venerdì 31 agosto 2012

NO MULTE?! . . . DISCIPLINA PER GLI OPERATORI DI POLIZIA


NOVARA – RICHIAMATI PER NON AVER FATTO SANZIONI- LA CONSAP SCRIVE AL CAPO DELLA POLIZIA PERCHE' I POLIZIOTTI DELLA STRADALE NON VIVANO CON LA "SPADA DI DAMOCLE DELLE MULTE".

Questa O.S. ritiene doveroso porre all'attenzione della S.V. la questione dei richiami disciplinari posti in essere al personale del Compartimento Polizia Stradale di Torino, Sezione di Novara da parte della Dirigenza dello Stesso Compartimento e Sezione periferica. Attraversiamo un momento di crisi globale nella quale servono risposte globali per tentare di uscire dal tunnel nel quale tutte le amministrazioni, tra cui quella della pubblica sicurezza si trova. Sentiamo ancora fresche le ferite della Sentenza della Corte di Cassazione per l'operato dei Colleghi del G8 di Genova del 2001,assistiamo quotidianamente alla straordinaria forza di energia che donne e uomini della Polizia di Stato pongo in essere per la lotta alla criminalità, con i mezzi e le risorse sempre meno pronte alle effettive necessità. Mentre quanto narrato avviene quotidianamente nella vita degli Operatori della Polizia di Stato, assistiamo alle singolari imposizioni, non regolate da Direttiva Ministeriale, dei singoli Dirigenti di Compartimento e di Sezioni Provinciali. Pongono in essere vere e proprie mortificazioni agli specialisti della Polizia Stradale, prima specialità della Polizia di Stato. Nello specifico, la Sezione Polizia Stradale di Novara in questi giorni di caldo torrido, infligge una serie di richiami disciplinari (3,4 per ogni singolo dipendente dislocato nei reparti minori della Provincia, Sottosezioni di Novara Est, Romagnano Sesia, Distaccamenti di Arona e Borgomanero), nei confronti degli Operatori che per un periodo temporale di 7,8 giorni non hanno riscontrato nel servizio giornaliero di Vigilanza Stradale nella tratta di competenza sanzioni al Codice della Strada. Questa spada di damocle sulla testa dei Poliziotti della Stradale è una vera e propria ripercussione per poter incentivare la "cassa", almeno così verosimilmente e presumibilmente sembra. Quanto succede è irrazionale!!!!!, il poliziotto non deve diventare un esattore, ma un attento osservatore che utilizza la normativa del Codice della Strada per porre in essere una prevenzione, che può anche passare attraverso la repressione ma non deve diventare una maniera di caccia all'utente della strada. Le sanzioni che sono state inflitte al personale operante nella Provincia di Novara vanno nella direzione della volontà di indicare quale repressione l'unica alternativa alla Vigilanza Stradale. La Consap non ci sta' e lancia l'allarme perché così i poliziotti non possono prestare serenamente il loro operato nella continua e giornaliera lotta alla criminalità, perché la serenità del Poliziotto è sicurezza per il cittadino. Sicuro e fiducioso di un Suo autorevole intervento in merito alla questione descritta, che crea mortificazione e poca serenità al personale operante, con l'occasione Le porgo distinti saluti.

fonte: consapnazionale.com

CONSAP, BASTA TAGLI ! !


AUMENTA IL CRIMINE : CONSAP, BASTA TAGLI !!!!!!

L'aumento dei crimini indica che c'è un’esigenza di sicurezza da soddisfare ed una maggiore domanda di tutela da parte dei cittadini. L'impennata di oltre il 20% dei furti in casa, degli scippi e delle rapine, reati che, tra l'altro, minacciano la vita dei cittadini, richiedono per essere contrastati un maggiore controllo del territorio ed un potenziamento dell'attività investigativa - denuncia la Consap - che sarà impossibile da realizzare dopo i tagli della spending review che incidono negativamente sull'operatività delle Forze di Polizia. Nella Polizia di Stato nel 2012 dovevano essere assunti 2.000 agenti ma verranno messi a concorso solo 400 posti per il blocco del turn over, su di un organico già ridotto mancheranno ulteriori 1.600 poliziotti. Una situazione assolutamente insostenibile che deve essere necessariamente modificata con ogni mezzo.

lunedì 27 agosto 2012

LA DIA AVVIATA ALLO SMANTELLAMENTO ?


INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DELL'ITALIA DEI VALORI.

”La Dia svilita e avviata allo smantellamento. E’ davvero questa la sorte della creatura pensata e voluta da Giovanni Falcone? Risponde al vero quanto illustrato oggi dagli organi di stampa? Sul tema rivolgeremo un’interrogazione alle ministre Cancellieri e Severino”. Così Antonio Di Pietro e il capogruppo Idv in commissione Giustizia alla Camera, Federico Palomba, dopo le rivelazioni del Fatto sul futuro della Direzione investigativa antimafia.
Nella nota congiunta i due politici dell’Italia dei valori affermano che la veridicità di quanto pubblicato “sarebbe un’ulteriore conferma del fatto che i magistrati vengono lasciati soli nella lotta alla criminalità organizzata“. Per i due onorevoli, “svilendo lentamente ruolo e stipendi di poliziotti, carabinieri e finanzieri, che lavorano per la struttura istituita nel 1991″, si sguarnisce un presidio “fondamentale” della giustizia italiana contro la criminalità organizzata.
L’Idv, denuncia il ruolo di un esecutivo che sostiene la lotta alle mafie “solo a parole e poi, nei fatti, ne elimina professionalità, esperienze e specificità”. Infine Di Pietro e Palomba si domandano se la soppressione della Dia faccia parte del contenimento della spesa promossa da Mario Monti e tecnici. “Su questo versante non ci possono essere tagli, tanto più se si creano forze ad hoc per il controllo degli appalti. La Dia, come ricordato da un funzionario nel pezzo de Il Fatto Quotidiano, dispone già al suo interno di un Osservatorio centrale proprio sugli appalti. Le ministre Cancellieri e Severino hanno il dovere di tranquillizzare i cittadini italiani circa l’effettiva volontà di questo governo di portare avanti concretamente la lotta alle mafie”.

AUMENTA IL CRIMINE : CONSAP, BASTA TAGLI !!!!!!


Dal Nazionale


L'aumento dei crimini indica che c'è un’esigenza di sicurezza da soddisfare ed una maggiore domanda di tutela da parte dei cittadini. L'impennata di oltre il 20% dei furti in casa, degli scippi e delle rapine, reati che, tra l'altro, minacciano la vita dei cittadini, richiedono per essere contrastati un maggiore controllo del territorio ed un potenziamento dell'attività investigativa - denuncia la Consap - che sarà impossibile da realizzare dopo i tagli della spending review che incidono negativamente sull'operatività delle Forze di Polizia. Nella Polizia di Stato nel 2012 dovevano essere assunti 2.000 agenti ma verranno messi a concorso solo 400 posti per il blocco del turn over, su di un organico già ridotto mancheranno ulteriori 1.600 poliziotti. Una situazione assolutamente insostenibile che deve essere necessariamente modificata con ogni mezzo.

900MILA EURO IN SEI ANNI.


Dal Nazionale


VIA LA VIGILANZA DA CASA CALDEROLIi: 900MILA EURO IN SEI ANNI.

Novecentomila euro. Tanto è costato in sei anni il presidio alla villetta dell'ex ministro leghista Roberto Calderoli, deciso dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Bergamo in seguito alla tristemente celebre vicenda della maglietta con la caricatura di Maometto indossata dall'esponente del Carroccio e mostrata in diretta televisiva. Otto uomini delle forze dell'ordine, tra carabinieri, poliziotti e finanzieri, che dal 2006 - con le proteste sindacati di polizia, Consap in testa - facevano da "vigilanza" all'abitazione di Calderoli, anche quando il padre dell'attuale legge elettorale non era presente, e che ora torneranno ad altre mansioni: da oggi, infatti, il presidio è stato tolto.
«Sono tornato un uomo libero», ha detto il senatore padano all'Eco di Bergamo. «È una decisione che non fa seguito alle polemiche sulla scorta del presidente Fini -ha voluto specificare Calderoli - ma concordata una decina di giorni fa dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, nell'ottica di un ridimensionamento generale delle scorte. A tutti è stato abbassato di un grado il livello di sicurezza, e trovo che sia giusto». L'ex ministro mantiene comunque la protezione di una scorta personale composta da altri otto uomini, quattro a Roma e quattro nella sua Bergamo. Ora la Consap aspetta di vedere tagliate tutte le altre inutili. Da settembre inizierà la nostra campagna di denuncia attraverso la nostra web tv.

sabato 18 agosto 2012

SCORTE : FINI, RIVEDERE TUTTO IL SISTEMA DI PROTEZIONE. CONSAP, IL MINISTRO PASSI DALLE PAROLE AI FATTI.


DAL Nazionale 


«Va rivisto» tutto «il sistema» della protezione, «per limitare costi e sprechi, per impedire abusi, per snellire e razionalizzare i servizi di scorta». Lo scrive il presidente della Camera Gianfranco Fini in una lettera pubblicata su Repubblica intervenendo sul caso sollevato da Libero sui costi degli agenti al suo seguito durante le vacanze a Orbetello e lanciando un appello al ministro dell'Interno per evitare che la scorta si trasformi per lui in una «corte» che lo «omaggia».

«Chiedo pubblicamente al ministro Cancellieri - scrive Fini - di intervenire subito, nelle modalità che riterrà più opportune, per consentirmi di non godere più di un "privilegio legale". E chiedo ai tanti esponenti politici scortati di far sentire anche la loro voce e di agire. Non contro Belpietro (che ovviamente ha la scorta) - prosegue - ma contro quel muro di gomma e di ipocrisie che fa sì che in Italia cambiare le cose sia impossibile, a tal punto che perfino per vivere senza essere scortati pur non avendolo mai chiesto, occorre un trattamento di favore, una vera e propria raccomandazione».

«Ho letto - aggiunge il presidente della Camera - che il ministro Cancellieri ha confidato a Merlo di voler cogliere l'occasione per rilanciare la battaglia che da tempo vuol condurre a testa alta sull'uso e l'abuso delle scortè. Molto bene, lo faccia subito e non solo a parole. Non dubito né della sua volontà né delle sue capacità. Dubito che possa riuscirvi se non avrà il sostegno convinto delle burocrazie ministeriali e soprattutto se il mondo politico non saprà trarre da questa vicenda agostana l'occasione per uno scatto di reni, per dimostrare concretamente di non essere una casta».

Cancellieri parlando con Repubblica a proposito della scorta di Fini al mare e delle nove camere riservate in un hotel di Orbetello, un caso sollevato da Libero, aveva parlato di «spreco» e di «regole da cambiare». «Sicuramente è uno spreco - aveva detto - probabilmente non isolato, da eliminare e soprattutto da non ripetere. E per me è l'occasione per rilanciare quella battaglia che da tempo voglio condurre a testa alta sull'uso e l'abuso delle scorte».

lunedì 6 agosto 2012

SPENDING REVIEW : INTERROGAZIONE CON RISPOSTA IN AULA DELL'ON. MANTOVANO.


SPENDING REVIEW : INTERROGAZIONE CON RISPOSTA IN AULA DELL'ON. MANTOVANO.

Ai Ministri dell’Interno, della Giustizia e dell’Economia
per sapere se- premesso che:
col decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, sul c.d. spending review, il cui disegno di legge di conversione è stato approvato dal Senato della Repubblica il 31 luglio ed è in via di approvazione alla Camera, il Governo ha adottato misure di razionalizzazione e di revisione della spesa pubblica, che prevedono anche riduzioni nell’acquisto di beni e servizi (articolo 1, comma 21) e blocco parziale del turn over del personale per le amministrazioni pubbliche (articolo 14 comma 2);
con un ordine del giorno a mia firma, accolto dal Governo e votato all’unanimità dalla Camera il 3 luglio dopo essere stato sottoscritto dai rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari, sulla premessa della necessità di mantenere gli standard di sicurezza e di rendere migliori gli standard di amministrazione della giustizia - ciò che è difficilmente compatibile con ulteriori sensibili tagli ai Ministeri dell’Interno e della Giustizia – si ricordava che nel settembre 2008 il Governo dell’epoca aveva costituito il Fug-fondo unico giustizia, alimentato dal cash e dai titoli monetizzabili sottratti con sequestri e confische dalla disponibilità delle organizzazioni di tipo mafioso. Tale Fondo è destinato per il 49% all’incremento delle risorse del Ministero dell’Interno e per il 49% a quello della Giustizia. Nel medesimo ordine del giorno si chiedeva pertanto – prima dell’esame e del voto di successivi interventi normativi di “spending review” – di poter disporre di un quadro chiaro e completo sulla consistenza del Fug, sulla quantità di risorse finanziarie erogate o da erogare per il 2012 attingendo da tale fondo, e di conoscere se e in che misura le risorse del Fug saranno adoperate per limitare i tagli dello “spending review” nei settori della sicurezza e della giustizia;
l’entità della riduzione delle spese per beni e servizi prevista dal decreto legge n. 95/2012 per l’anno in corso è, con riferimento al ministero della Giustizia, pari a 60 milioni di euro e diventa di 120 milioni di euro annui a partire dal 2013, e per gli anni successivi; con riferimento al ministero dell’Interno è di 131 milioni di euro annui a partire dal 2013, e per gli anni successivi; il blocco di assunzioni è nella misura dell’80 % (nel senso che si potrà assumere solo il 20% delle posizioni rese vacanti) per il triennio 2012-2014, del 50% per il 2015 e del 100% a decorrere dal 2016. Questa misura riguarda le fasce direttive e dirigenziali dei comparti sicurezza e giustizia;
il 1° agosto, all’avvio dell’esame in Commissione Bilancio alla Camera del decreto legge n. 95/2012, su mia sollecitazione il rappresentante del Governo ha fornito gli elementi richiesti sul Fug, riassunti in una nota trasmessa dalla Ragioneria Generale dello Stato. In essa si dice:
-        che alla data del 31 dicembre 2011 le risorse intestate al Fug ammontano a 2.212,88 milioni di euro;
-        che di tale importo solo 1.065,52 milioni di euro sono effettivamente disponibili, in quanto riportati da conti correnti e depositi a risparmio;
-        che, poiché una parte delle risorse non risultano ancora definitivamente confiscate (i relativi provvedimenti non hanno conosciuto tutti i gradi di giudizio), si devono mettere prudenzialmente da parte, per eventuali restituzioni qualora intervengano atti di dissequestro, 343 milioni di euro;
-        restano 722,52 milioni di euro; ma, in considerazione delle entrate previste per il 2012 (291,43 milioni di euro per nuovi sequestri/confische) e delle uscite previste per il 2012 (352,36 milioni di euro per dissequestri), la stima della disponibilità al 31.12.2012 è di 661,59 milioni di euro;
-        che al Fug già si attinge per alcune incombenze del ministero della Giustizia (la mediazione delle controversie civili) e del ministero dell’Interno (l’alimentazione del Fondo delle vittime della mafia);
-        che, in conclusione, “l’eventuale utilizzo delle entrate a seguito di confisca oggi è solo possibile per spese una tantum e non continuative”. In base a ciò, emendamenti a mia firma che permettono di equilibrare i tagli ai ministeri della Giustizia e dell’Interno con le risorse del Fug hanno avuto il parere negativo del Governo, in quanto ritenuti privi di copertura.
Si osserva quanto segue:
-        non si comprende perché, se alla data del 31 dicembre 2011 le risorse intestate al Fug ammontavano a 2.212,88 milioni di euro, poi la Ragioneria generale dello Stato e, sulla sua scorta, il Governo, affermino che di tale importo solo 1.065,52 milioni di euro sono effettivamente disponibili. Non può rappresentare valida ragione la circostanza che solo la seconda somma è riportata da conti correnti e da depositi a risparmio, perché ciò denuncerebbe l’incapacità delle amministrazioni interessate a monetizzare oltre un miliardo di risorse cash esito di sequestri e confische. Incapacità che è singolare, nel momento in cui si esige da tutte le amministrazioni, centrali e periferiche, di spendere di meno “con invarianza dei servizi ai cittadini” (come recita il titolo del decreto legge n. 95/2012). Si parla di titoli monetizzabili, non di immobili o di aziende, per i quali le procedure di collocazione sul mercato incontrano ostacoli giuridici e fattuali; e si parla di titoli collocabili, tanto che dal calcolo complessivo della Ragioneria è stato escluso un titolo sequestrato del valore nominale di un miliardo di dollari USA, poiché il suo valore sul mercato viene definito pari a zero. Quindi, i 2.212,88 milioni di euro sono al netto di tale titolo;
-        immaginando (ed è da dimostrare, trattandosi di stime all’insegna della estrema cautela) che al 31.12.2012 siano effettivamente disponibili 661,59 milioni di euro, non si comprende perché non possano essere adoperati per evitare la riduzione delle spese per beni e servizi prevista dal decreto legge n. 95/2012 almeno per l’anno in corso (60 milioni di euro con riferimento al ministero della Giustizia), e per gli anni 2013 e 2014 (120 milioni di euro per anno per il ministero della Giustizia e 131 per anno per il ministero dell’Interno);
-        l’argomento che “l’eventuale utilizzo delle entrate a seguito di confisca oggi è solo possibile per spese una tantum e non continuative” è in contraddizione con il riferimento che nella stessa nota si fa alla copertura delle procedure di mediazione stragiudiziaria e al Fondo vittime mafia, che operano “a regime”, e non una tantum;
-        peraltro quanto richiesto da tali voci del bilancio è minimo rispetto alla entità della somma di 661,59 milioni di euro: la copertura finanziaria della mediazione è di appena 7,02 milioni di euro, come si dice nella nota in questione;
-        nei prossimi mesi, in attuazione della riorganizzazione delle sedi giudiziarie, mentre non sarà possibile beneficiare nell’immediatezza dei risparmi costituiti dal venir meno dei canoni di locazione per gli immobili delle sedi che sono soppresse, a causa dei tempi tecnici di rescissione dei contratti, ci sarà immediato bisogno di risorse per l’ampliamento delle sedi capoluogo di circondario, che accorpano quelle soppresse, e i Comuni non possono effettuare alcuna anticipazione, perché le loro casse sono in passivo. Già da tempo, a seguito dei tagli di fine 2011, i proprietari di una parte significativa di locazioni per presidi di sicurezza non ricevono la corresponsione dei canoni;
-        per queste ragioni, quand’anche rispetto al Fug fossero disponibili solo 661,59 milioni di euro, e non invece l’intero importo di 2.212,88 milioni di euro, essi potrebbero tamponare – in una logica di una tantum – la grave situazione del momento;
  • quali sono le ragioni che impediscono di utilizzare, rispetto all’importo di 2.212,88 milioni di euro, ben 1.147,36 euro, risultanti dalla differenza fra 2.212,88 milioni di euro e 1.065,52, che vengono dichiarati disponibili;
  • se tali ragioni vadano identificate nello scarso impegno dei funzionari addetti alla gestione del Fondo, tanto meno giustificata di fronte all’entità della somma di cui si potrebbe disporre e ai tagli nel frattempo introdotti nel bilancio delle amministrazioni pubbliche;
  • se, ammesso e non concesso che siano utilizzabili solo 661,59 milioni di euro, di essi non si possa disporre subito per fare fronte alle emergenze dei settori della giustizia e della sicurezza, con particolare riferimento alle ricadute degli accorpamenti delle sedi giudiziarie e alle difficoltà nel pagamento delle locazioni per i presidi di polizia.

domenica 5 agosto 2012

LA CONSAP CONVOCATA AL TAVOLO DI CONFRONTO EX ART. 25 A.N.Q.


Leggi la convocazione e l'ordine del giorno, suscettibile di aggiornamenti, relativi alla riunione del Tavolo di confronto ex art. 25 ANQ previsto per il prossimo 12 settembre.
Allegati:
Scarica questo file (tavolo confronto.pdf)tavolo confronto.pdf44 Kb

venerdì 3 agosto 2012

COMMISSIONE ALLOGGI DI SERVIZIO PER IL PERSONALE IN MISSIONE : COMUNICAZIONE.


COMMISSIONE ALLOGGI DI SERVIZIO PER IL PERSONALE IN MISSIONE : COMUNICAZIONE.

Leggi l'allegata nota ministeriale inviata alla Consap dall'Ufficio Relazioni Sindacali in merito alla spinosa questione degli alloggi di servizio per il personale in missione.

Allegati:
Scarica questo file (alloggi.pdf)alloggi.pdf30 Kb