolo, rende la questione particolarmente delicata, non solo sotto un punto di vista della gestione delle risorse umane, ma anche per il “l’investimento” in termini di professionalità che la Polizia di Stato è tenuta a fare con questi nuovi Ufficiali di Polizia Giudiziaria. Le precedenti, spesso poco felici esperienze concorsuali e i titoli fin ora adottati nelle valutazioni del personale, dovrebbero indurre tutti a fare un momento di riflessione per scongiurare una cattiva o approssimativa gestione di tutta la procedura. I titoli fin ora adottati vanno rivisti, resi più omologhi per evitare interpretazioni discrezionali o errori, e devono tenere anche conto della professionalità e della cultura dei concorrenti

BOZZA CONCORSO INTERNO PER MILLE POSTI PER VICE ISPETTORE

Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha inviato alla Consap, per il prescritto parere, l'allegata bozza del bando di concorso interno per mille posti, per titoli di servizio ed esami, per Vice Ispettori.

giovedì 24 gennaio 2013


FONDO PER L'EFFICIENZA DEI SERVIZI ISTITUZIONALI ANNO 2012.

Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha inviato alla Consap l'unita circolare del Servizio T.E.P. e Spese Varie relativa al Fondo per l'efficienza dei servizi istituzionali anno 2012.
Allegati:
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martedì 22 gennaio 2013


DENUNCIA CONSAP : LA DIA E' A PEZZI, GLI AGENTI SE NE VANNO.

La Direzione investigativa antimafia (Dia) ”cade a pezzi”: in diverse regioni come la Calabria, si registra in poco piu’ di un anno il 30% di agenti in meno, che chiedono il trasferimento”. 
A lanciare l’allarme e’ il sindacato di polizia del Consap, che questa mattina ha anche manifestato davanti alla sede della Dia a Roma ”contro i continui tagli”. ”In pochi anni siamo passati dai 400 euro di indennita’ specialistica agli 80 euro del 2013 – ha spiegato il sindacato – Inoltre sono stati tassati anche gli indennizzi sulle missioni. In una regione ad alto rischio mafia come la Calabria c’e’ il 30% di agenti in meno e vigilare sui progetti per le grandi opere come l’autostrada Salerno-Reggio  Calabria o il ponte sullo stretto di Messina diventa un’impresa sempre piu’ ardua”. Il Consap – che denuncia ”un graduale arretramento dell’azione di contrasto” – ha anche puntato il dito contro il riutilizzo dei beni confiscati alla mafia, ”sui quali non si investe e per i quali non c’e’ rilancio produttivo”. L’allarme e’ anche su Roma, dove ”sempre piu’ spesso le attivita’ criminali in alcuni quartieri periferici della Capitale sono gestite dai clan: abbassare la guardia in questo momento equivarrebbe a consegnare il territorio nelle mani della criminalita’ organizzata”. 
”Stanno uccidendo la sicurezza – spiega la Segreteria Regionale del Lazio della Consap – l’agonia della Direzione Investigativa Antimafia ne e’ la dimostrazione. In dodici anni i fondi per la Dia sono diminuiti di tre volte, mentre la motivazione professionale e’ ormai ai minimi storici. Stiamo assistendo alla fuga dei professionisti migliori dalla Direzione Investigativa Antimafia, dal 2011 ad oggi la percentuale e’ di – 30% ed e’ destinata a salire !

lunedì 21 gennaio 2013


SIT-IN CONSAP PER DENUNCIARE LA FUGA DALLA DIA : POLIZIA SENZA RISORSE MENTRE LA CRIMINALITA' ORGANIZZATA ALLUNGA LE MANI SULLE NOSTRE CITTA'.

“Nel Paese crescono le rapine e lo spaccio di stupefacenti , eppure assistiamo ad un depotenziamento delle attività di sicurezza” questo il motivo per il quale la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia terrà un sit – in di protesta martedì 22 gennaio a Roma davanti alla sede della DIA in piazza Cola di Rienzo 27, a partire dalle ore 9,00.
I dati dell’ultimo rapporto sulla criminalità, evidenziano come le nostre città, siano divenute una testa di ponte per la criminalità organizzata, mentre sempre più spesso le attività criminali in alcuni quartieri periferici sono gestite dai clan; abbassare la guardia in questo momento equivarrebbe a consegnare il territorio nelle mani della criminalità organizzata.
Il sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato, denuncia un graduale arretramento dell’azione di contrasto, che passa per la riduzione delle indennità di servizio, l’abbassamento del monteore straordinario, la tassazione delle indennità missione ed i tagli alla sicurezza che stanno compromettendo l’operatività delle Forze di Polizia.
“Stanno uccidendo la sicurezza – spiega la Consap – l’agonia della Direzione Investigativa Antimafia, struttura interforze d’elite, ne è la dimostrazione. In dodici anni i fondi per la Dia sono diminuiti di tre volte, mentre la motivazione professionale è ormai ai minimi storici. Stiamo assistendo alla fuga dei professionisti migliori dalla Direzione Investigativa Antimafia, dal 2011 ad oggi la percentuale e di – 30% ed è destinata a salire.
La vicenda della  DIA e solo la punta dell’iceberg di un’istituzione allo sbando, in cui si privilegia l’immagine all’efficienza, con dirigenti che si muovono con macchina blindata e scorta armata, mentre il personale ne è spesso privo. Nel più assoluto silenzio, si sta smantellando una struttura di polizia che in 20 anni di attività ha sequestrato beni per 7,7 miliardi, assicurando alla giustizia oltre diecimila persone appartenenti alla criminalità organizzata.
Occorre un’inversione di tendenza – sostiene la Consap – della quale deve farsi carico il Ministro dell’Interno. Le attività della DIA sono fondamentali per disarticolare le organizzazioni criminali, garantendo nel contempo allo Stato sequestro di beni per decine di miliardi ogni anno, beni che, una volta confiscati, si trasformano in risorse per tutte le Forze di Polizia da destinare alla lotta alla criminalità.

UFFICIO STAMPA CONSAP

sabato 19 gennaio 2013

GIARDULLO LASCIA IL SILP CGIL


GIARDULLO LASCIA IL SILP CGIL E SI CANDIDA CON INGROIA. CONSAP, IN BOCCA AL LUPO. SPERIAMO SAPPIA FARE MEGLIO DEI SUOI PREDECESSORI ONOREVOLI COLLEGHI.

Claudio Giardullo, segretario generale del Silp-Cgil si candida alla Camera con la lista «Rivoluzione civile» di Antonio Ingroia. Giardullo, dirigente superiore della Polizia, da domani lascia la guida del sindacato per iniziare la campagna elettorale. «Sicurezza e legalità e i problemi degli operatori delle forze di polizia sono i temi di cui mi continuerò a occupare», ha detto l'ormani ex sindacalista candidato alle politiche. In bocca al lupo a Giardullo. La Consap si augura che una volta in Parlamento sappia fare qualcosa di più di quanto hanno saputo fare per la Polizia e i poliziotti i vari Saltamartini, Serra, De Sena e via discorrendo.

FERMO : SERVIZI DELICATI DI SCORTA AFFIDATI A PERSONALE NON SPECIALIZZATO IN PRESENZA DI OPERATORI CHE HANNO EFFETTUATO IL CORSO AD ABBASANTA.

Il Segretario Nazionale Gianni Valeri ha segnalato al Dipartimento della Pubblica Sicurezza l'ennesima stravaganza della dirigenza del Commissariato di Fermo. Il Capo della Polizia cosa aspetta ancora ad intervenire ????  "E’ stato segnalato a questa O.S., che sovente, in diverse Questure, non ultima quella di Fermo, è impiegato in servizi di scorta (anche molto delicati) personale che non ha effettuato il relativo corso ad Abbasanta, nonostante la presenza, in sede, di operatori in possesso del predetto requisito.
A nostro avviso, visto che, l’Amministrazione ha investito risorse economiche e logistiche per formare il personale in parola, sarebbe opportuno che nelle Questure, ove presenti, venissero impiegati nei servizi di scorta.
Questa O.S., per evitare il ripetersi della problematica, chiede l’emanazione di una circolare esplicativa".

giovedì 17 gennaio 2013

COMMISSIONE PARITETICA CENTRALE PER LA FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE


COMMISSIONE PARITETICA CENTRALE PER LA FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE, PREVISTA DAL D.P.R. n. 395 DEL 31 LUGLIO 1995. RIUNIONE DEL 16 GENNAIO 2013.

Presieduta dal pref. Cautilli e con la presenza del rappresentante CONSAP, si è tenuta in data odierna, nel consueto clima di fattiva collaborazione, la riunione in oggetto.
Questi i punti all'ordine del giorno.
  1. Aggiornamento professionale per l'anno 2013: tematiche da trattare
  2. Programma 8° Corso per Vice Revisori Tecnici
  3. Corso Allievi Agenti: Responsabile Unità Didattica e Istruttori d'Aula. Discussione sulle funzioni da svolgere.

Punto 1

Al termine di un'articolata discussione si è pervenuti alla decisione di inserire quali “tematiche di interesse generale” per l'aggiornamento professionale anno 2013:
A) Problematiche attuali dell'Ordine Pubblico B) Immigrazione clandestina. Normativa azione di contrasto e legislazione internazionale C) La violenza sui minori e sulle donne. Aspetti, giuridici psicologici e operativi Nell'ambito del punto A) la CONSAP ha voluto sensibilizzare il Direttore Centrale sulla differenza di addestramento ed equipaggiamento che intercorre tra gli Operatori del Reparto Mobile e Territoriali chiamati a svolgere lo stesso servizio, allegando la seguente nota a verbale:

In questo periodo di turbolenze politico - sociali i servizi di Ordine Pubblico stanno divenendo sempre più frequenti e sempre più turbolenti.
Non a caso, il Dipartimento della P.S. ha meritoriamente attivato uno specifico “ Centro di formazione per la tutela dell'ordine pubblico", dove vengono addestrati gli Operatori del Reparto Mobile che svolgono il loro delicato compito muniti di una specifica uniforme, dotata di protezioni ed accorgimenti atti a  tutelarne l’incolumità.
Come è noto, accanto a questi Operatori specializzati dal suddetto Centro, vengono quasi sempre schierati Poliziotti provenienti dalle realtà territoriali i quali ,oltre a non essere stati specificatamente formati per questo genere di eventi, sono comandati di servizio in divisa ordinaria. Tale divisa non offre protezione alcuna e limita fortemente la libertà di movimento, inoltre le calzature di ordinanza non consentono la corsa veloce e non possiedono requisiti antiinfortunistici Va da sé che tale abbigliamento mette già di per se gli Operatori in una situazione di rischio.
Questa Segreteria Provinciale CONSAP chiede che questa problematica che coinvolge la sicurezza degli Operatori di Polizia, sia portata ancora una volta in evidenza ai vertici del Dipartimento al fine di garantire almeno l’equazione:

STESSO SERVIZIO = STESSO EQUIPAGGIAMENTO

punto 2

L'8° Corso Vice Revisore Tecnico avrà inizio in data 19 Marzo 2013 presso le Scuole di Nettuno e Spoleto e avrà la durata di circa tre mesi alla Scuola piu' tre mesi circa al Reparto di assegnazione, per una durata totale di mesi sei





punto 3

La CONSAP ha ribadito l'importanza che i Responsabili di Unità Didattica e Istruttori d'Aula , rivestono nella formazione degli Allievi Agenti. Ha richiesto quindi di individuare i primi nel Ruolo Ispettori ( in mancanza Sovrintendenti) e i secondi in persone che abbiano maturato comprovata esperienza e anzianità di servizio nella Polizia di Stato. Oltre ai suddetti requisiti entrambe le figure devono avere una specifica formazione.



IL RAPPRESENTANTE CONSAP DELLA COMMISSIONE PARITETICA CENTRALE
Fabrizio RICCI
--

venerdì 11 gennaio 2013

NUOVA CIRCOLARE INPS SULLE PENSIONI DEL PERSONALE DEL COMPARTO SICUREZZA




Direzione Centrale Previdenza
Roma, 10-01-2013
Messaggio n. 545

OGGETTO:
Adeguamento, a partire dal 1° gennaio 2013, agli incrementi della speranza di vita dei requisiti per l’accesso al pensionamento del
personale appartenente al comparto sicurezza, difesa e soccorso
pubblico.

Premessa


L’articolo 24, comma 18, del D.L. 201/2011 convertito con modificazioni dalla legge 214/2011, ha previsto l’adozione di un regolamento di armonizzazione allo scopo di assicurare un processo di incremento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento anche per il personale appartenente al comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico per il quale sono previsti requisiti diversi da quelli vigenti nell'assicurazione generale obbligatoria.

Poiché tale regolamento ad oggi non è stato emanato, per detto personale continuano ad applicarsi i requisiti pensionistici vigenti, i quali, tuttavia, sono soggetti, a decorrere dal 1° gennaio 2013, all’adeguamento agli incrementi della speranza di vita nei termini che di seguito si specificano.
I commi da 12-bis a 12-quinquies dell’articolo 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, hanno disciplinato gli adeguamenti alla speranza di vita dei requisiti per l’accesso al pensionamento, in attuazione a quanto previsto dall’articolo 22-ter della legge 3 agosto 2009, n. 102; in particolare, il comma 12-quater ha previsto l’adeguamento dei requisiti (inizialmente esclusivamente quelli
anagrafici) alla speranza di vita anche nei confronti del personale ppartenente ai comparti indicati in oggetto nei quali sono ricompresi: il personale delle Forze armate, dell'Arma dei carabinieri, del Corpo della guardia di finanza, il personale delle Forze di polizia ad ordinamento civile (Polizia di Stato, Corpo forestale dello Stato e Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) nonché il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
L’articolo 24, comma 12, del D.L. 201/2011 convertito con modificazioni dalla legge 214/2011, ha modificato, tra l’altro, il citato comma 12-quater della legge n. 122/2011 nella parte in cui prevedeva l’applicazione degli adeguamenti alla speranza di vita esclusivamente ai requisiti
anagrafici.
Con la modifica introdotta, pertanto, a decorrere dal 1° gennaio 2013 l’adeguamento agli incrementi della speranza di vita si applica ai requisiti anagrafici e, qualora l’accesso al pensionamento avvenga a prescindere dall’età, a quello contributivo previsto per il diritto al trattamento pensionistico.
Di seguito sono specificati i nuovi requisiti per l’accesso al pensionamento vigenti a decorrere

dal 1.1.2013 e fino al 31.12.2015
.
1. Adeguamento dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia

La pensione di vecchiaia si consegue al raggiungimento dell’età anagrafica massima prescritta dai singoli ordinamenti, variabile in funzione della qualifica o grado, congiuntamente al requisito contributivo previsto per la generalità dei lavoratori.
Preliminarmente occorre evidenziare, anche in risposta ai numerosi quesiti pervenuti, che, come confermato dal Dipartimento della Funzione pubblica, dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e dal Ministero dell’economia e delle finanze, il collocamento a riposo d’ufficio, a decorrere dal 1° gennaio 2013, continua ad avvenire in corrispondenza dell’età massima per
la permanenza in servizio, così come fissata dai singoli ordinamenti e non adeguata agli incrementi della speranza della vita, nell’ipotesi in cui al compimento di detto limite di età risultino già soddisfatti i requisiti prescritti per il diritto a pensione.
Pertanto, resta confermato il principio generale, già esplicitato nella circolare del Dipartimento della Funzione Pubblica n. 2/2012, secondo il quale il datore di lavoro pubblico deve far cessare il rapporto di lavoro o di impiego con il dipendente medesimo raggiunto il limite di età previsto dall’ordinamento di appartenenza quando al raggiungimento di detto limite il dipendente sia in possesso dei requisiti per il diritto al trattamento pensionistico, fermo
restando che, ove la decorrenza della pensione non sia immediata, il dipendente deve essere mantenuto in servizio fino all’accesso al trattamento pensionistico (c.d. finestra).
Per contro, qualora il dipendente raggiunga il limite di età previsto in relazione alla qualifica o al grado di appartenenza nel 2013 e non abbia, a tale data, già maturato i requisiti previsti per la pensione di anzianità, il requisito anagrafico previsto per l’accesso al pensionamento divecchiaia deve essere incrementato di
3 mesi.
Resta, in ogni caso, fermo il regime delle decorrenze introdotto dall’articolo 12, commi 1 e 2
della legge n. 122/2010 (c.d. finestra mobile).


2. Adeguamento dei requisiti per l’accesso alla pensione di anzianità

Per effetto dell’adeguamento agli incrementi della speranza di vita a decorrere dal 1° gennaio 2013 e fino al 31 dicembre 2015 l’accesso al pensionamento anticipato avviene con i seguentirequisiti:

- raggiungimento dell’anzianità contributiva di
40 anni e 3 mesi, indipendentemente dall’età;
- raggiungimento di un’anzianità contributiva non inferiore a
35 anni e con un’età di almeno 57 e anni e 3 mesi;
- raggiungimento della massima anzianità contributiva corrispondente all’aliquota dell’80%, a condizione essa sia stata raggiunta entro il 31 dicembre 2011 (attesa l’introduzione del contributivo pro-rata dal 1° gennaio 2012), ed in presenza di un‘età anagrafica di almeno
53 anni e 3 mesi.

Anche per le pensioni di anzianità resta fermo il regime delle decorrenze previsto dall’articolo 12, comma 2 della legge n. 122/2010.
In merito si rammenta che nel caso di accesso alla pensione con il requisito dei 40 anni di contribuzione indipendentemente dall’età anagrafica (adeguato, come detto, agli incrementi della speranza di vita a partire dal 1 gennaio 2013), occorre tenere presente che l’accesso al trattamento pensionistico subisce, rispetto ai 12 mesi di finestra mobile, un ulteriore posticipo di un mese per requisiti maturati nell’anno 2012, di due mesi per requisiti maturati nell’anno 2013 e di tre mesi per i requisiti maturati a decorrere dal 2014 (art.18, comma 22 ter, del decreto legge 6 luglio 2011, n.98, convertito in legge 15 luglio 2011, n. 111).

Il Direttore Generale
Nori



giovedì 10 gennaio 2013

RESOCONTO AUDIZIONE CONSAP



Informazione! No Volantini pubblicitari !

- Consap Torino



INDAGINE CONOSCITIVA SUI RECENTI FENOMENI DI PROTESTA ORGANIZZATA IN FORMA VIOLENTA IN OCCASIONE DI MANIFESTAZIONI E SULLE POSSIBILI MISURE DA ADOTTARE PER PREVENIRE E CONTRASTARE TALI FENOMENI. RESOCONTO AUDIZIONE CONSAP.

Audizione di rappresentanti delle organizzazioni sindacali della Polizia di Stato e del Corpo forestale dello Stato e di rappresentanti del COCER dell'Arma dei carabinieri e del COCER del Corpo della guardia di finanza:
COMMISSIONE I
AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI
Resoconto stenografico
INDAGINE CONOSCITIVA

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui recenti fenomeni di protesta organizzata in forma violenta in occasione di manifestazioni e sulle possibili misure da adottare per prevenire e contrastare tali fenomeni, l'audizione di rappresentanti delle organizzazioni sindacali della Polizia di Stato e del Corpo forestale dello Stato e di rappresentanti del COCER dell'Arma dei carabinieri e del COCER del Corpo della guardia di finanza.
Sono presenti rappresentanti del COCER dell'Arma dei Carabinieri e del Corpo della guardia di finanza; rappresentanti delle seguenti organizzazioni sindacali della Polizia.
GIANCARLO VITELLI, Rappresentante della CONSAP. Buongiorno, signor presidente, e grazie dell'invito.
Andiamo subito al punto focale che lei, Presidente, ha prima richiamato. La CONSAP è contraria ai codici identificativi sul casco in quanto, a nostro avviso, diventerebbe un formidabile strumento di ritorsione cieca e gratuita. Esempi non mancano. Citerò gli ultimi due che hanno avuto una cassa di risonanza nazionale sui mezzi di comunicazione di massa.
Uno è il caso mandato in onda dalla trasmissione Chi l'ha visto? di colleghi ingiustamente e vigliaccamente additati al pari di una sottospecie umana per aver portato via un povero bambino alla madre, quando la situazione era ben diversa e vedeva, tra l'altro, la presenza sul posto di psichiatri e assistenti sociali inviati direttamente dal giudice, unitamente alla presenza del papà del bambino; l'altro è il caso dei lacrimogeni sparati dal Ministero della giustizia, immediatamente strumentalizzato dei quotidiani.
Purtroppo, in una logica di guerriglia urbana, la manganellata in più può scappare. Ovviamente, gli eccessi sono sempre e comunque da condannare, ma riteniamo che la marchiatura sul casco non sia una strada percorribile in quanto c'è un deficit di legiferazione in materia di ordine pubblico. Mancano, per l'appunto, alcune norme essenziali in materia di ordine pubblico, come l'arresto differito.
Inoltre, onestamente, crediamo di aver sempre avuto il numero di codice, signor presidente, e sono i 160 anni di storia patria al servizio del Paese sul terreno della sicurezza pubblica, del soccorso e della solidarietà. Questo è il nostro codice identificativo.
Vogliamo, invece, proporre come sindacato, nell'ottica di svelenire il clima di contrapposizione e di conflitto che si è creato, un esercizio elementare di democrazia. In tutta Europa le grandi manifestazioni di massa si dirigono verso le sedi del Governo, del Parlamento; così ad Atene, piazza Syntagma, così a Madrid, così a Londra. È naturale perché il popolo, ovviamente, manifesta contro il Governo, contro il potere: perché in Italia dovrebbe essere diverso? È un diritto elementare praticato in tutte le capitali del mondo.
Nel momento in cui tutti ci criminalizzano e ci accusano, noi proponiamo l'accesso libero alle vie e alle piazze adiacenti i palazzi delle istituzioni affinché i manifestanti possano liberamente esprimere il loro dissenso - ovviamente in forme civili, senza scudi o caschi di sorta - sotto le finestre dei rappresentanti del popolo. Del resto, non si può rifiutare ciò che si concede nel resto d'Europa.
Mossi da un reale spirito e da un atteggiamento democratico, non vogliamo sentir parlare di arresti preventivi di ventennale memoria, e siamo invece convinti che l'unica strategia possibile sia il dialogo tra le parti. Il dialogo, infatti, è una strategia.
Siamo preoccupati, signor presidente, perché ogni giorno tocchiamo con mano, nelle sue varie forme, le umiliazioni e le demotivazioni che serpeggiano tra il personale, con il suo corredo di annunci e smentite in ordine alle varie problematiche che ancora sono aperte nel nostro comparto. Percepiamo immediato il rischio di questo magma incandescente di rabbia, protesta e voglia di cambiamento essendo le forze dell'ordine, per loro stessa definizione, un termometro sufficientemente preciso dell'innalzamento della temperatura in ordine ai conflitti sociali che si determinano nel Paese.
Vorremmo evitare, signor presidente, per non ricadere negli errori del passato, di essere il solito calderone in cui tutte le pulsioni confluiscono. Non ci piacciono le dietrologie, ma una tecnica ben consolidata nel nostro Paese. È dietro le contrapposizioni totali tra «poveri cristi» che si consolidano gli apparati di potere, siano essi economici, finanziari e politici.
Intravediamo certi disegni di continuità col passato e che ancora oggi continuano a essere funzionali a un certo tipo di sistema. Diversamente, come spiegarsi tutta questa rabbia, questo livore nei confronti delle forze dell'ordine? Servono forse un altro Antonio Marino o un altro collega Annarumma, da una parte, e, magari dall'altra, un Ovidio Franchi o un Alfio Tondelli? Mi riferisco, in particolare, ai fatti di Reggio Emilia del luglio del 1960, così come a quelli di Avola, in Sicilia, del dicembre del 1968, che furono storicamente alla base della saldatura tra lotte di operai e studenti.
Ecco perché siamo preoccupati. Ci sono troppe similitudini con pagine drammatiche della storia del nostro Paese in quanto le grandi manifestazioni studentesche cariche di rabbia sociale, le nostre cariche e la possibile saldatura come in passato della mobilitazione studentesca con il movimento operaio, primo poi innescherà un'esplosione sociale.
Noi siamo dei semplici poliziotti, abbiamo giurato fedeltà allo Stato in quanto democratico e legalitario, non siamo schiavi o servi di politici di destra o sinistra e siamo al servizio soltanto della legge e dei cittadini.
L'altra proposta che vogliamo avanzare - vogliamo annunciarlo in quest'Aula benché non sia la sede appropriata, ma a cui riconosciamo un tocco di sacralità - sempre nell'ottica, come dicevo, del dialogo da ricercare, la richiesta di essere convocati quanto meno alla vigilia di grandi eventi di massa come rappresentanze sindacali, unitamente ai rappresentanti sindacali, ovviamente, delle confederazioni sindacali di CGIL, CISL, UIL presso il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Questo è, infatti, come recita la legge n. 121 del 1981, un organo consultivo la cui composizione, oltre al questore, al comandante dei Carabinieri e altri, è allargabile anche a soggetti estranei alla stessa amministrazione.
In questo modo, all'azione sindacale riconosciamo un valore concreto in termini morali, etici e sociali, proiettato a svilire sempre la guerra e quell'odio che serpeggiano e che troppo spesso è vomitato a dosi massicce nei confronti di uomini che sono lì a difendere e garantire le libertà costituzionali.

mercoledì 9 gennaio 2013

TRATTAMENTO ECONOMICO DI MISSIONE


TRATTAMENTO ECONOMICO DI MISSIONE. LETTERA AL MINISTRO.

Signor Ministro,
mi vedo costretto a scriverLe per segnalarLe il crescente malumore del personale in servizio presso i più importanti e delicati uffici operativi (SCO, DCPC,  DCSA, DIA, DCPP, DAC, Squadre Mobili e Digos ) che lamenta l’ingiustificata e drastica tassazione del trattamento economico di missione.
Com’è noto, infatti, a far data dal 1° gennaio 2013, a seguito di disposizioni impartite dal Ministero dell’Economia e Finanze – Ragioneria Generale dello Stato, le somme erogate a titolo di indennità forfettaria sono imponibili per la parte che eccede euro 46,48 al giorno mentre le somme erogate a titolo di mancato pasto per la parte che eccede euro 30,98 al giorno.
La Consap giudica inaccettabile questa situazione per due ordini di motivi:
-        gli istituti del rimborso forfettario e del rimborso per mancato pasto promanano da accordi contrattuali che non hanno previsto alcuna tassazione;
-        i suddetti istituti sono stati previsti in quanto più convenienti anche per la stessa Amministrazione, la quale verrebbe chiamata ad una maggiore spesa nel caso in cui il personale della Polizia di Stato inviato in missione decidesse d’ora innanzi di non richiedere più il regime forfettario.
Tenuto conto dell’importanza dell’argomento che precede, si prega la S.V. di voler far conoscere, con cortese urgenza, le determinazioni  che intende adottare al riguardo per ripristinare il trattamento economico pattuito, significando che questa struttura si riserva di adottare ogni azione sindacale e giurisdizionale che possa tutelare i diritti del personale interessato.

martedì 8 gennaio 2013

APPALTI PER LA POLIZIA : OTTO ARRESTI.


APPALTI PER LA POLIZIA : OTTO ARRESTI.

Manager, imprenditori e un prefetto. La guardia di finanza sta eseguendo su mandato della procura di Napoli, otto misure cautelari nell'ambito di un'indagine sull'appalto per il Cen della polizia che doveva sorgere nel quartiere Capodimonte, nel capoluogo campano. Tra gli arrestati manager e imprenditori.
IL PREFETTO FIOROLLI - Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare c'è anche l'ex direttore delle specialità della polizia, il prefetto Oscar Fiorolli, direttore Centrale Risorse Umane del dipartimento Pubblica Sicurezza. Nei confronti del quale sono stati disposti gli arresti domiciliari
LE INDAGINI - L'inchiesta è l'unica tranche rimasta a Napoli di una più corposa indagine su irregolarità negli affidamenti di appalti nell'ambito del cosiddetto 'pacchetto sicurezza a società del gruppo Finmeccanica. In particolare l'appalto per il Cen, che da Roma sarebbe stato portato nel capoluogo campano, riguarda un affidamento a lavori per 37 milioni di euro e ipotesi di reato che vanno dall'associazione a delinquere, alla turbativa d'asta, all'abuso d'ufficio. (Fonti: Agi/Ansa)

SPENDING REVIEW, TASSATA L' INDENNITA' DI MISSIONE AI POLIZIOTTI


SPENDING REVIEW, TASSATA L' INDENNITA' DI MISSIONE AI POLIZIOTTI CHE HANNO LIBERATO ANDREA CALEVO. INNOCENZI, UNA VERGOGNA E UN REGALO ALLA CRIMINALITA'.

Doccia fredda per gli operatori che hanno garantito la liberazione dell’imprenditore di Lerici Andrea Calevo”.  Forte dissenso della Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia a seguito della circolare ministeriale n. 333-G/II.2624.02/aagg37 del 21 dicembre scorso che ha modificato il trattamento tributario su rimborso forfetario e mancata fruizione del  pasto del personale inviato in missione sul territorio nazionale.
“La direttiva dell’agenzia dell’Entrate recepita dalla nostra Amministrazione è una norma che penalizza, e di fatto annienta i reparti operativi – tuona il Segretario Generale Nazionale della Consap Giorgio Innocenzi – tassare il rimborso forfetario ed il mancato pasto, spesso non fruito per ineludibili esigenze di servizio, penalizza economicamente proprio quei reparti specializzati come lo Sco, ma anche Criminalpol, Squadre Mobili e Digos che sviluppano le loro investigazioni su tutto il territorio nazionale”.
In questo modo lunghe indagini ed appostamenti spesso necessari per garantire la sicurezza, come nel recente caso del rapimento di Calevo, nonché le attività di intelligence da operare nei luoghi di reato, saranno retribuite con pochi spiccioli, visto che circa il 50% del rimborso sarà sottoposto a tassazione e contribuirà al reddito.
Stanno uccidendo l’operatività  – conclude Innocenzi –  questa è norma che demotiva i colleghi, non compensa l’impegno, il sacrificio; E’ un regalo alla criminalità.