venerdì 27 luglio 2012

La Segreteria Provinciale vi augura

 si riprende a settembre !!

domenica 22 luglio 2012

TAV: continuano gli scontri, ANCORA FERITI TRA I POLIZIOTTI ! ! !


Oggetto: Tav continuano gli scontri
Consap
Segreteria Regionale Piemonte Torino

Continua il linciaggio contro i Poliziotti, al cantiere Tav di Chiomonte regione Grevella, alcuni esponenti del gruppo anti alta velocità hanno sferrato un attacco con bombe carta petardi e bulloni, contro le forze di Polizia schierate in protezione del cantiere. 
Il bollettino dei feriti parla di 11 Poliziotti, tra cui il Dirigente Petronzi della DIGOS di Torino.
Non e più accettabile subire in silenzio una situazione così assurda e drammatica, in valsusa nn esiste più alcun movimento democratico di protesta, da tempo e tutto gestito da violenti che trasformano la località dei campeggianti della sommossa in una palestra eversiva. La consap ritiene necessario lo sgombero dell'area. 
I poliziotti nn devono continuare a subire le follie di manifestanti che nulla centrano con la Tav.
Ci costituiremo come parte civile nella difesa dei colleghi che sono stati lesi da questi criminali.
LA consap chiede alla compagine Politica di prendere una posizione netta contro queste continue manifestazioni di violenza. Basta ambiguità politiche 
La segreteria Regionale Piemonte
Morello Segretario Nazionale CONSAP

venerdì 13 luglio 2012

FINALMENTE IN PAGAMENTO L'INDENNITA' AUTOSTRADALE


Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha comunicato alla Consap che per il personale della Polizia Stradale e' in pagamento l'indennita' autostradale relativa ai mesi di novembre e dicembre 2010. Com'è noto la Consap aveva avviato un'azione legale per il consistente  ritardo nel pagamento di queste spettanze, ferme addirittura all'ottobre 2010.


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giovedì 5 luglio 2012

Auto, acquisti, sanità: tutti i tagli La scure sul Pubblico Impiego


Fonte : http://www.corriere.it/economia/12_luglio_04/scure-pubblico-impiego-tagli_9f66fa40-c598-11e1-9f5e-4e0a5c042ce0.shtml

Auto, acquisti, sanità: tutti i tagli La scure sul Pubblico Impiego

Mobilità obbligatoria: circa 100 mila dipendenti coinvolti Congelato l'aumento Iva previsto da ottobre, più 1% da gennaio

Il commissario per la spending review Enrico Bondi e il premier Mario Monti (LaPresse)Il commissario per la spending review Enrico Bondi e il premier Mario Monti (LaPresse)
ROMA - La spending review permetterà di risparmiare una decina di miliardi l'anno, servirà anche a finanziare le spese «esigenziali», dalle missioni di pace al 5 per mille, ma non ad evitare tutto il previsto aumento dell'Iva. Invece di 2 punti e mezzo, due da ottobre e un altro mezzo punto dal gennaio 2014, l'imposta sul valore aggiunto crescerà di un solo punto, dal 21 al 22% per l'aliquota standard e dal 10 all'11% per quella ridotta, a partire da gennaio e di un ulteriore mezzo punto dal 2014.
LA BOZZA - Del decreto circola per ora una bozza, 19 articoli suddivisi in cinque titoli, anche se Palazzo Chigi precisa che il testo è ancora in corso di stesura e di revisione dopo gli incontri di ieri con parti sociali ed enti locali. In ogni caso il decreto non conterrà solo tagli alla spesa pubblica. Oltre al rifinanziamento delle spese ancora scoperte, ci sarà anche l'attesa riduzione dell'aggio sulla riscossione dovuto a Equitalia. Un punto dal 2013, dal 9 all'8%, ma la riduzione potrebbe essere anche superiore: fino a quattro punti percentuali se i risultati della riscossione saranno superiori al previsto. 
SANITÀ - Dalla riduzione della spesa sanitaria è atteso un contributo di un miliardo di euro già da quest'anno e di due miliardi a partire dal 2013, con un'equivalente riduzione del Fondo Sanitario Nazionale. Il piano di risparmi nella Sanità è drastico: vengono rideterminati i tetti della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, rinegoziati al ribasso i contratti di appalto, riviste le convenzioni con le strutture private accreditate, ridotti i fondi per l'acquisto dei dispositivi medici, aumentato il contributo delle farmacie all'equilibrio del sistema e delle aziende farmaceutiche all'eventuale sforamento dei tetti di spesa. Per questi ultimi mesi del 2012 le farmacie dovranno concedere al servizio sanitario un extrasconto sui farmaci del 6,5%, che a regime dall'anno prossimo sarà pari al 3,65%. Il tetto alla spesa farmaceutica ospedaliera, che fa registrare sistematicamente uno sforamento, viene alzato dal 2,4% al 3,2%, e parallelamente viene ridotto il tetto alla spesa territoriale (i farmaci a carico del Ssn forniti dalle farmacie) dal 13,3 all'11,5% del totale della spesa sanitaria. Nello stesso tempo viene aumentato, e di parecchio, il contributo delle aziende farmaceutiche agli eventuali sfondamenti della spesa. Le imprese, infatti, dovranno farsi carico del 50% delle somme che eccedono il tetto fissato dal governo, mentre il restante 50% sarà a carico delle Regioni, ma solo di quelle che, nel complesso, non sono riuscite a rispettare il tetto.
La manovra sulla sanità non si ferma, tuttavia, alla farmaceutica. Intanto le Asl, che potranno rinegoziare i contratti con prezzi eccedenti il 20% rispetto al valore di riferimento, saranno obbligate ad ottenere le forniture attraverso la Consip, la centrale pubblica per gli acquisti centralizzati. Il decreto legge prevederebbe, poi, la riduzione del 5%, rispetto al 2011, delle spese per gli appalti di beni e servizi "non sanitari", mentre gli esborsi delle Regioni per le prestazioni sanitarie svolte dai privati accreditati in regime di convenzione dovranno essere tagliati dell'1% nel 2012 e del 2% a partire dal 2013 rispetto ai valori del 2011.
Il tavolo tra governo e parti sociali sulla revisione di spesa (Scudieri)Il tavolo tra governo e parti sociali sulla revisione di spesa (Scudieri)
ENTI LOCALI - Come temuto da governatori, sindaci e presidenti di provincia, la spending review si abbatte anche sui trasferimenti dallo Stato centrale verso le amministrazioni locali. Alle Regioni a statuto ordinario viene chiesto un contributo di 700 milioni di euro nel 2012 e di 1 miliardo a partire dal 2013. Quelle a statuto speciale e le due province autonome di Trento e Bolzano dovranno contribuire con 500 milioni quest'anno e con un miliardo a partire dal 2013. Ai Comuni viene imposto un taglio delle risorse di 500 milioni quest'anno, e addirittura 2 miliardi dall'anno prossimo, mentre le Province (al di là del piano di accorpamento) dovranno risparmiare 500 milioni nel 2012 e 1 miliardo dal 2013.
Anche per gli enti locali scatterà poi il limite alle assunzioni: il turn-over sarà possibile nei limiti del 20% da quest'anno al 2014, del 50% nel 2015 e solo dal 2016 sarà possibile assumere tanti nuovi dipendenti quanti ne vanno in pensione. Con una clausola: nelle Regioni dove il rapporto tra spesa per il personale e spesa corrente supera del 20% la media nazionale, la possibilità di turn-over è ulteriormente ridotta del 50%.
Per i comuni sotto i 5 mila abitanti (3 mila nelle Comunità montane) scatta poi l'obbligo rafforzato di mettere insieme le funzioni fondamentali con altri piccoli comuni. Entro la fine del 2013 dovranno essere gestite dalle Unioni dei comuni almeno tre delle funzioni fondamentali e tutte a partire dal 2015. Se i piccoli comuni non dovessero poi trovare degli accordi tra di loro, saranno le Regioni a provvedere d'imperio con una decisione da prendere entro la fine del 2013.
ACQUISTI - La prima parte del decreto sulla spending review è quella messa a punto dal commissario Enrico Bondi che riguarda gli acquisti di beni e servizi da parte della amministrazioni pubbliche, «60 miliardi di euro - ha detto ieri Bondi alle parti sociali - sui quali si può risparmiare tra il 20 ed il 60%» con regole molto più incisive. A cominciare da quella che prevede la nullità dei contratti di fornitura siglati fuori dalle convenzioni Consip, la centrale d'acquisto dello Stato, e che non rispettano i prezzi di riferimento da questa stabiliti. Un'altra regola impone a tutte le amministrazioni pubbliche l'acquisizione obbligatoria attraverso le gare Consip dei contratti di fornitura di luce, gas, carburanti, combustibili per riscaldamento, telefonia fissa e mobile, con relativa nullità degli acquisti effettuati in violazione della norma. La Pubblica amministrazione, inoltre, avrà il diritto di recesso dai contratti stipulati quando i parametri delle successive convenzioni Consip «siano migliorativi rispetto a quelli del contratto stipulato e l'appaltatore non acconsenta ad una modifica delle condizioni economiche». Per risparmiare sugli acquisti viene poi abrogata la norma del 2006 che impone la pubblicazione degli avvisi e dei bandi di gara sui giornali quotidiani.
MINISTERI - Nella spending review non poteva mancare un capitolo dedicato alla spesa dei ministeri. Anche se l'accordo nel governo sul quanto e a chi tagliare ancora non è stato raggiunto. Nella bozza di testo del decreto la misura non è quantificata, ma il taglio ci sarà senza dubbio. Nel frattempo, vengono estese a tutti gli enti pubblici alcune regole già valide per l'amministrazione centrale. A cominciare dal taglio del 50% della spesa per la carta, con precisi obiettivi riguardo la dematerializzazione degli atti, la riduzione dei costi della telefonia fissa e mobile, la razionalizzazione del patrimonio immobiliare. L'Inps, inoltre, dovrà procedere alla rinegoziazione, in termini quantitativi e qualitativi, delle convenzioni stipulate con i Caf. Razionalizzazione in vista anche per le varie Scuole della Pubblica amministrazione, che saranno accorpate, mentre scatta una nuova sforbiciata sulle auto blu, che saranno ridotte di un ulteriore 50%.
Il premier al Senato (Eidon/Antimiani)Il premier al Senato (Eidon/Antimiani)
PUBBLICO IMPIEGO - Non c'è solo la conferma del taglio della pianta organica del 20% per i dirigenti e del 10% per tutti gli altri dipendenti. Nessuno è in grado di fare stime precise ma considerando che il settore conta 3,5 milioni di lavoratori, l'impatto potrebbe variare tra le 100 mila e le 300 mila persone. L'obiettivo che sarà raggiunto con la messa in mobilità obbligatoria per due anni o, per i più anziani, con un meccanismo di accompagnamento alla pensione.
E che sarà affiancato da un blocco del turn over che dovrà rispettare tre scadenze: le «facoltà assunzionali» per i posti che si libereranno saranno del 20% per il periodo 2012-2015, del 50% nel 2015 e torneranno al 100% a partire dal 2016. Per gli statali le novità sono davvero tante. A partire dal primo ottobre di quest'anno il valore dei buoni pasto, anche per i dirigenti, non potrà superare i sette euro. Gli uffici pubblici resteranno chiusi nella settimana di ferragosto e in quella tra Natale e Capodanno quando i lavoratori saranno messi obbligatoriamente in ferie. Diventerà impossibile «monetizzare», cioè vendere, i giorni di vacanza, i riposi e i permessi non goduti. Il divieto scatterà anche in caso di dimissioni o pensionamento. Si procederà alla «tendenziale eliminazione» degli incarichi di studio e ricerca affidati ai dirigenti mentre sono vietate le consulenze affidate a chi è andato in pensione I contatti per il servizio di pagamento degli stipendi saranno rinegoziati con un abbattimento di «almeno il 15%».
ENTI SOPPRESSI - Sono soppressi l'Istituto nazionale di ricerca metrologica, la Stazione zoologica Anton Dohrn, l'Istituto italiano di studi germanici e l'Istituto nazionale di alta matematica. Cancellati anche l'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale, l'Istituto nazionale di astrofisica e il Museo storico della fisica e il Centro di studi e ricerche Enrico Fermi. I loro organi decadono, le loro funzioni sono redistribuite tra Cnr, Istituto nazionale di fisica nucleare e Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
PATRIMONIO PUBBLICO - Bloccati gli adeguamenti Istat per gli affitti pagati dalle pubbliche amministrazioni. I contratti in scadenza dal primo gennaio potranno essere rinnovati solo con un taglio del 15%. Fissati gli standard per le dimensioni degli uffici: tra i 12 e i 20 metri quadri a testa per quelli di nuova costruzione tra i 20 e i 25 per quelli vecchi.
MILITARI - Si taglierà l'organico delle forze armate «in misura non inferiore al 10%». I dipendenti delle forze di polizia con meno di 32 anni dovranno essere utilizzati per servizi operativi. Più che dimezzato, da 21 a 9 milioni, il fondo per le vittime dell'uranio impoverito. Tagliati di 100 milioni le spese per la forniture militari mentre per le pluriennali è necessario il concerto del ministero dell'Economia.
PROVINCE - Entro venti giorni il Consiglio dei Ministri delibera un'ipotesi di «riordino delle province», che nel frattempo non potranno procedere ad assunzioni a tempo indeterminato. Saranno cancellate di sicuro quelle delle 10 città metropolitane. Tagliati 200 milioni dal fondo di finanziamento ordinario delle università mente la stessa somma è in arrivo per le scuole non statali. I commissari liquidatori di enti pubblici potranno avere un incarico complessivo non superiore ai 5 anni.
Lorenzo Salvia
Mario Sensini

Torino: per guida in stato d'ebbrezza, i Vigili sospendono la patente a un poliziotto, che si uccide

Dal Blog di :http://www.sicurauto.it/news/cat-blog/ 



vigili torino

Torino: per guida in stato d'ebbrezza, i Vigili sospendono la patente a un poliziotto, che si uccide. Ma un articolo de La Stampa lascia interdetti

Categoria: Blog della Redazione | 01 Luglio 2012 | Redazione2
Qualche giorno fa, a Torino, un poliziotto 27enne fuori servizio è stato sottoposto ad alcoltest, durante un normale controllo dei Vigili; essendo risultato positivo, gli è stata sospesa la patente. Ma la reazione del poliziotto, a poca distanza di tempo, è stata inimmaginabile: s'è ucciso per aver momentamente perso la licenza di guida.
UN ARTICOLO DISCUTIBILE - Al di là dell'episodio di cronaca, e della tragedia che riguarda il poliziotto suicidatosi e i suoi familiari, ci lascia perplessi l'articolo de La Stampa, a firma Massimo Numa, molto polemico nei confronti dei Vigili. A nostro giudizio, il giornale torinese illustra i fatti in modo superficiale, quasi a sminuire la gravità del comportamento del poliziotto uccisosi, e a mettere in cattiva luce l'operato dei Vigili. La Stampa dice infatti che il poliziotto ha preso "un aperitivo, i soliti discorsi, poi a casa", dimenticandosi che un aperitivo se accompagnato con troppi alcolici può avere effetti negativi su qualunque guidatore, e a seconda delle condizioni psicofisiche del momento le capacità di condurre un veicolo possono essere seriamente intaccate. L'articolo continua raccontando che,"alla guida della sua auto, imbocca un controviale, poche decine di metri, non si accorge di essere in contromano": come se non accorgersi di essere contromano sia una cosa normale e non grave...; guidare in senso vietato vuol dire esporsi al rischio di un frontale mortale, specie se in stato di ebbrezza. Quindi, dice l'articolo, "una pattuglia dei vigili urbani incrocia per caso l'auto e la blocca". [...] Racconta che "la responsabile è una donna". Embé? Perché, se fosse stato un uomo cosa sarebbe cambiato? Che si vuole sottintendere? "Solita procedura, patente, libretto. Il poliziotto ha 27 anni e da pochi mesi è in servizio in un commissariato di Torino. Si qualifica, ammette di aver commesso l'infrazione ma - anche se in casi come questo non è obbligatorio - il vigile gli impone l'esame dell'etilometro". Come sarebbe a dire che l'etilometro non è obbligatorio? Non c'è stata nessuna procedura forzata; l'alcoltest si fa tutte le volte che serve (anche in base all'alito del guidatore o a un suo comportamento sospetto che denota scarsa lucidità), non c'è un motivo "standard" che lo impone. Ma per il giornalista è un atto quasi forzato?
RESPONSO - Al che, prosegue il quotidiano online, "il responso non lascia dubbi: 1, cioè lo 0.5 in più dei limite consentito. I vigili gli sequestrano la patente. Lui è disperato, teme conseguenze disciplinari. I testimoni raccontano che letteralmente implora i vigili di non togliergli la patente. E poi avrebbe (sono ancora in corso accertamenti) detto una frase inquietante: 'Se procedete, mi uccido'". Dopodiché, narra La Stampa, "il poliziotto torna in commissariato, informa immediatamente i superiori, che - a loro volta - tentano di riportare l'episodio a un fatto antipatico, sì, ma niente che possa pregiudicare la carriera del giovane poliziotto, dal brillante stato di servizio". Ci sembra che traspaia, anche in questo caso, l'intento di far apparire il tutto come una specie di persecuzione verso un poliziotto con un passato limpido. Qui La Stampa raggiunge l'apice: "Certo, ci sarà un intervento della 'disciplina', un atto dovuto (visto l'episodio tutt'altro che grave, alla fine aveva bevuto solo un aperitivo, non era in stato di ubriachezza) e per un mese niente auto di servizio". Occhio, un episodio tutt'altro che grave, si dice: un grammo di alcol (il doppio del limite) e un contromano è un compoartamento non grave?!? Ma allora, quando un episodio è grave? Ci vuole, come sempre l'incidente grave per accorgersi di certe cose? Ancora La Stampa: "L'operato dei vigili urbani viene giudicato, nel contesto di una nota sindacale del Siulp, troppo 'severo e intransigente'". Al giornalista, cui non passa neanche per la testa di commentare le (presunte) dichiarazioni dei sindacalisti, va ricordata l'omissione d'atti d'ufficio: i Vigili avevano il dovere di fare la multa. O è una prassi, per il Siulp, mandare via il "collega" ubriaco senza sanzionarlo? In più, "per i vertici della questura, quella multa (con la relativa sospensione della patente) potrebbe essere stato solo l'elemento scatenante di uno stato di disagio provocato da altri fattori, non noti a nessuno. Il comportamento dei vigili viene dunque considerato corretto. Ineccepibile". E certo che è così: quando una persona si uccide, si dovrebbero conoscere le vere ragioni che l'hanno spinto al gesto estremo, da ricercare nel profondo del suo animo e non in una multa.
CHIUSURA - L'articolo de La Stampa termina così: "Ma alcuni agenti, che conoscono ogni aspetto di una vicenda davvero tragica e per certi versi assurda, non sono affatto convinti: 'Quando un poliziotto, che sai armato di pistola, anche se non ha formalmente ragione, ti dice che intende uccidersi, chi opera deve da una parte egualmente procedere nel rilevare l'infrazione ma dall'altra agire per tutelarne la sicurezza, avvertendo il 118 e la centrale della questura. Se questo protocollo fosse stato seguito, in base soprattutto al buon senso, forse il nostro collega sarebbe ancora tra noi. Speriamo che l'inchiesta faccia luce sulle responsabilità, ammesso che ci siano". Francamente, non vediamo responsabilità dei Vigili. Una segnalazione avrebbe potuto scongiurare la tragedia? Chissà, forse l'avrebbe solo rimandata o accelerata.
LA LEGGE - Per chiarezza, ecco quanto dispone la Legge riguardo alle infrazioni commesse dal poliziotto, alla cui famiglia va comunque la nostra totale solidarietà: contestiamo l'articolo de La Stampa, e non ci permettiamo di giudicare le azioni e i gesti disperati del prossimo né vogliamo essere falsi giustizialisti. Sbagliare è umano, sminuire gli avvenimenti no. Il verdetto dell'etilometro è stato di un grammo di alcol per litro di sangue, contro il limite di mezzo grammo: è un reato punibile secondo il Codice della strada (articolo 186) con un'ammenda di 800 euro, l'arresto fino a sei mesi, il taglio di 10 punti-patente, e la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da sei mesi a un anno. Quindi, i Vigili hanno solo fatto il proprio dovere, né più né meno. In quanto al contromano, sono almeno 154 euro più il taglio di quattro punti-patente (articolo 143 del Codice della strada). La pena è più pesante in condizioni particolari, quali il contromano in curva. E poi La Stampa dovrà pur decidersi su come impostare la propria linea editoriale in merito alla sicurezza stradale: il 15 giugno, ha criticato la sentenza che non puniva abbastanza un automobilista ubriaco (0,72 g/l), il quale aveva causato un sinistro mortale. Allora, l'alcol è pericoloso sì o no?