domenica 30 novembre 2014

DECESSO A SEGUITO CONTAGIO MENINGITE ...CONSAP, IL QUESTORE DISPONGA IMMEDIATE VISITE MEDICHE PER I POLIZIOTTI.

DECESSO A SEGUITO CONTAGIO MENINGITE BATTERICA MEDIATORE CULTURALE IN SERVIZIO PRESSO C.A.R.A. DI SANT'ANNA DI ISOLA CAPO RIZZUTO. CONSAP, IL QUESTORE DISPONGA IMMEDIATE VISITE MEDICHE PER I POLIZIOTTI.


La Consa, a seguito del decesso per contagio da meningite batterica del mediatore culturale in servizio presso il C.A.R.A- di S. Anna Comune di Isola Capo Rizzuto, è intervento presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza affinchè il questore di Crotone disponga immediatamente,  ai sensi delle circolari ministeriali nr. 850/A P1-2161 del 2002 e nr. 556/A 1/1/132/14 del 2014, visite mediche a favore deil personale in servizio all’interno del centro di accoglienza ed il personale della Polizia Scientifica, operante per le operazioni di fotosegnalamento. Giova segnalare che solo da pochi giorni sono iniziati da pochi giorni i test della “tbc” presso la sala medica della Questura nonostante la seconda nota di cui sopra è stata diramata dal Capo della Polizia in data 04.07.2014. La Consap, inoltre, ha chiesto con forza che i migranti che giungono presso il centro di S. Anna, siano sottoposti a visite mediche da parte di personale specializzato ed adeguatamente attrezzato per evitare contagi. Sembrerebbe, infatti, che nel penultimo sbarco proveniente da Taranto, siano stati portati all’interno dell’ufficio della Polizia Scientifica per le operazioni di fotosegnalamento, alcuni migranti ammalati di scabbia, i quali non erano stati sottoposti ad alcuna visita medica. Il tutto in quanto, sinora, la Consap non ha ricevuto alcuna notizia circa le iniziative adottate per evitare il ripetersi di queste situazioni di rilevante pericolo per la salute degli operatori e relativi familiari. Da tempo la Consap ha fatto richiesta ai vari Questori che si sono succeduti, affinché si adoperassero al fine di procedere a visita medica e ispezione personale degli extracomunitari, sin dal momento che vengono fatti entrare all’interno degli uffici per le operazioni di fotosegnalamento e/o  si presentano allo sportello immigrazione della Questura, in quanto si sconosce la loro provenienza. In ultimo la Consap ha denunciato il mancato rispetto delle norme previste dal D. Lgs. 81/08 ex 626/94, per quello che concerne visite mediche specialistiche, per tutti gli operatori di Polizia operanti in situazione di pericolo per il possibile contagio da malattie importate dai migranti, di transito presso il Centro dove opera il personale della Polizia di Stato e la sanificazione/disinfezione almeno settimanale degli ambienti oggetto di transito continuo di questo fiume umano che giunge da territori malfamati e con mezzi antigienici.

sabato 29 novembre 2014

LOTTA CON SMS AL BULLISMO E ALLA DROGA: SERVIZIO OBSOLETO. IL MINISTRO DOVREBBE SAPERE CHE GLI ADOLESCENTI USANO WHATSAPP.

LOTTA CON SMS AL BULLISMO E ALLA DROGA: IL MINISTRO ALFANO INAUGURA UN SERVIZIO OBSOLETO. CONSAP, IL MINISTRO DOVREBBE SAPERE CHE GLI ADOLESCENTI USANO WHATSAPP.

Il Ministro dell’Interno Anglino Alfano ha inaugurato in questi giorni un nuovo servizio di sms, dedicato ai minori, per combattere fenomeni quali il bullismo,droga e altro ancora, finendo per diventare bersaglio dei sindacati di Polizia. Infatti, lo stesso ha avanzato nel recente passato l’ipotesi di chiudere le sezioni di Polizia postale e delle Comunicazioni, una di queste aperta anche a Biella. Per questo sulla vicenda interviene la Consap (Confederazione sindacale autonoma di Polizia), attraverso un comunicato della segreteria regionale.
“Gli sms sono da ritenersi un sistema obsoleto – scrivono il segretario regionale Gian Mario Morello e il collega di Biella, Andrea Andreotti, segretario provinciale - e, anche se gli adulti lo possono considerare valido, bisognerebbe immedesimarsi in coloro che dovranno sfruttare il servizio e rendersi conto delle potenzialità di sms e sistema di messaggistica come WhatsApp”.
Infatti, se è pur vero che tutti i telefoni sono in grado di inviare e ricevere gli sms, hanno un limite di 160 caratteri  e contenuti multimediali di dimensioni assai ridotte. Per contro, WhatsApp ha comunicazione gratuita, basta un collegamento a Internet, lunghezza di messaggi virtualmente illimitata, possibilità di inviare fotografie, video, registrazioni audio, condividere la posizione geografica in caso di pericolo e creare gruppi.
Sarebbe il caso di informare il ministro – proseguono i sindacalisti - che, con l'avvento degli smartphone e di tutti i sistemi di messaggistica evoluta ci sono adolescenti che non hanno mai inviato sms, perché è assai più immediato e comodo condividere informazioni con WhatsApp. Forse, se chi predispone queste iniziative vivesse nel mondo reale, avrebbe avuto modo perlomeno di ampliare il servizio. Probabilmente se si fossero anche solo rivolti ad un operatore della Specialità, quindi della Polizia postale, magari si sarebbero resi conto che gli adolescenti prediligono questo sistema di messaggistica. 

PALERMO: SIT-IN CONSAP PER ASSEGNAZIONE BENI CONFISCATI.

Domani il sindacato di Polizia Consap e la cooperativa C.O.P.S. protesteranno con un sit-in a Palermo, vicino alla sede dell'Agenzia ai Beni Confiscati e Sequestrati alla Mafia, in via Vann'Anto'. Dopo le recenti dichiarazioni del Direttore dell'Agenzia Nazionale, Umberto Postiglione ("a Palermo abbiamo piu' di 3.000 immobili fermi perché nessuno li vuole, e la gente va a occupare le case perché ne ha bisogno") i poliziotti ritengono che la misura sia davvero colma. "Non e' vero che nessuno li vuole, e che nessuno li assegna - si legge in una nota del sindacato -. Da oltre due anni e' in vigore il cosiddetto "Codice Antimafia" che 'il personale delle Forze armate e il personale delle Forze di polizia possono costituire cooperative edilizie alle quali e' riconosciuto il diritto di opzione prioritaria sull'acquisto dei beni destinati alla vendita'. Questo articolo di legge e' stato totalmente ignorato. Dopo l'entrata in vigore del Codice Antimafia, i poliziotti si sono costituiti in una Cooperativa dando vita cosi' alla "COPS SRL", la cui finalita' e' appunto l'acquisto dei beni confiscati alla mafia". "Purtroppo, l'obiettivo finora non e' stato raggiunto a causa di una mancata volonta' da parte dei responsabili delle Istituzioni e fra questi il Direttore dell'Agenzia ai Beni Confiscati alla Mafia, che ad oggi non ha avviato nessuna procedura in merito - ha detto seccamente Domenico Milazzo Segretario Provinciale del Sindacato di Polizia Consap. L'unica volonta' mostrata e' stata quella di non procedere secondo i criteri della citata legge, ma di ostacolarne ogni possibile avvio". Quindi, ha aggiunto Milazzo, "e' intollerabile che l'Agenzia ai beni confiscati si rifiuti perfino di incontrare i poliziotti soci della Cooperativa, continua Milazzo. Un incontro servirebbe a spiegare meglio la soluzione di grossi problemi in tema di vero utilizzo dei beni confiscati e quello degli alloggi che purtroppo non risparmia neanche le famiglie dei poliziotti. Per quanto riguarda Palermo in particolare e' triste che la Questura abbia avuto in dotazione dall'agenzia, alcuni anni fa, circa 30 appartamenti provenienti dalla confisca. Appartamenti che non sono stati mai utilizzati o assegnati a chi ha bisogno nonostante i continui interventi della Consap….e alla fine alcuni di questi sono stati occupati abusivamente".

mercoledì 26 novembre 2014

SEMPLIFICAZIONE PROCEDURE CONCORSUALI, NUOVE PROCEDURE INFORMATICHE PER IL PAGAMENTO COMPETENZE FISSE E ACCESSORIE

SEMPLIFICAZIONE PROCEDURE CONCORSUALI, NUOVE PROCEDURE INFORMATICHE PER IL PAGAMENTO COMPETENZE FISSE E ACCESSORIE E SITUAZIONE PAGAMENTI INDENNITA' SPECIALISTICHE: PROGRAMMA INCONTRI CONSAP.

Il prossimo mese di dicembre si preannuncia fitto di incontri e riunioni per la Segreteria Nazionale della Consap: si comincia il 2 dicembre, alle ore 10,00, presso la Sala Europa dell'Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle Forze di Polizia ove la Consap è stata convocata per discutere la proposta di norma primaria volta alla semplificazione delle procedure concorsuali per l'accesso o la progressione di carriera nei ruoli della Polizia di Stato. Altro appuntamento importante è quello del 4 dicembre, alle ore 12,30, sempre in via Panisperna, alla presenza del Vice 
Capo Piantedosi per discutere il passaggio al Ministero dell'Economia e delle Finanze delle procedure informatiche del personale e dei servizi per il pagamento delle competenze fisse e accessorie del personale della Polizia di Stato. L'ultimo appuntamento, ameno per ora, è fissato il 16 dicembre, alle ore 15,00, presso la Sala dei Vigili del Fuoco del Compendio Viminale per discutere la situazione relativa al pagamento delle indennità specialistiche per i servizi resi in convenzione e i criteri di assegnazione delle risorse umane ai Reparti Mobili della Polizia di Stato.

lunedì 24 novembre 2014

LA CONSAP IN VISITA AL PARLAMENTO EUROPEO. SI ALL'ANTIMAFIA EUROPEA.

LA CONSAP IN VISITA AL PARLAMENTO EUROPEO. SI ALL'ANTIMAFIA EUROPEA, NO ALLA CHIUSURA IN ITALIA DI 250 PRESIDI DI POLIZIA.

Una delegazione della Consap, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato si è recata nei giorni 20 e 21 novembre scorso a Bruxelles dove ha incontrato rappresentanti e  parlamentari per rilanciare il tema dell’Antimafia europea  e denunciare il rischio sicurezza legato alla rimodulazione degli uffici di polizia in Italia.“Dietro al paravento della cosiddetta spending review – ha spiegato Innocenzi – il governo italiano sta decidendo la soppressione di centinaia di presidi di polizia con un rischio per la sicurezza italiana e per la frontiera sud dell’Europa. I tagli infatti mirano a cancellare specialità di polizia fondamentali per il controllo del territorio reale: polizia di frontiera, squadre nautiche di polizia, polizia stradale, ferroviaria e aeroportuale; e virtuale, con la chiusura di centinaia di sedi della polizia delle comunicazioni che opera nel contrasto al crimine informatico. Come sindacato di polizia, negli incontri avuti al Dipartimento della Pubblica Sicurezza, abbiamo detto un fermo no a tutto il progetto di rimodulazione, ma occorre che anche l’Europa faccia sentire la sua voce. La criminalità è un pericolo per l’economia, la società, le istituzioni democratiche e senza polizia ne risentirà la sicurezza di tutti”. La proposta alternativa in un documento consegnato dalla Consap ai qualificati rappresentanti del Parlamento Europeo in cui si evidenziano gli ingenti risparmi, almeno 4 miliardi di euro, che potrebbero essere conseguiti unificando le strutture gerarchiche delle cinque Forze di Polizia operanti in Italia. “Un lusso che – ha concluso Innocenzi – l’Italia non può più permettersi”. La Consap ha anche rilanciato le richieste della petizione presentata dal Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz per “armonizzare le norme di incriminazione a livello europeo contro la criminalità organizzata attraverso l’introduzione di una incriminazione della partecipazione ad una organizzazione criminale, tale da consentire a tutti i sistemi penali degli stati membri UE la repressione anche delle associazioni di stampo mafioso e la cooperazione fra gli stessi Stati membri nella connessa attività di contrasto; l’uniformità delle norme e delle misure di contrasto dei reati di riciclaggio, autoriciclaggio, falso in bilancio e corruzione; l’istituzione a livello europeo di una Commissione Parlamentare Speciale Antimafia e Anticorruzione e di una Procura Europea Antimafia”.

RIORGANIZZAZIONE SPECIALITA' E ISTRUZIONI OPERATIVE. SI ESPRIMA IL MINISTRO DELL'INTERNO.

RIORGANIZZAZIONE SPECIALITA' E ISTRUZIONI OPERATIVE. SI ESPRIMA IL MINISTRO DELL'INTERNO.

Il 19 novembre scorso,presso il Dipartimento della P.S., si è tenuta la 2° riunione tra le scriventi OO.SS. e una delegazione dell’Amministrazione guidata dal Vice Capo della Polizia con funzioni Vicarie, Prefetto Alessandro MARANGONI e composta dai Direttori centrali dr. Truzzi e dr. Pinto, nonché dal dott. Ricciardi per le relazioni sindacali, relativamente alle attività che il Dipartimento di PS ha elaborato in tema di chiusura di alcuni uffici e revisione organizzativa delle articolazioni periferiche di tutte le Specialità e Specializzazioni.
Il Prefetto Marangoni, in apertura, ha ribadito le linee direttrici  ed i criteri generali su cui è stato sviluppato lo studio per la revisione dei presidi e degli uffici della Polizia di Stato su tutto il territorio nazionale, in tema di razionalizzazione delle risorse e dei presidi delle specialità, in considerazione dell’attuale dotazione di personale e delle mutate esigenze organizzative e legislative che si devono soddisfare.
Il dott. Pinto è quindi entrato nel merito della questione, spiegando i criteri e le ragioni tecniche del progetto che riguarda la Polizia di Frontiera, il cui schema, sia in merito alla riduzione dei compartimenti che alle chiusure e accorpamenti dei diversi uffici, si allega in copia al presente comunicato.
Le scriventi OO.SS., in modo unanime e fermo, preso atto del nuovo modello organizzativo proposto dall’Amministrazione anche per la Polizia di Frontiera, hanno ribadito la propria ferma contrarietà all’intero progetto perché sbagliato nei presupposti. Hanno inoltre rimarcatoquanto già decisamente affermato in tutte le precedenti riunioni, rispetto al medesimo temadellachiusura dei presidi, rivendicando, al contempo, ancora una volta la legittimità a trattare questa delicata materia da parte del tavolo del Coordinamento delle Forze di Polizia, quanto meno per ciò che attiene alle due Forze di Polizia a competenza generale. Questo provvedimento, infatti, al pari degli altri già proposti, oltre alla soppressione fisica di diverse strutture vede, loro malgrado, coinvolti tantissimi dipendenti con i loro percorsi professionali, con i loro coinvolgimenti familiari, con i loro investimenti personali che non possono, ora, per decreto, essere trattati come meri numeri da rimpastare.
A tal riguardo, nei giorni scorsi, abbiamo chiesto un incontro al Ministro dell’Interno nella sua qualità di Autorità nazionale di P.S., il quale non potrà esimersi dall’esprimersi su una problematica cosi delicata e complessa per le funzioni ad egli attribuite dalla legge.
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La riunione è poi continuata nel pomeriggio sul tema “bozza di provvedimento concernente i protocolli operativi” che inizialmente doveva essere uno strumento di garanzia soprattutto dell’Operatore della Polizia di Stato. 
Nel corso dei lavori queste OO.SS. hanno ribadito che, dopo un più attento esame di approfondimento, delle soluzioni proposte nelle schede a corredo di citato provvedimento, è emersa una totale carenza di soluzioni per le inderogabili esigenze di tutela giuridica e legale dei Poliziotti chiamati a svolgere servizi operativi che, nel corso del tempo, hanno evidenziato frequenti fattori di criticità che hanno esposto gli operatori a tutta una serie di gravissimi problemi. Il citato provvedimento si è rilevato invero come un’insieme di affermazioni apodittiche, che ribadiscono esclusivamente cosa è già previsto dalle normative già in vigore, senza alcuna indicazione su come affrontare e risolvere le tante criticità che i Poliziotti sono costretti ad affrontare per effetto della imponderabilità del servizio che svolgono e, per certi aspetti, peggiorando ed esponendo addirittura a maggiori rischi, per impossibilità nell’esecuzione, l’operatore stesso.
Questa è l’amara constatazione che emerge da una lettura più attenta della bozza delle “istruzioni operative” che sono proposte dal Dipartimento di PS.
Altro aspetto di assoluto rilievo che sottende alla nostra ferma contrarietà, motivata non da una chiusura aprioristica e corporativa alle regole di rinnovata trasparenza, sta nell’evidente fatto che la bozza di lavoro è stata costruita guardando esclusivamente all’attuale base normativa, ma è totalmente monca nella parte che avrebbe dovuto essere innovativa e che avrebbe dovuto garantire la professionalità e il lavoro che i poliziotti svolgono. Segnatamente non c’è traccia di proposte per ciò che attiene ad una reale e fruibile tutela legale, così come per i rischi connessi alle richieste di risarcimento del danno in sede civile per fatti occorsi in servizio, e ad una diversa e più pregnante forza delle norme che disciplinano l’uso degli strumenti in dotazione che, necessariamente, bisogna usare per respingere o contrastare la violenza.
E’ evidente - è stato da noi puntualizzato - che questo tipo di impostazione rischia di acuire e caricare solo sulle spalle dei poliziotti una serie di responsabilità legate a circostanze e condotte connesse esclusivamente all’espletamento del servizio e non a responsabilità frutto di scelte personali.


venerdì 21 novembre 2014

SOMMOZZATORI E SQUADRA NAUTICA. LA CONSAP CONTRO LA CANCELLAZIONE DEI REPARTI SPECIALI

SOMMOZZATORI E SQUADRA NAUTICA: TAGLI CONFERMATI, SCATTA L'ALLARME. LA CONSAP CONTRO LA CANCELLAZIONE DEI REPARTI SPECIALI DI OLBIA E PALAU E DELLA POLFER A GOLFO ARANCI.

«Inaccettabile il piano dei tagli degli uffici di polizia proposto dal ministero dell’Interno. Una scure che non risparmia, tra i tanti reparti, anche la squadra sommozzatori di Olbia, le squadre nautiche di Olbia e Palau e il posto di polizia ferroviaria di Golfo Aranci».
La Consap lancia un altro fortissimo allarme dopo la «sconcertante proposta nuovamente formulata il 6 novembre scorso in vista di una revisione degli apparati di pubblica sicurezza su tutto territorio nazionale».
Il segretario provinciale Massimiliano Pala mette ancora l’accento sul danno enorme che subirebbe la Gallura se questi presìdi venissero cancellati. «Tutti servizi diventati, nel tempo, un riferimento unico e di vitale importanza in particolare per Olbia, considerata la presenza di porto e aeroporto. Senza dimenticare che i reparti Sommozzatori e Nautica hanno una preparazione e una capacità operativa superiori a quelle del normale operatore di polizia. Tale scelta, dunque, limita il livello di sicurezza sinora garantito dalla polizia di Stato proprio in queste specialità che, peraltro, hanno costi contenuti. Per entrambi i settori, infatti, esistono già strutture appositamente realizzate, con denaro pubblico e privato».
Per quanto riguarda il settore nautico, Pala sottolinea che «si tratta di un organico di poche unità che negli anni hanno sacrificato famiglia e affetti personali per raggiungere specializzazioni e standard operativi unici nel loro genere: fanno parte dei reparti speciali della polizia di Stato e sono in grado in intervenire in qualunque circostanza di tempo e di luogo. Non si possono dunque scaricare come se nulla fosse». Ma, secondo la Consap, non si deve lottare solo per la salvaguardia il personale. «Qui si parla della sicurezza di migliaia di cittadini. In caso di bisogno, nel futuro, si dovrà attendere l'intervento dello specialista da un'altra città, con costi enormi. Un paradosso antieconomico che non ha alcun fine logico».
La Consap ha già espresso più volte un netto no ai tagli, e ribadirà la sua posizione nella riunione programmata per mercoledì al ministero dell'Interno. «Lo ripetiamo ancora: il nostro dissenso è totale - prosegue Pala -, perché è inammissibile una riorganizzazione che va a cancellare reparti indispensabili».
Alla fine l’appello ai parlamentari e ai consiglieri regionali galluresi, ai sindaci, a tutti i politici locali affinché si mobilitino «contro la riduzione degli apparati di pubblica sicurezza. Si può fare ancora qualcosa - chiude Pala -. Si può fare in modo che il ministero riveda le sue scelte, perché la sicurezza è un investimento e non un costo per il paese».

lunedì 17 novembre 2014

ALTRO AEREO DI MIGRANTI PARTITO VUOTO CONSAP, E IO PAGO.

ALTRO AEREO DI MIGRANTI PARTITO VUOTO CONSAP, E IO PAGO.

Esattamente come successo alcuni giorni fa un aereo  che avrebbe dovuto trasportare migranti, circa 150 appena sbarcati a Pozzallo, è ripartito vuoto da Comiso- denuncia la Segreteria nazionale del sindacato di Polizia Consap. Questa volta la causa non è legata a motivi sanitari, come l’altra volta, ma ad un ritardo. Sembra infatti che la compilazione degli elenchi di questi profughi abbia impegnato più tempo del previsto, probabilmente a causa dell’alto numero dei migranti sbarcati, quasi 900  dalla stessa nave. Si tratta del secondo sbarco più numeroso di quest’anno nel ragusano. Una parte delle persone appena arrivate erano destinate a Palermo, altre a Messina e altre ancora Siracusa (al centro Umberto I). Una  parte, invece, destinati all’aeroporto di Comiso, dove con due voli charter dovevano essere trasferiti nella penisola.
Il primo charter è partito normalmente, il secondo no. Nonostante i poliziotti del reparto mobile di Catania fossero arrivati al’aeroporto di Comiso attorno alle 18.30, con i tre pullman di migranti, e l’aereo fosse ancora in pista, a causa del ritardo il velivolo non ha potuto attendere l’imbarco ed è decollato vuoto. È stato necessario attendere la sera un altro velivolo per completare il trasporto.
Ancora una volta ci chiediamo- dichiara Giorgio Innocenzi Segretario Nazionale della Consap- come è possibile che avvengano queste cose e soprattutto se questi viaggi a vuoto vengano pagati dai contribuenti. È facile addossare la responsabilità alla polizia, o ai suoi vertici locali. Mentre in realtà a Ragusa, e in Sicilia in genere, i Questori e i poliziotti stanno facendo miracoli per arginare e gestire questa problematica gigantesca. Quasi 1000 persone sbarcate solo ieri!
Tutto questo è una ragione in più di stress e malcontento per gli operatori dei reparti mobili, già provati per l’attività svolta ed esposti anche a malattie in queste operazioni di accoglienza. L'impreparazione con cui, ancora una volta, si intende gestire le attività di ordine pubblico connesse ai recenti sbarchi- incalza Igor Gelarda, dirigente Nazionale e segretario Regionale Sicilia  quale quello di oggi a Pozzallo, stride fortemente con il concetto di sicurezza con cui tali attività dovrebbero essere gestite ed espone ancora una volta il personale dei reparti mobili coinvolti in questi servizi a pericolose e stressanti condizioni operative. Se l’Europa lascia sola l’Italia con gli immigrati, come è stato più volte detto, l’Italia lascia praticamente da sole le forze dell’Ordine a gestire la parte più difficile, ossia l’accoglienza e la prima sistemazione di questa folla di disperati.

CONCORSO INTERNO PER VICE ISPETTORE. SEDI DI ESAME

SEDI DI ESAME DEL CONCORSO INTERNO PER VICE ISPETTORE.

La Consap ha appreso che la prova scritta per il concorso interno, per titoli di servizio ed esami, a 1400 posti per l'accesso alla qualifica di vice ispettori - si dovrebbe svolgere il giorno 29 gennaio 2015 con inizio alle ore 8,00 presso le seguenti sedi: Alessandria - Roma (hotel ergife) - Bari - Brescia - Catania - Cesena - Peschiera del Garda - Piacenza - Spoleto - Trieste - Vibo valentia.
Le predette sedi saranno ufficializzate e pubblicate nel bollettino ufficiale del personale del ministero dell'interno del 28 novembre 2014.

mercoledì 12 novembre 2014

CIRCOLO UFFICIALI : SPESI PIU' DI DUE MILIONI DI EURO.

CIRCOLO UFFICIALI : SPESI PIU' DI DUE MILIONI DI EURO. LETTERA APERTA AL CAPO DELLA POLIZIA.

Signor Prefetto,abbiamo appreso che il Dipartimento della Pubblica Sicurezza per riqualificare e mettere a norma il Circolo Ufficiali della Polizia di Stato, ubicato a Roma in  Lungotevere Flaminio, e risistemarne le cucine ha speso più di due milioni di euro.
Un  milione ottocento mila euro (1.800.000) per la sola riqualificazione e messa a norma del Circolo, cui si devono aggiungere altri 240.000 euro circa, per la fornitura e installazione della attrezzature per la cucina del circolo!
Più di due milioni di euro  per un circolo che è fruibile ad una minima parte dei poliziotti italiani, sebbene entrambi i finanziamenti, rientrino sotto la voce Fondo Assistenza della Polizia di Stato!
Com’è noto l'iscrizione al Circolo è consentita ai soli funzionari della Polizia di Stato e dell'Amministrazione Civile ed ai loro familiari.
I funzionari della Polizia di Stato sono circa il 4% del totale dei poliziotti, sono circa 4.000 unità e più o meno un quarto di questi sta a Roma e dintorni! Ma cosa bisognava fare di così importante al Circolo, quali lavori?
Si legge tutto nel capitolato speciale di appalto, e la riqualificazione significava rifare la piscina ai bambini, la sala per giocare a carte, la sala biliardo, spostare la cucina e la sala da pranzo, creare una reception, un chiosco bar, risistemare per bene le cucine e ri-pavimentare il tutto in marmo bianco di Carrara!
Ma attenzione, badiamo bene, che nonostante la cospicua somma impegnata, non tutta la palazzina è stata ristrutturata dato che dall’appalto è escluso il secondo piano in quanto riservata ad eventi del Ministero dell’interno, e la sua risistemazione è già stata affidata con altro appalto!!!
Tale scelta non rafforza l’immagine dell’Istituzione Polizia: né nei confronti dei poliziotti, né nei riguardi dell’opinione pubblica.
Tale situazione non ci sembra nemmeno coerente con l’esigenza di sobrietà e serietà di comportamenti che il momento storico-politico in cui il Paese si trova, fermamente richiede.
E’ indispensabile che la Pubblica Amministrazione tutta e in particolare la burocrazia del Dipartimento assuma sempre più atteggiamenti coerenti alle reali aspettative.
In una fase di recessione economica, quando si assiste a chiusure di presidi sul territorio, tagli delle spese per straordinari, missioni e non si è in grado di soddisfare i giusti diritti degli operatori, non possono accadere simili fatti.
Ma quante volte abbiamo denunciato situazioni di sprechi, di sperperi, lavori iniziati e mai terminati, materiale acquistato e poi abbandonato in qualche sottoscala, di stabili, uffici periferici, caserme dichiarate inagibili, e spesso queste sollecitazioni sono state vissute come “intromissioni” e non come contributo per rendere più trasparente possibile la gestione della cosa pubblica.
Ma davvero era necessario spendere tutto questo denaro pubblico? Nessuno vuole negare il diritto ai Funzionari di polizia di svagarsi e rilassarsi, ma riteniamo che farlo in economia sia doveroso in un ottica di rispetto dei poliziotti stessi e del Paese.
Purtroppo con amarezza dobbiamo affermare che nonostante le continue assicurazioni sulla volontà di risolvere i  problemi degli operatori di polizia, la prassi ed i comportamenti sono di segno opposto.
La Consap non intende demordere, è chiaro che modulerà le iniziative in ragione delle risposte. Abbiamo sempre sostenuto l’esigenza di relazioni sindacali corrette e il tono della lettera pur deciso non può essere visto che in questa ottica.
Nella speranza di poter vedere risolti i problemi che affliggono i poliziotti, Le invio distinti saluti.

Roma, 13 ottobre 2014

                                                                 Il Segretario Generale Nazionale
                                                                            Giorgio Innocenzi

martedì 11 novembre 2014

LE LACUNE DELLA QUESTURA DI NAPOLI

LE LACUNE DELLA QUESTURA DI NAPOLI AL CORTEO SBLOCCA ITALIA.

 Illustrissimo SCapo della Polizia la CONSAP è costretta a denunciarLe le gravi e reiterate carenze organizzative e gestionali della Questura di Napoli e dell'Ufficio di Gabinetto in merito agli scontri del 7 c.m. presso la città della Scienza in Napoli, per avere ancora una volta, sottovalutato l'importanza della manifestazione da dietro una scrivania.
   lll.mo Signor Capo della Polizia, per quanto accaduto, si evidenziano gravi ed oggettive responsabilità da parte dei vertici della Questura di Napoli e di chi avrebbe dovuto fornire al responsabile del servizio di ordine pubblico, informazioni circa la manifestazione; inutile sottolineare quanto lodevole e professionale sia stato l’intervento dei nostri colleghi,ma ciò che ci ha lasciati basiti è stato l'impiego di soli 30 uomini del Reparto Mobile di Napoli, nonostante il Signor Questore di Napoli e il Signor Capo di Gabinetto avessero a loro disposizione dislocati sul territorio circa 150 uomini dello stesso Reparto in pronto impiego.
  La manifestazione contro il decreto "Sblocca Italia" ha visto 16 colleghi ricorrere alle cure dei sanitari e tre automezzi dell' Amministrazione danneggiati, ma quando ciò avviene per un discutibile servizio di ordine pubblico, tutto ciò è inaccettabile!!!
  Il Reparto Mobile di Napoli, schierato a difesa dell'ingresso della struttura,dove era prevista la partecipazione del Presidente del Consiglio (che avvisato del clima facinoroso della manifestazione ha forse preferito non presenziare ai lavori), si è trovato a fronteggiare circa un migliaio di violenti con il viso coperto e ben organizzati che ha cercato di sfondare il cordone brandendo bastoni e spranghe di ferro, lanciando bombe carta, sanpietrini e picconi che aveva recuperato da un cantiere edile attiguo
  Numerosi visitatori tra cui molti bambini e il personale dipendente della struttura, sono diventati inconsapevolmente ostaggio al centro di una guerriglia urbana.
Tutto ciò  è inaccettabile e si sarebbe potuto evitare solo se il servizio di ordine pubblico fosse stato organizzato con più attenzione!!!
  Come è noto, il clima sociale in tutto il paese è teso e rovente, pertanto la Questura di Napoli avrebbe dovuto prevedere e/o programmare un servizio adeguato, che non trasformasse un quartiere di Napoli in una campo di battaglia.
 I colleghi sono consapevoli del loro delicato compito per garantire sia la sicurezza in strada che l'ordine pubblico, ma non tollerano più di essere mandati allo sbaraglio a causa di una opaca e confusa organizzazione.
A questo punto chiediamo:
·                     di chi è la responsabilità per la mancanza di informazioni preventive???
·                     di chi è la colpa per la mancata bonifica dell'area circostante oggetto della manifestazione???
·              di chi è la responsabilità per aver prima autorizzato e di non aver poi sciolto immediatamente un corteo di natura così violenta sin dal principio?
·                      di chi è la responsabilità di non aver inviato subito i rinforzi???
·                di chi è la responsabilità per non essere intervenuto a disperdere i manifestanti facinorosi alla vista del loro ingresso nel cantiere per armarsi di pietre e picconi???
·                      di chi è la responsabilità per aver stretto i colleghi nella morsa dei facinorosi???
Tutti i fotogrammi di questa triste pagina di storia vedono ancora una volta appartenenti alla Polizia di Stato in balia di una mattanza ad opera di folli facinorosi, oggi più che mai valvola di sfogo per tutte le problematiche sociali .
 Ill.mo Sig. Capo della Polizia questa OS. CONSAP chiede un suo autorevole intervento affinché sia fatta luce sulle responsabilità di quanto accaduto al fine di assicurare, in futuro, che il personale, chiamato per la tutela dell’ordine pubblico, sia protetto attraverso un coordinamento all’altezza della situazione.           
In attesa di un lieto riscontro, si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.

Roma 07.11.2014                                                                 
                                                                                            Segretario Generale Nazionale Vicario
                                                                                                            Dr Sergio Scalzo
            

MIGRANTI, SCATTA LA PAURA SANITARIA AEREO RIFIUTA L'IMBARCO DA COMISO

MIGRANTI, SCATTA LA PAURA SANITARIA AEREO RIFIUTA L'IMBARCO DA COMISO

Centottanta migranti non sono stati fatti salire sull’aereo che li doveva portare da Comiso a Bologna perché il comandante del velivolo non ha ritenuto i certificati medici validi. L’episodio avvenuto nella notte fra sabato e domenca ed è stato reso noto dal sindacato di Polizia Consap. I migranti, tutti africani, erano partiti alle 4 su tre bus da Agrigento ed erano giunti a Comiso.
“Le certificazioni – dice il sindacato – rilasciate dall’ASP di Agrigento e dal C.P.A. di Pozzallo (RG) sono state ritenute non idonee, non sappiamo la ragione. Chiusi i portelloni, l’aereo austriaco se ne è ripartito vuoto da Comiso – spiega il Consap -. Dopo altre ore di estenuante attesa, alle 20.30 è stato possibile organizzare un altro volo, di un’altra compagnia che ha permesso a migranti e poliziotti di potere raggiungere finalmente Bologna, verso le 22”.
”Tutto questo è intollerabile – denuncia Igor Gelarda - dirigente nazionale e segretario regionale della Consap Sicilia. Vorremmo proprio sapere se (e ci muoveremo per far presentare una interrogazione parlamentare in merito) questo viaggio a vuoto lo stiamo comunque pagando. Spendiamo delle cifre inimmaginabili per questa vicenda dei migranti, ma è possibile che la spending rewiew non riguardi l’ambito dei migranti”.
”Ovviamente – dice il sindacato– anche da un punto di vista umano è stato avvilente sia per i poliziotti, che sono stati impegnati in un turno continuativo di 20 ore, in condizioni di stress psicofisico notevole. Anche perché dopo alcune ore la tensione dei migranti è cominciata a salire, stanchi di attendere, affamati ed assetati”

Pensioni Polizia di Stato: Tutti i requisiti per il trattamento

http://www.dipendentistatali.org/pensioni-polizia-di-stato/

Pensioni Polizia di Stato: Tutti i requisiti per il trattamento



Tempo di spending review e di tagli alla spesa pubblica, tempo di modifiche dei trattamenti pensionistici. Tra flessibilità, superprelievi e penalizzazioni per uscite anticipate, la materia sembrerebbe essere divenuta molto complessa. Ma all’interno di questi argomenti terremotati dall’attuale situazione storica, come si conforma la situazione inerente alle pensioni Polizia di Stato? Il trattamento pensionistico garantito al personale dipendente della forza di polizia che possiede la competenza sulla gestione dell’ordine pubblico nel nostro paese si configura attraverso uno schema non diverso da quello che sovrintende la struttura delle pensioni dei dipendenti pubblici in genere.
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pensioni polizia di stato
Fonte: www.ternioggi.it

Pensioni Polizia di Stato di vecchiaia: i requisiti

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Va innanzitutto citata, tra le pensioni Polizia di Stato, la pensione di vecchiaia: hanno diritto ad usufruire di questa tipologia di trattamento i dipendenti che hanno raggiunto l’età massima per la permanenza in servizio così come fissata dai singoli ordinamenti: i limiti di età sono delineati nel compimento dei 65 anni di età per i dirigenti generali, 63 per i dirigenti superiori e 60 per ciò che concerne le qualifiche inferiori. Ovviamente il requisito minimo per il diritto alla pensione di vecchiaia è costituito dal raggiungimento dei 20 anni di anzianità contributiva.
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La pensione di anzianità

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Per ciò che riguarda invece la cosiddetta pensione di anzianità ovviamente il discorso cambia: possono accedere a questa tipologia di trattamento pensionistico i dipendenti della Polizia di Statoche possiedono i seguenti requisiti di anzianità contributiva e di età anagrafica: 57 anni e 3 mesi di età uniti a 35 anni di anzianità contributiva, oppure 40 anni e 3 mesi di anzianità contributiva utile. In ulteriore istanza si può accedere alla pensione di anzianità, tenendo ovviamente in considerazione la specificità del rapporto di impiego e le obiettive peculiarità ed esigenze dei rispettivi settori di attività, al raggiungimento della massima anzianità contributiva fissata dagli ordinamenti di appartenenza, ovvero raggiungendo i 53 anni e 3 mesi di età e possedendo la massima anzianità contributiva prevista dall’ordinamento di appartenenza. In questo senso la legge stabilisce che la quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive maturate a decorrere dal primo gennaio 2012 venga calcolata attraverso il sistema contributivo.
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Per quel che riguarda le pensioni Polizia di Stato di anzianità resta fermo il regime delle decorrenze previsto dalla Legge n. 122 del 2010: va qui rammentato che nel caso di accesso alla pensione con il requisito dei 40 anni di contribuzione indipendentemente dal dato dell’età anagrafica (con congruo adeguamento agli incrementi della speranza di vita a partire dal 1 gennaio 2013), occorre tenere presente che l’accesso al trattamento pensionistico subisce, rispetto ai 12 mesi di finestra mobile, un ulteriore posticipo di un mese per quanto riguarda i requisiti maturati nell’anno 2012, di due mesi per i requisiti maturati nell’anno 2013 e di tre mesi per i requisiti maturati a decorrere dal corrente anno.
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Pensioni Polizia di Stato: uno sguardo generale

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Osservando, da un angolo visuale più ampio, la materia delle pensioni Polizia di Stato, si può constatare che la gestione dei trattamenti pensionistici dei dipendenti delle Amministrazioni statali è stata affidata al Servizio Trattamento di Pensione e di Previdenza della Direzione Centrale per le Risorse Umane: quest’ultimo, oltre a svolgere attività di programmazione, indirizzo, raccordo in materia di trattamento di quiescenza e di previdenza del personale della Polizia di Stato, si occupa anche di predisporre gli atti istruttori propedeutici alla concessione del trattamento privilegiato diretto ed indiretto da parte dell’Inpdap al personale della Polizia di Stato cessato dal servizio a decorrere dal 2005. Inoltre il suddetto Servizio si occupa del contenzioso pensionistico, in particolare prendendosi cura della rappresentanza nei giudizi pensionistici di fronte al giudice unico e alle sezioni d’Appello della Corte dei Conti.
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Fonti: www.poliziadistato.it, www.forzearmate.org
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 Roberta Buscherini