martedì 31 dicembre 2013

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DELL' ON. BASILIO CATANOSO (PDL)

VICENDA PANTALEONI : INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DELL' ON. BASILIO CATANOSO (PDL)



INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA AL MINISTRO DELL’INTERNO
Premesso per sapere che:

  • La legge 121/81 prevede all’art.82 il diritto del personale della Polizia di Stato di associarsi in sindacato;
  • L’art. 36 del DPR 164/2002 prevede che “nell’ambito della stessa sede di servizio, i trasferimenti in uffici diversi da quelli di appartenenza del Segretario nazionale, regionale e provinciale di sigle sindacali rappresentative sul piano nazionale, possono essere effettuati previo nulla osta dell’organizzazione sindacale di appartenenza”;
  • L’art.15 della legge 300/1970 (Statuto dei Lavoratori) vieta e dichiara nullo qualsiasi atto diretto a discriminare nelle assegnazioni o nei trasferimenti o comunque a recare pregiudizio al lavoratore a causa della sua affiliazione o attività sindacale;
  • Si stanno verificando numerosi casi di trasferimenti ‘forzati’ di dirigenti sindacali di Polizia in Toscana di cui l’odierno interrogante è venuto a conoscenza;
  • Un trasferimento riguarda un dirigente sindacale della sigla ‘Autonomi di Polizia’, tale Giacomo Migliozzi in forza alla questura di Livorno ed un altro riguarda Gianluca Pantaleoni, un dirigente sindacale della sigla ‘Consap’ in forza alla Sezione Polizia stradale di Lucca;
  • In base alla documentazione pervenuta all’odierno interrogante sembrerebbe che detti trasferimenti abbiano natura ‘punitiva’ a causa della loro attività sindacale ‘sgradita’ ai vertici locali della Polizia di Stato;
  • A giudizio dell’odierno interrogante, l’amministrazione centrale della Polizia di Stato dovrebbe curare con maggiore attenzione questi casi e provvedere conseguentemente e, se del caso, evitare che i provvedimenti disciplinari nei confronti di dirigenti sindacali possano anche solo dare la semplice impressione di essere punitivi anziché basati sui soli criteri di efficienza ed efficacia amministrativa;
  • La Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia (CONSAP) da tempo, con decreto del Ministero della Funzione Pubblica, risulta annoverata tra le organizzazioni sindacali della Polizia di Stato maggiormente rappresentative ed in ragione di tale status ha sottoscritto contratti nazionali di lavoro, accordi nazionali quadro, contrattazioni decentrate in tutta Italia e i suoi rappresentanti siedono nelle commissioni centrali e periferiche del Dipartimento della Pubblica Sicurezza ex art.26 DPR 395/1995;
  • Se non ritenga necessario intervenire per ripristinare il rispetto della normative poste a tutela della libertà sindacale all’interno della Polizia di Stato avviando una indagine amministrativa utile a verificare la legittimità dei comportamenti posti in essere dal Direttore pro-tempore delle Specialità della P.S.


On. Basilio Catanoso

lunedì 30 dicembre 2013

GRAVE DELIBERA DI TRENITALIA (CONCORDATA CON DIRETTORE SPECIALITÀ' POLIZIA)

GRAVE DELIBERA DI TRENITALIA (CONCORDATA CON DIRETTORE SPECIALITÀ POLIZIA) : REVOCA IMMEDIATA VIAGGI GRATIS PERSONALE POLFER A BORDO TRENI FRECCIAROSSA, FRECCIARGENTO E FRECCIABIANCA. CONSAP : RIMUOVERE SUBITO VERTICI MINISTERIALI RESPONSABILI DISFATTA !


Dopo la tassazione delle indennità di scorta, nei giorni scorsi e precisamente il 18 dicembre 2013, con una delibera di Trenitalia concordata verosimilmente con il Direttore Centrale delle Specialità, Santino GIUFFRE' è stata revocata con effetto immediato la possibilità per i colleghi della Polizia Ferroviaria di viaggiare gratis a bordo dei treni Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca. Un vero e proprio sfregio alla specialità e alla professionalità dei nostri colleghi  impegnati a garantire la sicurezza proprio a bordo dei convogli delle Ferrovie dello Stato durante il loro turno di servizio. Si tratta , come denunciato da tempo dalla Consap, dellì'ennesima svendita delle prerogative e del prestigio della Polizia di Stato ai poteri forti della S.r.l. Trenitalia. Forse è giunto il momento che anche le altre OO.SS. si ravvedano e chiedano a gran voce con la Consap la revisione della convenzione in atto e l'allontanamento dei vertici ministeriali responsabili della inadeguata gestione. Forse anche il Capo della Polizia dovrebbe riconsiderare l'ipotesi di promuovere a febbraio l'attuale Direttore Centrale a Vice Capo della Polizia.

mercoledì 25 dicembre 2013

SCANDALO ALLOGGI IN POLIZIA !!!!!

SCANDALO ALLOGGI IN POLIZIA : PER ALTI FUNZIONARI ( E PARENTI) GLI ALLOGGI NON MANCANO MAI. DOPO L'ENNESIMA DENUNCIA DE IL FATTO QUOTIDIANO SIAMO CURIOSI DI VEDERE COSA FARA' IL CAPO DELLA POLIZIA !!!!!


Da anni i sindacati chiedono di sapere come sono assegnati 230 alloggi individuali – dai 100 ai 250 metri quadri ciascuno – quasi tutti nei quartieri prestigiosi della Capitale. Almeno una cinquantina, dalle loro ricerche, risultano occupati da persone senza alcun titolo tra cui pensionati, ex mogli, figli e parenti di dirigenti del Dipartimento della P.S. Sulla Salaria, ed è solo un esempio, ci sono quelli della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia. Un edificio a ferro di cavallo immerso nel verde e a due passi dal centro con alberelli di limoni e cactus in giardino (foto). Una parte è destinata a residenze private per alte cariche, un villino a due piani e un edificio poco più grande di tre. La chiave è passata da De Gennaro Gianni, al tempo Capo della Polizia, a De Gennaro Andrea, il fratello generale della Guardia di Finanza a capo della Direzione centrale per i servizi antidroga. Alloggi di tutto rispetto anche ai Parioli, dove De Gennaro Francesco, figlio di Gianni, ha potuto abitare per anni in un alloggio Enasarco. Un anno dopo nulla è cambiato. Sui citofoni ci sono ancora nominativi di ufficiali in pensione come il vicario dell’ex questore di Genova Francesco Colucci al tempo del G8. E ancora un dirigente delle Risorse umane e la ex segretaria di Manganelli, poi addetta alle Relazioni esterne della Ps, poi alla Scuola di polizia e infine promossa a Rieti, a 100 km di distanza dalla Capitale.

LA CAMERA DEI DEPUTATI SI TIENE AFFITTI MILIONARI. E A FINIRE PER STRADA SONO I POLIZIOTTI.



La Camera si tiene gli affitti milionari. E a finire per strada sono i poliziotti. Succede nella Capitale, quella da salvare, ma nessuno se ne preoccupa. Sono 10 su 29  i commissariati della Polizia di Roma sotto sfratto esecutivo, per finita locazione o perché la Prefettura ha smesso da tempo di pagare l’affitto per sedi e alloggi. Come al Flaminio Nuovo, dove una sessantina di agenti presidia 14 comuni della Provincia e la Cassia, strada maestra dell’ingresso nella Capitale. Con lo Stato moroso la proprietà non mette mano alla struttura da anni, ragion per cui la 626 lì non è mai entrata. Le foto non rendono l’odore di muffa che gli agenti tentano di eliminare areando i locali. Gli scarichi delle turche non funzionano, tocca versarci acqua a secchiate. Un cartello sotto lo scaldabagno avverte: “Non accedere, perdita d’acqua. Pericolo”. Il riscaldamento scalda giusto il commissariato mentre sopra, negli alloggi, la 125 di corrente impedisce di attaccare stufette. Potrebbero causare il blackout, sarebbero guai. Chissà quanti, guardandosi intorno, avranno pensato di sfilarsi il casco. Anche perché da qui, il 31 dicembre, si sgombera. E sarà poliziotti che sfrattano altri poliziotti, roba mai vista. E non solo lì. A 200 metri c’è la stazione dei Carabinieri Tomba di Nerone, anch’essa sotto sfratto. Poi toccherà a Vescovio, Sant’Ippolito, Tuscolano e via via tutti gli altri.
Il problema degli alloggi collettivi era noto da tempo ed è esploso alla fine dell’anno scorso con l’arrivo di 455 agenti di rinforzo motivato da esigenze di ordine pubblico della Capitale. I  2.064 posti letto per le forze di polizia erano pieni. Alcuni hanno preso il posto di colleghi anziani che li detenevano per problemi economici o familiari, altri sono stati sparsi tra San Lorenzo e Nomentano. Duecento sono finiti alla Scuola dei Vigili del Fuoco delle Capannelle, che chiude di notte e non ha un’armeria: per un mese si sono spostati per le strade di Roma senza l’arma d’ordinanza. Altri 78 sono stati alloggiati in tre alberghi. “.
Il rovescio della medaglia è che nello stesso tempo ex funzionari e dirigenti da anni occupano abusivamente alloggi individuali e di servizio nei quartieri esclusivi del centro. Loro, a quanto pare, nessuno riesce a sfrattarli. Fece scalpore la denuncia dei sindacati di una cinquantina di appartamenti dell’amministrazione degliInterni assegnati a canoni stracciati (se non gratis) a persone ormai senza titolo, pensionati, ex mogli, figli e parenti vari. Non se n’è più saputo nulla. Su input della Questura, invece, è partita la verifica sui 95 alloggi individuali di propria competenza e anche qui, va detto, non sono mancate sorprese: su 35 appartamenti in via Trionfale, zona Prati, 28 sono risultati occupati da titolari ormai in pensione o trasferiti altrove. Qualcuno era abusivo da dieci anni. A settembre il questore ha firmato 9 procedure di sfratto, nessuna è stata eseguita. Altri 10 abusivi se ne stanno comodi comodi nei 60 alloggi di servizio, assegnati a titolo gratuito, al Celio, Esquilino, Tuscolano e nei distaccamenti periferici.
“Da anni i sindacati denunciamo queste iniquità: gli alloggi dorati per i dirigenti del Dipartimento della P.S., con retribuzioni a 5 zeri dovrebbero essere trasformati in alloggi collettivi e assegnati a chi, per 1.300 euro al mese, ogni giorno rischia la pelle per la sicurezza di tutti, in una piazza sempre più incontenibile”.
Anche una volta recuperati, però, non basteranno a garantire una sistemazione decorosa agli agenti. La Questura sta stringendo i primi accordi per utilizzare strutture demaniali vuote: il commissariato Casilino, pure sotto sfratto, ha traslocato nell’ex motorizzazione. Altre soluzioni sono allo studio, ma anche così non se ne verrà a capo anche perché lo Stato, dalla sua, ci mette poco o nulla: nella legge di bilancio 2012 era previsto un contributo di 11,7 milioni per costruire nuovi alloggi per il personale di polizia ma sono spariti nelle variazioni 2013 e fino al 2015 questa posta di bilancio è pari a zero.
Il paradosso è che l’amministrazione dello Stato abbonda di immobili vuoti eppure spende oltre 300 milioni l’anno per alloggiare poliziotti e carabinieri. Solo per gli affitti – ha accertato la Ragioneria generale dello Stato – il Viminale ha un debito fuori bilancio di 176 milioni.  “La soluzione è sotto gli occhi di tutti : per alloggiare i poliziotti si continuano a pagare montagne di soldi in affitti presso strutture private, spesso fatiscenti e con ingenti costi per canoni e manutenzioni che aumentano solo contenziosi e degrado. E intanto si continua a programmare la vendita dei beni demaniale che si potrebbero ristrutturare e utilizzare a questo scopo anziché per fantomatiche operazioni per fare cassa”.

domenica 22 dicembre 2013

REGOLAMENTO ACCESSO RUOLO SOVRINTENDENTI

REGOLAMENTO ACCESSO RUOLO SOVRINTENDENTI IN GAZZETTA UFFICIALE. COLPO DI MANO DEL CAPO DELLA POLIZIA. NON RECEPITE LE PROPOSTE DI MODIFICA MIGLIORATIVE AVANZATE DALLA CONSAP.


E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Regolamento recante modifica al decreto primo agosto 2002, n. 199, concernente il "Regolamento recante modalità' di accesso alla qualifica iniziale del Ruolo dei Sovrintendenti della Polizia di Stato". Il testo, evidentemente concordato con qualche organizzazione sindacale compiacente, non recepisce le proposte migliorative avanzate dalla Consap. Si tratta di un vero e proprio colpo di mano  del Capo della Polizia.

venerdì 20 dicembre 2013

QUESTURA Verifica semestrale 
del 27 novembre 2013

Il 27 novembre scorso, si è tenuta in questura la consueta riunione semestrale di verifica. Di seguito potrete leggere la dichiarazione e la posizione della CONSAP che , come sempre,  punta a portare l’amministrazione a prendere coscienza della situazione lavorativa del dipendente, affinché trovi  “soluzioni” idonee per il benessere del personale.
Sul sito della Questura – Ufficio Gabinetto – Ufficio Rapporti Sindacali -  Verbali Riunioni (rete intranet), potrete prendere visione della versione integrale del verbale. 

  

La nostra professionalità a difesa
 della tua libertà

CONTRASSEGNARE I CASCHI DEGLI AGENTI : ALFANO, SONO PIU' CHE CONTRARIO

CONSAP, BENE COSI' MINISTRO, ORA SBLOCCHIAMO I CONTRATTI E FACCIAMO IL RIORDINO DELLE CARRIERE.



Sono quanto più contrario si possa essere sulla possibilità di contrassegnare i caschi degli agenti impegnati nelle manifestazioni con il numero di matricola. Che facciamo, vogliamo fargli bussare a casa?”. Così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, illustrando il Rapporto 2013 sull’attività del Viminale a Roma. “Contraddice tutte le regole che presiedono alla sicurezza del Paese e dei singoli agenti, che facciamo gli facciamo bussare a casa? Si tratta di persone che – continua – rischiano con stipendi non alti per tutelare la libertà e la sicurezza dei cittadini – ha aggiunto – E’ bene che siano protette anche la loro libertà e sicurezza”.

PRESTAZIONI DI LAVORO STRAORDINARIO 2013 : IN CORSO PROCEDURE PER IL PAGAMENTO.


La Direzione Centrale per le Risorse Umane ha comunicato alla Consap che sono in corso le procedure per il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario rese, per maggiori esigenze, nel 1° semestre 2013 dal personale degli Uffici dipartimentali e territoriali della Polizia di Stato.

FONDO PEREQUATIVO : FIRMATO IL DECRETO DEL MINISTRO DELL'INTERNO.


Il Ministro dell'Interno, on. Angelino ALFANO ha firmato il decreto per il fondo perequativo. La Consap, com'è noto, da tempo ha denunciato l'assoluta insufficienza dei fondi a disposizione idonei a garantire appena il 16% degli emolumenti spettanti al personale. Una vera vergogna contro la quale noi della Consap non smetteremo mai di lottare per garantire al personale i sacrosanti diritti. Leggi il decreto.

Allegati:
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martedì 17 dicembre 2013

PACCHETTO GIUSTIZIA : CONSAP, RISCHIO SICUREZZA A CAUSA DELLA CRISI ECONOMICA CON QUESTO MINI INDULTO.

PACCHETTO GIUSTIZIA : CONSAP, RISCHIO SICUREZZA A CAUSA DELLA CRISI ECONOMICA CON QUESTO MINI INDULTO.


“Forse stavolta anche se solo per due settimane ne useremo più di otto” usa l’ironia la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia, per commentare la reiterata indicazione dell’uso del braccialetto elettronico sub judice per una sentenza che rende inefficace la convenzione a partire dal 31 dicembre prossimo, per il controllo a distanza degli individui sottoposti alla misura alternativa al carcere, contenuta nel provvedimento tampone del Governo cosiddetto decreto legge “svuota carceri”.
Il pacchetto giustizia varato dal governo, ma sarebbe meglio dire l’indulto simulato – accusa la Consap - è l’ennesima “polpetta avvelenata” per le Forze di Polizia che dovranno impegnarsi per ri-arrestare chi in carcere già ci stava, e che tornerà, ineluttabilmente, a delinquere.
Per il braccialetto elettronico, fatti salvi i “buchi” di geolocalizzazione denunciati da alcuni esperti del settore delle comunicazioni che temiamo costringeranno i colleghi a “inseguire i fantasmi” ci sembra paradossale che la misura introdotta nel 2001 sia stata fino ad oggi sottoutilizzata, pur costando oltre 80 milioni di euro alle casse dello Stato, e che qualora dovesse rivelarsi efficace necessiterà di un intervento in sede giudiziale che cancelli la sentenza dal Tar del Lazio il 24 maggio scorso che sulla vicenda dell’appalto Telecom sui braccialetti elettronici ha accolto il ricorso della società Fastweb e ha dichiarato “inefficace alla data del 31 dicembre 2013 la convenzione quadro datata 31.12.2011”. 
“Questo indulto simulato – il Segretario Generale Nazionale della Consap Giorgio Innocenzi – non risolve alcun problema di affollamento delle carceri ma lo rimanda soltanto, esponendo però fin da subito i cittadini ad un’aggressione malavitosa che sarà ancora più veemente a causa della crisi economica”.

NAPOLI : RINVIATO A GIUDIZIO IL CAPO DELLA POLIZIA PANSA.

NAPOLI : RINVIATO A GIUDIZIO IL CAPO DELLA POLIZIA PANSA.

La Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex prefetto di Napoli Alessandro Pansa, oggi capo della Polizia, con l’accusa di traffico organizzato di rifiutinell’ambito dell’inchiesta sullo smaltimento del percolato. Pansa è imputato nella sua qualità di ex commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, dal luglio al dicembre del 2007.
L’indagine è quella denominata “marea nera”, che riguarda lo smaltimento del percolato, la sostanza liquida inquinata e inquinante, prodotta dallo stato di decomposizione dei rifiuti solidi urbani, in particolare la parte umida, che finiva in mare.
Secondo l’accusa, c’era una struttura organizzata che ha consentito lo smaltimento di percolato da discarica, presso gli impianti di depurazione campana, che non solo non potevano ricevere quel veleno liquido e neanche smaltirlo, ma che erano malfunzionanti e di questa carenza tecnica ne erano ben consapevoli gli indagati.
I pm Paolo Sirleo e Giuseppe Noviello firmarono la richiesta di arresto, convalidata dal Gip collegiale nel gennaio 2011, per 14 persone. La marea nera è il terzo troncone di indagine originatosi dall’inchiesta madre su Impregilo-Bassolino, il cui processo di primo grado è alle battute finali.
La Procura di Napoli ha chiesto, nel luglio scorso, l’archiviazione per diversi capi di imputazione, richiesta accolta dal Gip del Tribunale in questi giorni. Per Pansa, quindi, era arrivata l’archiviazione per il reato di associazione a delinquere perché, questo il ragionamento del giudice terzo, da un punto di vista temporale la costituzione della presunta associazione avviene prima del suo arrivo in commissariato. Ma dalla lettura di quella richiesta di archiviazione emergeva l’intenzione della Procura di chiedere il rinvio a giudizio per Pansa, Guido Bertolaso e per l’ex direttore del ministero dell’Ambiente, Gianfranco Mascazzini. In particolare: “I predetti – si leggeva nella richiesta di archiviazione – risultano infatti aver posto in essere condotte tali da integrare il delitto di traffico organizzato di rifiuti contestato nell’avviso di conclusione indagine, e poi nella richiesta di rinvio a giudizio che questo ufficio avanzerà”.
Gli indagati, tra cui Pansa, avrebbero insomma consentito lo smaltimento del veleno prodotto da alcune discariche campane presso impianti e vasche inidonee, non ancora soggetti a collaudo. Addirittura, alcuni impianti erano sprovvisti di autorizzazione e dovevano essere chiusi. “I vertici – si legge – erano costantemente messi al corrente della disastrosa situazione degli impianti e delle caratteristiche qualitative e quantitative del percolato (…); gli stessi esponenti apicali disposero e consentirono il conferimento del percolato là dove non doveva e non poteva essere conferito, cioè nei depuratori regionali”.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA AL MINISTRO DELL'INTERNO DELL'ON. TOTARO (FDI).

dal Nazionale




AL MINISTRO DELL’INTERNO
Premesso che:

  • La legge 121/81 prevede all’art.82 il sacrosanto diritto del personale della Polizia di Stato di associarsi in sindacato;
  • La Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia (CONSAP) da tempo, con decreto del Ministero della Funzione Pubblica, risulta annoverata tra le organizzazioni sindacali della Polizia di Stato maggiormente rappresentative ed in ragione di tale status ha sottoscritto contratti nazionali di lavoro, accordi nazionali quadro, contrattazioni decentrate in tutta Italia e i suoi rappresentanti siedono nelle commissioni centrali e periferiche del Dipartimento della Pubblica Sicurezza ex art.26 DPR 395/1995;
  • L’art.36 del DPR 164/2002 prevede che “nell’ambito della stessa sede di servizio, i trasferimenti in uffici diversi da quelli di appartenenza del Segretario Nazionale, Regionale Provinciale rappresentative sul piano nazionale, possono essere effettuati previo nulla osta dell’organizzazione sindacale di appartenenza”
  • L’art.15 della legge 300/1970 (Statuto dei Lavoratori) vieta e dichiara nullo qualsiasi atto diretto a discriminare nelle assegnazioni o nei trasferimenti o comunque a recare pregiudizio al lavoratore a causa della sua affiliazione o attività sindacale;
  • La Direzione Centrale per le Risorse Umane, con nota N.333.D/5675 del 29 ottobre 2013 a firma del Direttore della Divisione II, M.BLACONA’, ha avviato l’iter procedurale per il trasferimento d’ufficio nei confronti del Segretario Nazionale nonché Segretario Generale Provinciale di Lucca, Gianluca PANTALEONI, ai sensi dell’art.55, 4” e 5” comma DPR 335/1982, in relazione alla richiesta avanzata dalla Direzione Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato in data 03.10.2013;
  • La richiesta ministeriale di incompatibilità, a firma del Direttore Centrale, Santi GIUFFRE’ è motivata esclusivamente dal fatto che dal 2010, nell’esercizio delle sue funzioni sindacali, ha operato una forte attività di denuncia, sui mass-media e all’Autorità Giudiziaria, facendo venir meno “i necessari presupposti per la permanenza nella Polizia Stradale, tanto da richiedere il trasferimento ad altro Ufficio”;
  • Il Direttore Centrale Prefetto Santi GIUFFRE’ , già Questore di Napoli in data 09.09.2010 risulta condannato per comportamento antisindacale da parte del Tribunale Sezione Lavoro;


Si chiede di sapere

  • Se non ritenga necessario intervenire per ripristinare il rispetto della normative poste a tutela della libertà sindacale all’interno della Polizia di Stato avviando una indagine amministrativa utile a verificare la legittimità dei comportamenti posti in essere dal Direttore pro-tempore delle Specialità della P.S.

venerdì 13 dicembre 2013

DISTRIBUZIONE GADGET 2014

DA MARTEDÌ' 17 PRESSO LA SEGRETERIA DEL 5° REPARTO MOBILE INIZIA LA DISTRIBUZIONE DEI GADGET

La Segreteria si trova all'interno del 5° Reparto Mobile, alle spalle del bar e della mensa

Orari segreteria per ritiro gadget:
martedì 17 e giovedì 19 dicembre 2013:  dalle ore 8.30 alle ore 13.00  e dalle 14.00 alle ore 18.00
mercoledì 18, venerdi 20 dicembre 2013 : dalle ore 8.30 alle ore 14,00
sabato 21 dicembre 213 : dalle ore 8.30 alle ore 13.00

per contatti : 331 37 53 581 oppure 011 6991582 (in orari e giorni sopra indicati) 




giovedì 12 dicembre 2013

INCONTRO CON IL CAPO DELLA POLIZIA.



In data odierna si è svolto, al Dipartimento, l’incontro delle delegazioni sindacali guidate dai rispettivi Segretari Generali con il Capo della Polizia. Nell’occasione sono state prospettate ed affrontate una pletora di questioni che già da tempo costituiscono l’oggetto delle nostre rivendicazioni. In particolare, dopo la relazione introduttiva del Prefetto Alessandro Pansa, a precise richieste di chiarimento funzionali a comprendere e risolvere i problemi relativi al pagamento degli straordinari arretrati, alla modifica del regolamento di disciplina, alla situazione concorsuale sono state fornite alcune risposte che hanno preannunciato iter di provvedimenti e gruppi di confronto a seguito dei quali, se portati a compimento, sarà parzialmente attenuato il disagio che da tempo pervade la nostra categoria.
Il Prefetto Pansa ha sottolineato che, con la legge di stabilità in corso di approvazione, sono state stornate per il Comparto Sicurezza ulteriori risorse che serviranno per circoscrivere i problemi correlati all’aspetto logistico-gestionale della nostra Amministrazione. Ha annunciato che, a breve, verrà indetto il concorso per coprire la vacanza organica nel Ruolo Sovrintendenti e in primavera saranno pubblicati i quiz relativi al concorso per Ispettori.
Sono state poi affrontate tematiche aventi ad oggetto il Riordino delle carriere in relazione al quale il Ministro dell’Interno – è stato riferito - si è impegnato a far approvare la legge delega, i protocolli operativi e la riorganizzazione dei presidi sul territorio. E’ stato evidenziato che l’apertura della contrattazione, parte normativa, al Dipartimento della Funzione Pubblica e l’avvio della previdenza complementare, potranno avere luogo quando si avrà chiaro il quadro rispetto all’evoluzione dello strumento militare, la riorganizzazione dei presidi e quella del Riordino delle carriere.
Ciò in considerazione del fatto che le questioni sono tutte strettamente legate e correlate. In relazione alla richiesta di conoscere l’entità dei fondi del Fondo Unico Giustizia (Fug), al fine di utilizzare gli stessi per il superamento del tetto salariale, il Capo della Polizia ha sottolineato che la consistenza delle risorse disponibili allo stato è pari a 70 milioni di euro. Rispetto, poi, ai tempi per il pagamento dello straordinario arretrato, il Capo ha assicurato quanto prima la corresponsione di tutti gli importi. Per quel che riguarda l’arruolamento, ha affermato che è stata anticipata al 2016 l’indizione diconcorsi pubblici in Polizia senza la condizione del servizio nelle Forze Armate.
E’ stata, inoltre, posta con forza la richiesta, da inoltrare al Ministro dell’Interno, di reperire fondi per il superamento del tetto salariale, considerato allo stato attuale limite inderogabile. Resta inteso che l’accoglimento di tale ultima richiesta costituisce condizione pregiudiziale E ineludibile per evitare l’indizione dello stato di mobilitazione delle forze dell’ordine, categoria di operatori da troppo tempo vessata.
Diventa in effetti sempre più difficile non dare adito alla richiesta di tutto il personale di una protesta incisiva per la grave situazione di disagio e sofferenza. Nel contempo, i Sindacati di Polizia non trascureranno di affrontare con la consueta determinazione ogni problema non risolto.
SIULP SAP UGL POLIZIA DI STATO CONSAP
Romano Tanzi Mazzetti Innocenzi

LO STATO E' PATRIGNO NEI CONFRONTI DEI POLIZIOTTI, PRIMA LI SFRUTTA E POI LI ABBANDONA AL MOMENTO DELLE DIFFICOLTA'.

dalla segreteria nazionale consapnazionale.com

FOURNIER (CONSAP) INTERVISTATO DA IL TEMPO : BASTA STRUMENTALIZZAZIONI. LO STATO E' PATRIGNO NEI CONFRONTI DEI POLIZIOTTI, PRIMA LI SFRUTTA E POI LI ABBANDONA AL MOMENTO DELLE DIFFICOLTA'.


Nei giorni terribili del G8 di Genova del 2001, quelli passati alla storia per la morte di Carlo Giuliani e per il massacro della scuola Diaz, Michelangelo Fournier era vicequestore aggiunto del primo Reparto Mobile di Roma. In quella scuola Fournier entrò e rimase impietrito per la scena che gli si parò davanti. Al processo, che per lui si è concluso con una prescrizione, parlò di “macelleria messicana” e raccontò della ragazza stesa a terra con la testa fracassata e in una pozza di sangue e di come, dopo essersi tolto il casco per chinarsi  su di lei, urlò “basta basta” cacciando via i poliziotti. Fournier, uno che non ha mai disdegnato il “corpo a corpo” coi più violenti in anni di manifestazioni poco pacifiche, passò per “vile” agli occhi di molti colleghi. Oggi l’allora vicequestore aggiunto è Segretario Regionale Lazio del sindacato di polizia Consap e a Il Tempo dà la sua interpretazione sul gesto dei poliziotti che in piazza, di fronte ai “Forconi”, si sono levati il casco per qualcuno in segno di solidarietà coi manifestanti.
Fournier, è credibile che i poliziotti si siano tolti il casco per schierarsi coi manifestanti?
È solo un’enorme strumentalizzazione. Quando si sta ore e ore in piazza, a un certo punto dobbiamo pur toglierceli i caschi, come succede praticamente sempre e come è accaduto già migliaia di volte. Non significa affatto che si parteggi con chi manifesta. Si tratta di un gesto distensivo con manifestanti pacifici. Bisogna capire che spesso, e per fortuna, le protesta di piazza non ci impongono il rigore del casco in testa. È incredibile che anche qualche forza politica ci speculi su.
Testimonianze simili giungono anche da Genova e Milano, non solo Torino.
Le ragioni sono quelle che le ho appena detto. La polizia si è trovata di fronte a manifestanti tranquilli, non ostili. Togliersi il casco era perciò ragionevole.
Fra i rappresentanti della polizia ci sono però diversità di vedute. C’è chi interpreta quel gesto in maniera diversa.
Se qualche sigla sindacale vuole per forza ravvisare in queste iniziative l’inizio di qualche forma di ribellione, se ne assumerà la piena responsabilità.
I manifestanti hanno urlato “siete come noi” ai poliziotti senza casco e li hanno anche applauditi.
È un fatto positivo che dimostra non solo la sensibilità della piazza verso la polizia, ma anche che levandosi il casco l’obiettivo di rasserenare il clima in un momento delicato è stato raggiunto. Lo ripeto, questo episodio è strumentalizzato, non solo dai politici, ma anche dai giornalisti che devono pur riempire le pagine in qualche modo, quando ci sarebbero cose più serie di cui parlare.
Perché un’immagine non nuova, che anzi è usuale, viene interpretata questa volta quasi come una “rottura” fra la polizia e le istituzioni?
Me lo chiedo anch’io. È una strumentalizzazione dalla quale non so cosa si voglia ricavare.
Teme che, se le cose non miglioreranno, ciò che oggi lei definisce “strumentalizzazione” un domani possa diventare realtà?
Spero non accada mai. Sarebbe una cosa di una gravità inaudita. Mi auguro che i manifestanti continuino a fare i manifestanti e le forze dell’ordine a svolgere il proprio lavoro tutelando l’ordine pubblico come in ogni paese democratico. Se così non fosse, significherebbe che siamo arrivati al punto di non ritorno.
Ieri, nel suo discorso alla Camera, quando il premier Enrico Letta ha elogiato le forze dell’ordine, i deputati hanno applaudito convinti. Lo Stato, le istituzioni, fanno il proprio dovere verso i poliziotti?
Assolutamente no. Lo Stato è “patrigno”, ci sfrutta fino a che è possibile e ci abbandona al momento della difficoltà. Ci dà stipendi da fame, non ci addestra. Noi poliziotti, ma anche i carabinieri, siamo “figli di un Dio minore”. Gli applausi, poi, sono gratis, ci fanno ridere. Sa quanto guadagna il Capo della polizia? 650mila euro l’anno. Soldi che continua a prendere anche quando va in pensione. Il Capo della polizia, ma anche Comandante generale dell’Arma, sono “milionari di Stato” cooptati dalla politica”.
Come giudica l’appello di Grillo indirizzato proprio al Capo della polizia e al Generale dei carabinieri?
È un gioco pericoloso, certe cose si possono chiedere in Tunisia o Egitto, non certo in Italia. La polizia non sarà mai coprotagonista della ribellione. Quell’appello non doveva essere fatto a nessuno, men che meno ai “milionari di Stato”. Se proprio non poteva farne a meno avrebbe dovuto rivolgerlo direttamente ai poliziotti.
Al G8 di Genova del 2001 le forze dell’ordine furono messe a dura prova. Lei, a proposito dei fatti della Diaz, parlò di “macelleria messicana” e si tirò addosso accuse di ogni tipo. Quei fatti sono distanti mille miglia da quanto accade oggi. Ma che lezione ne trasse allora e ne trae adesso?
Che quando siamo nei guai ce la dobbiamo cavare sempre da soli. Vale per allora e anche per adesso.

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mercoledì 11 dicembre 2013

FONDO 2012 : SIGLATO L'ACCORDO PER I PAGAMENTI RESIDUI

CAMBI TURNO E REPERIBILITÀ: MONITORATO IL 3° TRIMESTRE.


E' stato siglato stamani, presso il Viminale, l'accordo per poter finalmente provvedere al pagamento dei servizi resi dal personale , remunerabili con il fondo di produttività 2012, ma non ancora pagati a causa di errori di computo e di tardive comunicazioni. Le risorse necessarie al pagamento delle spettanze, pari ad euro 676.940,00, saranno sottratte allo stanziamento destinato al "Fondo 2013". Il pagamento agli aventi diritto avrà luogo tra il corrente mese di dicembre e l'inizio del prossimo mese di gennaio. Nella stessa riunione, dopo la conclusione dell'accordo riguardante il fondo,  sono state valutate le risultanze del monitoraggio relativo all'utilizzo degli istituti del "cambio turno" e "Reperibilità" . La rappresentanza CONSAP, formata dal Presidente Nazionale Mauro Pantano e dal Dirigente Nazionale Fiore Domenico, ha duramente censurato alcune abnormi anomalie di utilizzo, richiedendo un celere intervento dipartimentale per ricondurre la dirigenza responsabile degli sforamenti nel giusto alveo gestionale.

martedì 10 dicembre 2013

CASCHI ABBASSATI, NON STRUMENTALIZZARE IL GESTO

CASCHI ABBASSATI, NON STRUMENTALIZZARE IL GESTO DEI COLLEGHI. I PARTITI FACCIANO LA LORO PARTE PER RESTITUIRE LA DIGNITÀ PROFESSIONALE AI COLLEGHI.


“Diciamo no ad ogni tentativo di strumentalizzazione, ma esiste un malessere diffuso che tutto il Parlamento, m5s compreso, conosce bene e che è diretta conseguenza di tagli lineari e di blocchi contrattuali” con queste parole la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato, commenta i fatti di Torino durante la manifestazione del movimento siciliano di protesta dei Forconi.
“I colleghi togliendosi il casco hanno fatto un gesto di comprensione per la disperazione di chi protesta che nessun partito politico può e deve strumentalizzare, ma che anzi deve far riflettere chi approva manovre finanziarie che bloccano il rinnovo dei contratti e riducono gli appartenenti alle forze di polizia sulla soglia di povertà”.
“Inoltre se proprio si vuole strumentalizzare i comportamenti altrui lo si faccia con maggiore efficacia, che senso ha – conclude la Consap – scrivere ai vertici della Polizia e dei Carabinieri, personaggi che nel caldo delle loro prestigiose stanze percepiscono diverse centinaia di migliaia di euro all'anno, meglio sarebbe scrivere a chi rischia la vita ogni giorno per poco più di mille euro al mese”.