martedì 30 settembre 2014

Documento Congiunto delle OO.SS. SBLOCCO DEROGHE



Sicurezza: primo ok per la pistola elettrica e le telecamere sulle divise. Plauso Consap.

Sicurezza: primo ok per la pistola elettrica e le telecamere sulle divise. Plauso Consap.

Sì all'utilizzo in via sperimentale da parte della Polizia alla pistola elettrica Taser. E' quanto prevede un emendamento di Gregorio Fontana (Fi) al decreto stadi approvato dalle commissioni Giustizia e affari costituzionali della Camera. La parola è ora all'Aula. L'emendamento è stato approvato dopo che il viceministro Filippo Bubbico, ne ha proposto una riformulazione che prevede che la sperimentazione debba avvenire "con le necessarie cautele per la salute e l'incolumità pubblica e secondo principi di precauzione e previa intesa con il Ministro della salute".  Altra novità per la polizia sarà l’uso di piccole telecamere indossabili nel corso di manifestazioni pubbliche, ma solo in caso di effettiva necessità. Lo ha stabilito il Garante della privacy che ha fornito il suo parere sul nuovo sistema di ripresa avviato in via sperimentale dal Dipartimento di pubblica sicurezza in quattro città, Torino, Milano, Roma e Napoli. Il programma prevede l'assegnazione agli agenti di polizia di telecamere indossabili di ridotte dimensioni, da attivare nei casi in cui si verifichino situazioni di criticità in occasione di manifestazioni pubbliche. Il sistema prospettato al Garante dal Dipartimento di Pubblica sicurezza prevede che le telecamere individuali vengano applicate al gilet tattico e attivate in base alle indicazioni del funzionario che dirige il reparto di polizia. Le videocamere e le schede di memoria sono dotate di un numero seriale che viene annotato in un apposito registro con l'indicazione di giorno, orario, servizio svolto, qualifica e nominativo dell'agente che firma la presa di incarico e la restituzione. La scheda di memoria, al momento della consegna agli agenti, non dovrà contenere nessuna immagine registrata in precedenza. Spetta al funzionario che impiega il reparto impartire l'ordine di attivazione dei dispositivi così come quello di cessazione delle riprese. Al termine del servizio gli agenti, previa compilazione di un foglio di consegna, affideranno tutta la documentazione video realizzata al funzionario che la consegnerà alla locale Polizia scientifica. Nel suo parere il Garante ha sottolineato come il sistema, per quanto finalizzato alla tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, alla prevenzione, all'accertamento o alla repressione dei reati, è pur sempre soggetto al rispetto dei principi del Codice privacy sul trattamento dei dati personali. Le immagini riprese dovranno essere pertinenti e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono raccolte. Il sistema, quindi, dovrà essere attivato solo ove vi sia effettiva necessità, ossia nel caso di insorgenza di concrete e reali situazioni di pericolo di turbamento dell'ordine e della sicurezza pubblica. Le riprese dovranno essere conservate per un periodo di tempo limitato e poi cancellate. Infine, ha specificato il Garante, nel caso si siano effettuate riprese in occasione di situazioni di presunto pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica poi non concretizzatosi, deve essere disposta la tempestiva cancellazione delle immagini.

sabato 27 settembre 2014

Convegno Consap su sicurezza integrata

Convegno Consap su sicurezza integrata: F. BUBBLICO, sì a contributo privati ma occorrono regole 'Strada maestra è integrazione funzionale, complementarità e non equiparazione. Marangoni, possibile trovare una strada ma bisogna trovare giusto punto di equili


(Adnkronos) Il governo apre alla possibilità di un contributo delle aziende private nel settore della sicurezza. In tempi di spending review, ''la strada maestra è quella dell'integrazione funzionale, ma ognuno deve sapere quali sono i propri compiti''. A dirlo è il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico, intervenuto oggi al convegno organizzato, a Roma da Consap, Confederazione sindacale autonoma di polizia, e Federpol, Federazione degli istituti di investigazione privata, sul tema dell'integrazione e della collaborazione tra pubblico e privato nel comparto sicurezza.
''Il settore degli istituti di vigilanza -continua Bubbico- deve essere bonificato perchè dal territorio arrivano segnali poco incoraggianti sulle modalità operative. Se non si affronta questo problema si penalizza l'intero settore. Bisogna anche decidere quali saranno i requisiti di accreditamento delle aziende che intendono operare nel settore. Dobbiamo fare dei passi in avanti perchè il privato può fare molto ma occorrono regole ad esempio per quanto riguarda i flussi di informazioni: bisogna dire che non tutto può essere condiviso con il privato".
"Se accettiamo un concetto di complementarità e non di equiparazione -spiega il viceministro del'Interno- riusciamo ad elevare anche le competenze della Polizia''.
''La sicurezza -spiega il vicecapo vicario della polizia, Alessandro Marangoni intervenendo all'incontro organizzato da Consap e Federpol- deve sempre e comunque rimanere in capo allo Stato, ma laddove c'è la possibilità che questa venga demandata, bisogna lavorare per trovare una strada. Gli istituti di vigilanza sono come 100mila occhi sulla città e più siamo a guardare, meglio è. Bisogna solo trovare il giusto punto di equilibrio''.

Una necessità, questa, condivisa anche dai rappresentanti sindacali delle forze di polizia: ''Lo Stato -spiega Giorgio Innocenzi, leader della Consap- ha dovuto confrontarsi con le difficoltà sempre crescenti della sicurezza. La possibilità per i privati di assumere in sussidiarietà una funzione pubblica, è legata non solo alla natura dell'attività da svolgere, ma soprattutto alla capacità di dar vita ad un sistema adeguato che consenta, nel caso specifico, di contemperare le esigenze della sicurezza con la garanzia dei cittadini''.

Orari in deroga, reperibilità pattizia, commissioni paritetiche contrattuali e disciplinari provinciali

Orari in deroga, reperibilità pattizia, commissioni paritetiche contrattuali e disciplinari provinciali.Direttiva unitaria ai Segretari Regionali e Provinciali.


Cari Segretari,

la presente comunicazione fa seguito alle precedenti comunicazioni del 3  e 31 luglio scorso.

Come noto le segreterie nazionali delle scriventi OO.SS. nei mesi scorsi davano indicazioni, senza eccezione alcuna, sia a livello centrale che periferico, che non si dovevano concedere più alcuna deroga rispetto alle richieste di rinnovo o di nuovi orari in deroga alle fasce previste dall’A.N.Q., nonchè accordi riguardanti la reperibilità pattizia,  per rafforzare l’incisiva azione di protesta su tutto il territorio nazionale in merito alla vertenza sullo sblocco del tetto salariale.

Successivamente si decideva anche il ritiro dalle commissioni paritetiche e quelle disciplinari in modo da congelare ogni attività che richiedeva, per legge, o per contratto, la presenza dei rappresentanti sindacali in seno agli organismi, assumendo volutamente una decisione grave, ma assolutamente necessaria ed è in linea con la gravità della situazione.  

Oggi, a seguito del proficuo  lavoro svolto in sinergia dalle scriventi Organizzazioni Sindacali, unitamente alle rappresentanze militari del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, che rappresentano il 95% del personale, con il confronto avuto con il Governo e del positivo risultato raggiunto che troverà il suggello nell'incontro del 7 ottobre p.v. con il Presidente del Consiglio, riteniamo utile revocare le direttive impartite in merito agli orari in deroga, alla reperibilità pattizia e al ritiro dei rappresentanti sindacali dalle commissioni.

Ciò significa che ogni struttura provinciale potrà riattivare tutte le prerogative sindacali in merito alle suddette materie, e,  nella propria autonomia, potrà decidere secondo le necessità, le scelte da attuare sul proprio territorio nel confronto con i rappresentanti  dell'Amministrazione periferica.

Vi ringraziamo per il sostegno che in questi mesi ci avete dato, anche attraverso l'attuazione delle direttive di cui all'oggetto, che, sicuramente hanno creato qualche difficoltà gestionale sul territorio nel rapporto con i colleghi, ma che allo stesso tempo, hanno contribuito significativamente, al raggiungimento dell'obbiettivo prioritario dello sblocco del tetto salariale per tutti gli operatori dei Comparti in modo strutturale  a far data dall'1.1.2015. 

Roma, 25 settembre 2014

giovedì 25 settembre 2014

TESSERAMENTO 2015


Statali: Alfano, sblocco tetti salari ps fin da fine 2014 'Troveremo le coperture'



BLOCCO ECONOMICO: ALFANO, TROVEREMO LE COPERTUREStatali: Alfano, sblocco tetti salari ps fin da fine 2014 'Troveremo le coperture'
(ANSA) - ROMA, 24 SET - "Questo sarà l'anno in cui sbloccheremo i tetti salariali per le forze dell'ordine ed i militari decisi nel 2010 e sarà merito di questo Governo. I soldi necessari li troveremo e l'intenzione è non solo arrivare allo sblocco dall'1 gennaio 2015, ma anche comprendere i mesi finali del 2014. Il 7 ottobre (quando il premier Renzi riceverà i sindacati) diremo con chiarezza tutte le coperture". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, in audizione alla commissione Affari costituzionali della Camera.(ANSA).

PA: ALFANO, DATO PRECISO SEGNALE A COMPARTO SICUREZZA = Roma, 24 set. (AdnKronos) - "La sicurezza del nostro Paese si costruisce salvaguardando l'efficienza delle nostre forze di polizia garantendo ottimali standard operativi che sono una condizione irrinunciabile per la stessa incolumità degli operatori e infine la difesa della loro dignità professionale. Un mio preciso obiettivo è stato quello di dare un preciso segnale all'intero comparto sicurezza e difesa e vigili del fuoco individuando le risorse necessarie per lo sblocco degli adeguamenti retributivi legati alle progressioni di economiche e di carriera bloccate con il dl 78 del 2010". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, durante l'audizione di oggi in Commissione Affari Costituzionali. Riguardo il Fondo unico giustizia per l'esercizio finanziario del 2013 "sono stati ripartiti tra i vari centri di responsabilità del ministero dell'Interno più di 35 milioni euro di cui 24 assegnati al dipartimento della pubblica sicurezza". 

martedì 23 settembre 2014

VERTENZA SALARIALE : IL 7 OTTOBRE P.V. LE OO.SS. CHE RAPPRESENTANO IL 95% DEI POLIZIOTTI SI INCONTRERANNO CON RENZI.

VERTENZA SALARIALE : IL 7 OTTOBRE P.V. LE OO.SS. CHE RAPPRESENTANO IL 95% DEI POLIZIOTTI SI INCONTRERANNO CON RENZI. L’INCONTRO FINALIZZATO A SUGELLARE QUANTO FINO AD ORA SI È DETTO SULLO SBLOCCO DEL TETTO SALARIALE.

TRA QUESTI C’È ANCORA CHI REMA CONTRO “PONOCCHIO 2.0”  DIMENTICANDO CON TROPPA FACILITÀ QUANTO HA CONDIVISO E SOTTOSCRITTO NEI DOCUMENTI CONGIUNTI DEL 21 E 25 LUGLIO 2014 (NO AGLI ORARI IN DEROGA E REPERIBILITÀ PATTIZIA E RITIRO DALLE COMMISSIONI PROVINCIALI E CONSIGLI DI DISCIPLINA) 





lunedì 22 settembre 2014

soddisfazione per la decisione assunta dal P.M. di Roma di arrestare “ Jenni a Carogna” e 4 ultrà per i fatti accaduti il 03 maggio scorso all’Olimpico

Non si può non esprimere viva soddisfazione per la decisione assunta dal P.M. di Roma di arrestare “ Jenni a Carogna” e 4 ultrà per i fatti accaduti il 03 maggio scorso all’Olimpico in occasione della finale di Coppa Italia - Così esordisce il segretario nazionale della Consap (confederazione sindacale autonoma di Polizia), Stefano Spagnoli – E sono convinto di interpretare il pensiero della maggioranza degli Italiani oltre che ovviamente delle FF.OO. – Aggiunge Spagnoli – Il Magistrato ha affermato dei principi sacrosanti: non si va allo stadio per creare scontri e tensioni, nessun tifoso ha titolo ne alcuna autorità per gestire una partita ma, soprattutto, viste le accuse formulate nei confronti degli arrestati, nessuno si deve permettere di offendere la memoria di un poliziotto come l’Ispettore Filippo Raciti, che non c’è più proprio a causa di scontri provocati dai tifosi, e quella della sua famiglia, inneggiando chi, per la legge, è stato riconosciuto colpevole della sua morte. Questa è la giustizia che vogliamo, chi sbaglia paga senza se e senza ma. Per questa giustizia, attenta e affermativa di principi sani – conclude Spagnoli – i poliziotti sono disposti a sacrificarsi anche fino all'estremo nell'adempimento del loro dovere. La nostra politica tragga esempio per orientarsi meglio nel decidere da quale parte stare.
Foto: Non si può non esprimere viva soddisfazione per la decisione assunta dal P.M. di Roma di arrestare “ Jenni a Carogna” e 4 ultrà per i fatti accaduti il 03 maggio scorso all'Olimpico in occasione della finale di Coppa Italia - Così esordisce il segretario nazionale della Consap (confederazione sindacale autonoma di Polizia), Stefano Spagnoli – E sono convinto di interpretare il pensiero della maggioranza degli Italiani oltre che ovviamente delle FF.OO. – Aggiunge Spagnoli – Il Magistrato ha affermato dei principi sacrosanti: non si va allo stadio per creare scontri e tensioni, nessun tifoso ha titolo ne alcuna autorità per gestire una partita ma, soprattutto, viste le accuse formulate nei confronti degli arrestati, nessuno si deve permettere di offendere la memoria di un poliziotto come l’Ispettore Filippo Raciti, che non c’è più proprio a causa di scontri provocati dai tifosi, e quella della sua famiglia, inneggiando chi, per la legge, è stato riconosciuto colpevole della sua morte. Questa è la giustizia che vogliamo, chi sbaglia paga senza se e senza ma. Per questa giustizia, attenta e affermativa di principi sani – conclude Spagnoli – i poliziotti sono disposti a sacrificarsi anche fino all'estremo nell'adempimento del loro dovere. La nostra politica tragga  esempio per orientarsi meglio nel decidere da quale parte stare.


sabato 20 settembre 2014

Sblocco tetto salariale, accordo fra sindacati e governo. Fuori solo il sap.

Sblocco tetto salariale, accordo fra sindacati e governo. Fuori solo il sap.

Polizia, accordo fra sindacati e governo. Fuori solo il Sap.  Con questo efficace titolo la Repubblica.it ha riassunto la vertenza che ha contrapposto duramente i rappresentanti dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico al Governo.
La battaglia delle battaglie dunque è stata vinta. E’ stata una lotta difficile contro un Presidente del Consiglio spocchioso e saccente ma soprattutto una vertenza contrastata all'interno da sterili e controproducenti iniziative di “provocatori sindacali” che hanno rischiato fino all'ultimo di far saltare il tavolo.
La Consap,  unitamente alle forze sindacali che rappresentano il 95% degli operatori del settore (sicurezza, difesa e soccorso pubblico), responsabilmente  solo una volta che il Governo ha recuperato tutte le risorse occorrenti per lo sblocco strutturale e definitivo del tetto salariale, a decorrere  dal 1° gennaio 2015, ha deciso di sospendere le eclatanti iniziative di protesta annunciate nei giorni scorsi ed ha siglato l’accordo che di fatto ha lasciato fuori solo il Sap.
Prima di chiudere vittoriosamente la vertenza il cartello unitario aveva avuto modo di ribadire al  governo che le manifestazioni programmate, in ogni caso, erano state concepite “nel pieno rispetto delle regole e della legalità”, rispedendo al mittente le critiche del premier Matteo Renzi,  che nel suo discorso sui “Millegiorni”  alle Camere, aveva bacchettato i sindacalisti delle forze dell’ordine avvertendoli che “non possono permettersi di evocare forme di protesta contro la legalità”.
La riunione a palazzo Chigi, tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti, i ministri Roberta Pinotti,  Andrea Orlando, Pier Carlo Padoan e Angelino Alfano, ha suggellato le nostre perentorie richieste: sono stati recuperati i soldi, un miliardo di euro in totale, per sbloccare gli stipendi delle forze di polizia. Nel dettaglio, 440 milioni verranno dai ministeri, 530 dal governo e 119 saranno attinti dai fondi di perequazione.
L’annuncio dell’esito positivo della vertenza è arrivato in concomitanza con l’incontro con Silvio Berlusconi organizzato proprio sul tema stipendi. La Consap, rigettando ricatti e veti incrociati, ha partecipato all'affollata  e costruttiva riunione, rivendicando attraverso l’apprezzato intervento di apertura di riunione del Segretario Generale Giorgio Innocenzi, la legittimità della battaglia del personale dei comparti sicurezza,difesa e soccorso pubblico umiliati e penalizzati dall'ingiusto blocco stipendiale (peraltro introdotto proprio dal governo Berlusconi) da oltre 5 anni.
L’incontro con Berlusconi, che peraltro faceva seguito a quelli con Pd,  Ncd, Popolari, Fratelli D’Italia e 5 Stelle, ha suggellato la nostra vertenza, fornendo forse proprio quella necessaria “accelerazione finale” alla risoluzione positiva della sacrosanta battaglia per lo sblocco del tetto salariale.

giovedì 18 settembre 2014

Palazzo Chigi trova le risorse per lo sblocco del tetto salariale

Palazzo Chigi trova le risorse per lo sblocco del tetto salariale mentre la Consap e la stragrande maggioranza dei sindacati e dei cocer incontrano Berlusconi.



L'intelligente azione rivendicativa svolta dalla Consap e del cartello rappresentativo del 95% della rappresentanza sindacale e militare sta centrando l'obiettivo : lo sblocco strutturale del tetto retributivo dal 1° gennaio 2015. Stamane, in tutta fretta. si è tenuta una riunione a Palazzo Chigi per fare il punto sulla vertenza che si trascina ormai da diversi giorni.Il Sottosegretario Lotti, su incarico del Presidente del Consiglio, ha riunito i ministri interessati, Alfano e Pinotti e Padoan, che tiene i cordoni della borsa. Nelle pieghe dei bilanci dei ministeri di Interno e Difesa sono stati trovati circa 440 milioni di euro, il resto, poco più di 500 milioni di euro, li avrebbe recuperati il ministero dell'Economia. Nel frattempo a Palazzo Grazioli la Consap e la stragrande maggioranza dei sindacati e delle rappresentanze militari ha incontrato il Presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Il leader dell'opposizione, reduce da un incontro a Palazzo Chigi con Renzi, pungolato dal Segretario Generale Consap, Giorgio Innocenzi, che ha aperto la riunione con un suo preciso ed apprezzato intervento, ha garantito la risoluzione della vertenza e un prossimo incontro con Renzi. Berlusconi, al termine della riunione, ha dato mandato ai capogruppo di Camera e Senato di adottare tutte le iniziative possibili per riconoscere al personale della forze di Polizia il sacrosanto sblocco del tetto salariale e far ripartire gli stipendi degli uomini e delle donne in uniforme, fermi dal 2010.

lunedì 15 settembre 2014

sbugiardata l'Amministrazione della P.S.

Blog di Grillo: sbugiardata l'Amministrazione della P.S.

"Il signor Mancini è assistente capo e fa parte di una unità speciale, creato al interno della direzione centrale per l’immigrazione. Come ruolo istituzionale questa unità speciale ha quello di recarsi nei luoghi dove è necessaria un know how specifico. Fu creata dal prefetto Ronconi, in questo momento in carica abbiamo il Dott. Giovanni Pintoda circa un anno. Dal maggio scorso hanno ritenuto, e direi anche giustamente, come elaborato specifico e specialistico, di inviare questi soggetti, ormai divenuti 9 - 10, con qualche aggregato, presso le zone degli sbarchi, nel caso specifico abbiamo Ragusa e Siracusa. Esiste all’interno del ministero già dal 2004 un protocollo di profilassi per tutti. E' del 25 maggio 2004, dipartimento della pubblica sicurezza, ministero degli interni: "Tutela degli operatori delle forze di polizia a rischio di esposizione da agenti biologici", che prevede una serie di mezzi, strumenti, abbigliamento adeguato, là dove tutti i soggetti che possono anche in via assolutamente ipotetica, essere esposti a rischi biologici, devono indossare. Invece questi soggetti sono stati inviati senza queste protezioni, che non sono mai neanche state utilizzate! Che cosa succede a Mancini? È venuta fuorila problematica e tutti e 9 gli appartenenti richiedono di essere sottoposti al test di Mantoux per valutare una ipotesi di sopravvenienza o di contagio tebercolare. Richiedono loro attraverso un fax alla direzione centrale di essere sottoposti al test del Mantoux. Lo chiedono il 4 di luglio, vengono sottoposti il 21 di luglio e il signor Mancini risulta positivo al test."l  Il soggetto non è contagioso. Non ha la tubercolosi in forma attiva, non è infettivo in nessuna maniera. Facciamo un sondaggio: quanti poliziotti hanno indossato le tute e i presidi sanitari? Il protocollo del 24 maggio del 2004, non il 24 maggio 2014, prevede per la tutela di tutti gli operatori, che poi i medici ci dicano: "guarda, mi sono interfacciato con la Marina, tutto a posto" e certo! Perché gli unici che vediamo vestiti di bianco, e grazie a Dio, sono i signori della Marina! Lo sbarco Siracusa del luglio scorso, San Giorgio, salgono su quella nave Mancini e un suo collega: ci sono le foto che sono apparse sui giornali con la mascherina da estetista e i guantini da estetista. A quello sbarco c’erano 66 casi di scabbia e 4 tubercolosi accertate!
Quello che è deprimente è che piuttosto che correre ai ripari, non dico chiedere scusa, ci mancherebbe altro, fermarsi fronte a una problematica seria, ci inventiamo scuse! Presso la questura di Brescia è stato chiesto ai civili se vogliono sottoporsi al test. Questo non ce lo dice nessuno, e allora lo sapete che c’è qualche cosa che non va e la colpa non è dei signori migranti, che Mancini non è infettivo, non è contagioso, ma che ha una qualità di vita diminuita per questa vicenda. Allora che la amministrazione si fermi e affronti il problema!
Hanno parlato per fare trapelare che tutto il discorso era contro i migranti! No no! Ma proprio assolutamente no! Anzi la battaglia è per i capoccioni che abbiamo dentro i ministeri. Penso che se le norme di sicurezza e di profilassi vengono seguite è giusto che un paese più civilizzato, ma non è vero che siamo civilizzati, ma la colpa è la nostra, si prenda cura di queste persone! 
Quanto è costato tutto questo alla sanità italiana, che già non è un fiore all’occhiello di questo paese?
Perché se il ministero fosse una ditta privata di appalto che non ha rispettato le norme di sicurezza, perché questo appalto non è stato sequestrato e i direttori dei lavori rimossi dall’incarico?! Se Renzi, se vuole, quando ha tempo e Alfano possono rispondere a questa semplice domanda. Perché allora le norme di sicurezza non valgono per nessuno e allora io direi facciamo così con tutti i cantieri. E allora vuole dire se tu trovi un soggetto senza scarpe infortunistica e senza caschetto tu non glielo levi l’appalto, no! Il cantiere non si sequestra! No, perché per loro che sono le istituzioni non valgono le leggi italiane?! Ma che sono dei posti franchi?! Ma che siamo in Svizzera e San Marino?! Ma di che parliamo?!" Avvocato Luisa Cicchetti, legale di fiducia di Mancini
"Ringrazio gli amici del Bog di Beppe Grillo, perché ci hanno dato la possibilità di arrivare in maniera specifica e molto attenta e precisa nelle case delle persone a dire quella che è la verità su determinati fatti che purtroppo molto spesso non vengono seguiti in maniera corretta dai mezzi di informazione.
Io sono Igor Gelarda, segretario della Consap e oggi parlo del collega Alberto Mancini che fa parte di una task force specializzata e che adesso ha contratto ufficialmente l’infezione tubercolare latente, che non vuole dire che sia infettivo, che sia malato di tubercolosi, ma che per i prossimi due anni piuttosto che passarseli a svagarsi tranquillamente, a non avere pensieri, dovrà pensare a fare degli esami e delle analisi, tutto questo perché? Chi avrebbe dovuto garantire la sua e la nostra incolumità non ci ha pensato.
Questa è la prova di quanto la polizia sia stata in parte mandata allo sbaraglio e della disorganizzazione della polizia, e quello che ci fa più specie l’errore è stato fatto, è quello che si sta cercando di fare oggi, di disconoscere gli errori, un po’ di mettere il silenzio su questo problema, non è vero che ci sono poliziotti che sono stati infettati, abbiamo sentito decine, centinaia di dichiarazioni, anche i medici, di personaggi autorevoli, che adesso vengono smentiti! Non è infettivo, non può portare malattie a altri, però lui comunque ha subito dei danni! Anche solo psicologici.
È uscita, da pochissimi giorni, una circolare della questura di Brescia, ma ne seguiranno a breve in tutta Italia, in cui si sta organizzando lo screening per il monitoraggio per l’infezione tubercolare.
Avete saputo? Dei casi della scabbia dei colleghi di Padova? Ecco quando io vi parlato delle tutine bianche a che cosa servono! Questi due colleghi, adesso, la malattia non è gravissima, ma è molto antipatica, può avere un tempo di incubazione da tre a 6 settimane, e dovranno grattarsi per tanto tempo, perché nessuno gli ha dato le tutine, ecco a che cosa servono le tutine e le mascherine!
In questo momento, come sapete tutti c’è un momento di difficoltà, la polizia sta manifestando, sta protestando, è prevista una grande manifestazione nazionale. Siamo disperati è normale perché come vedete ci mandano allo sbaraglio a operare, se un poliziotto o un Carabiniere sbaglia per strada avete visto che cosa può succedere al poliziotto o anche agli altri, abbiamo i salari bloccati, abbiamo i mezzi che non funzionano, abbiamo la metà delle nostre macchine che hanno fatto più di 250 mila chilometri. Ecco perché noi chiediamo una maggiore attenzione nei confronti delle forze dell’ordine, da parte dei cittadini, e anche da parte dei mezzi di comunicazione, che devono approfondire un po’ di più le vicende che ci riguardano, entrare di più nella notizia e dare una informazione corretta, non cercare solo lo scoop e la notizia facile, per cercare di entrare dentro quello che è il vero problema.
Alla popolazioni e ai cittadini italiani chiediamo la solidarietà e comprensione, i nostri problemi, che sono tanti, i problemi delle forze dell’ordine, che sono tanti e profondi, molto spesso vengono misconosciuti, molto spesso vengono ignorati, allora vi chiediamo di essere vicini a noi, perché noi siamo a difesa vostra, ma siete voi anche a difendere noi e cercate di informarvi in maniera più approfondita e specifica su quello che sono tutto quello che ci circonda, tutto quello che sono le attività che facciamo, nel bene e nel male, anche quando siamo a volte vittime.
Quindi la polizia accanto ai cittadini, i cittadini accanto alla polizia." Igor Gelarda, segretario Consap

Concorso Vice Sovrintendente: riaprire i termini di presentazione delle domande.

Concorso Vice Sovrintendente: lettera aperta al Capo della Polizia per riaprire i termini di presentazione delle domande.

Circa seimila colleghi, come denunciato da tempo dalla Consap, sono stati esclusi dal concorso per meri errori di compilazione, avendo, in buona sostanza e nella maggior parte dei casi, compilato un campo diverso e non relativo al concorso al quale avevano intenzione partecipare.
Del tutto analoga problematica riguarda i moltissimi colleghi che non sono stati in grado di inviare in  tempo utile il modulo contenente l’indicazione dei titoli posseduti, che si vedranno quindi irrimediabilmente penalizzati.Per tali motivi la Consap unitamente ai sindacati del cartello (tranne il sap) ha inviato una lettera aperta al Capo della Polizia per invitarlo a valutare la opportunità di predisporre ed emanare uno specifico provvedimento di riapertura, per tutti i concorrenti, dei termini di presentazione delle domande, onde consentire la partecipazione al concorso di tutti i colleghi che effettivamente si trovano nelle condizioni previste dal bando e che oggi si vedono esclusi per meri errori materiali.


Consap risponde a Renzi “non è “indecoroso”rivendicare i diritti del personale”

Protesta comparto sicurezza: Consap risponde a Renzi “non è “indecoroso”rivendicare i diritti del personale”

“Inaccettabili i toni del Presidente del Consiglio verso le Forze di Polizia” . Quell’ “indecorosi” di Matteo Renzi, ai sindacalisti del comparto sicurezza non è proprio andato giù alla Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia, tanto che oggi ne hanno chiesto chiarimenti all’onorevole Emanuele Fiano responsabile della scurezza del PD.
Quello con l’esponente del Pd – spiega la Consap – e stato il primo di due incontri odierni che i sindacati di polizia ed i Cocer hanno avuto oggi con le forze politiche, l’altro è stato quello con l’opposizione di Forza Italia con il Capogruppo Paolo Romani e Il Vice Presidente del Senato Maurizio Gasparri.
“Abbiamo ribadito all’esponente della maggioranza che il comparto sicurezza resta unito nel rivendicare lo sblocco strutturale del tetto salariale per il 1 gennaio 2015 – ha detto Giorgio Innocenzi – che da parte sua ci ha detto di aver programmato l’incontro proprio su richiesta del Presidente del Consiglio e che quindi esiste la volontà di trovare soluzioni”.
Durante l’incontro in Senato con il Pdl è stato richiesto, dai Cocer dei carabinieri, anche un incontro con il presidente Berlusconi e la Consap non si sottrarrà al confronto.
“E’ importante però – continua Innocenzi – che l’incontro con Berlusconi non sia interlocutorio e che qualora ci sia condivisione sulle nostre legittime rivendicazioni ed il Governo reiteri il blocco, si abbia il coraggio di minacciare un atto forte di eventuale presa di distanza dall’esecutivo, come la rottura dell’intesa sulle riforme”.

Sblocco tetto salariale: sindacati e cocer convocati da Berlusconi, Grillo, Meloni e Mauro per scongiurare lo sciopero.

Sblocco tetto salariale: sindacati e cocer convocati da Berlusconi, Grillo, Meloni e Mauro per scongiurare lo sciopero.

La prossima settimana sarà decisiva per la risoluzione della vertenza per lo sblocco del tetto salariale. Tutti i partiti con relativi big si sono attivati per scongiurare lo sciopero indetto dalla Consap e dalla stragrande maggioranza dei sindacati e dei rappresentanti delle forze di Polizia. Non preoccupano, infatti, le piccole iniziative del 23 e 24 ma bensì la grande e unitaria mobilitazione che sarà messa in campo dalle rappresentanze del comparto sicurezza e difesa, in caso di mancata risoluzione della vertenza. La Consap e tutti gli altri cominceranno martedì mattina il giro di consultazioni con i popolari di Mauro Mauro, nel pomeriggio incontreranno i 5 stelle e Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni. Mercoledi pomeriggio tutti a Palazzo Grazioli ad incontrare Berlusconi. A questo punto manca solo Renzi. Nel frattempo i tecnici del ministero della Difesa e dell’Interno si stanno affannando per trovare le coperture finanziarie necessarie a sbloccare gli stipendi. La nostra rivendicazione è chiara e precisa: sblocco strutturale del tetto salariale a decorrere dal 1° gennaio 2015. non accetteremo ness'altra ipotesi di mediazione al ribasso.

Alfano: Blocco stipendi forze di polizia sarà risolto. Consap: bene, ora aspettiamo convocazione dal Governo.

Noi abbiamo già assunto la decisione e la decisione è presa. Il problema dello sblocco stipendiale delle forze dell'ordine sarà risolto. Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano intervenendo alla festa dell'UDC a Chianciano Terme. Ora noi dobbiamo individuare lo strumento tecnico e il veicolo di legge più veloce per risolverlo. Immediata la risposta dei sindacati di polizia. Bene - scrivono in una nota - aver trovato soluzione politica positiva che, nello sbloccare il tetto salariale per i Comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico per la loro specificità, riconosce anche l'impegno ma soprattutto la serietà e la responsabilità dei sindacati e delle rappresentanze militari del cartello unitario in rappresentanza del 95% del personale di questi comparti. Attendiamo una convocazione al più presto -prosegue la nota- da parte del governo come assicurato dal presidente Renzi per un confronto che sancisca lo strumento legislativo più veloce ed idoneo, come anticipato dal ministro Alfano.

Comparto sicurezza: si cerca di sbloccare il nodo salari

Comparto sicurezza: si cerca di sbloccare il nodo salari

Intervista al Segretario generale del Sindacato di Polizia (Consap) Giorgio Innocenzi.

La situazione della protesta del comparto sicurezza è in costante evoluzione abbiamo fatto il punto della situazione con il sindacato di Polizia Consap dopo l’ennesima giornata d’incontri: “Dopo la riunione del comparto sicurezza di martedi – ci spiega il Segretario Generale Giorgio Innocenzi – che si era conclusa con una posizione comune con richiesta al Governo dello sblocco strutturale del tetto salariale per il primo gennaio 2015, abbiamo incontrato in stretta successione il responsabile della sicurezza del Pd Emanuele Fiano e il gruppo di Forza Italia al Senato.

L’esponente del Pd ha sottolineato la volontà di dialogo del Governo, affermando che ha voluto incontrarci su sollecitazione del premier Renzi quindi registriamo questa apertura; anche l’opposizione di Forza Italia ha dato disponibilità accogliendo la richiesta del Cocer Carabinieri di incontrare il presidente Berlusconi. La Consap-puntualizza Innocenzi- non si sottrae al dialogo, ma ritiene che l’opposizione debba impegnarsi concretamente fino ad arrivare, se necessario, a mettere a rischio l’intesa sulle riforme se le richieste dei sindacati del comparto sicurezza non saranno accolte”. Ma su questo ed altri punti abbiamo sollecitato Il Segretario Innocenzi.

<< Segretario, purtroppo, nelle ultime settimane non abbiamo potuto non notare come le tensioni tra gli appartenenti alle forze di sicurezza, sono più che cresciute. Si parla di contenimento della spesa. Ma a pagare sembrerebbe essere sempre ‘pantalone’

 Nel 2010 data del primo blocco contrattuale della Pubblica Amministrazione con l’introduzione del tetto salariale, ci avevano parlato di una misura d’emergenza e temporanea per dare una boccata d’ossigeno alle asfittiche casse dello Stato, a distanza di quattro anni nulla è cambiato non solo nei sacrifici imposti alla categoria ma anche in tema di sprechi, basta pensare che l’Amministrazione dell’Interno si appresta a ristrutturare una palazzina al centro di Roma, con stanziamento di sei milioni di euro per un potente che ne vuole farne la sua nuova abitazione con ufficio di rappresentanza. Queste sono le cose che ci fanno indignare come sindacalisti; e allora ci chiediamo ma il Governo queste cose le sa? Fa finta di non vederle? Qui prodest. Non credo che altre sigle avranno lo stesso coraggio della Consap nel denunciare queste cose, ma è già tanto essere riusciti a spuntare un comunicato congiunto.


L’annuncio di uno sciopero così massiccio da parte delle Forze dell’Ordine non si era mai sentito. Quale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?

Viste le reazioni possiamo dire che è stato una decisione sofferta ma inevitabile, finalmente nell’agenda di governo il problema della sicurezza sembra essere balzato ai primi posti. L’allarme arriva dalla base e cosi anche chi, per vari motivi, aveva sempre abbassato i toni ha uniformarsi alla linea degli autonomi, un’area che oggi dopo le scalate politiche e quindi lo schieramento partitico di alcuni capi del sindacato ex autonomo adesso siamo solo noi a rappresentare. L’annuncio dello sciopero delle forze di polizia contro il blocco degli stipendi è stato quindi il modo per richiamare l’attenzione del governo sul tema della sicurezza che per anni è stato disatteso dai governi di destra, centro e sinistra che si sono alternati alla guida del Paese. Esso è scaturito dopo un lungo confronto con tutti i leader dei sindacati delle cinque forze di polizia ad ordinamento civile ed i Comitati Centrali di rappresentanza delle forze militari, ma in guardia perché c’è ancora fra di noi chi ha paura a pronunciare la parola sciopero. Da anni siamo gli unici nel panorama sindacale delle Forze di Polizia a chiedere che ai poliziotti sia consentito lo sciopero regolamentato come avviene in altre professioni di utilità pubblica. Inoltre noi viviamo il paradosso che se agli operatori è precluso lo sciopero così non è per i prefetti, quindi anche il Capo della Polizia volendo può scioperare. In questa fase di scontro possiamo solo dire che se i parlamenti che si sono succeduti ci avessero concesso questa strumento, adesso tutto sarebbe meno traumatico e noi potremmo scioperare senza creare disservizi ai cittadini e senza rischiare sanzioni o penalizzazioni sempre possibili.


Segretario Innocenzi c’è da registrare, malgrado tutto, una disponibilità del Presidente del Consiglio Renzi, che, con ogni probabilità, tutto ha in mente meno che una frattura con i lavoratori del comparto della sicurezza e delle forze armate.
Matteo Renzi si è detto disponibile ad un incontro, ma “non ai ricatti“. Ebbene sono anni che le forze di polizia e i poliziotti subiscono tagli e mortificazioni. Siamo pronti a scioperare non per chiedere un aumento dello stipendio, ma per ottenere lo sblocco del tetto salariale, ossia il trattamento economico connesso all’anzianità maturata e alla qualifica ricoperta, che da quattro anni ci viene negato, senza recupero. Vorremmo che fosse chiaro che al mutare della qualifica corrispondono funzioni, oneri e responsabilità progressivamente maggiori e più ampie, particolarmente pregnanti dato il lavoro che svolgiamo. Il Presidente del Consiglio rispetti dunque l’impegno assunto nel Def (il Documento di economia e finanza) in cui si sostiene che si sarebbero attuati i contratti. Inoltre rispedisco al mittente l’accusa di insensibilità verso i disoccupati, noi non siamo “stipendiati che chiedono di più?, ma servitori dello Stato che con poco più di mille euro al mese sono ormai diventati dei “nuovi poveri” che rischiano la vita ogni giorno. Quanto al Ministro dell’Interno è di tutta evidenza che appaia più interessato alla sopravvivenza del suo nuovo partito che ha un confronto duro con il  Capo del Governo, ci chiede di abbassare i toni, ma i toni si sono alzati dopo che lui stesso in vari incontri ci aveva detto di volersi impegnare, senza alcun risultato concreto.

 In caso di mancata intesa col Governo, potrete garantire comunque un minimo di servizio di sicurezza per i cittadini ?
La data è ancora da definire indicativamente possiamo dire fine mese anche se non possiamo certo sottrarci alla richiesta di incontro del Presidente del Consiglio qualora venisse formalizzata e calendarizzato. Per quanto riguarda la sicurezza dei cittadini, noi abbiamo scelto di lavorare per lo Stato quindi al servizio dei cittadini che sono i nostri primi referenti, anche loro vittime e non colpevoli dell’indecisionismo della classe politica: ma è innegabile con questa minaccia di sciopero ci siamo incamminati su una strada mai battuta e le ripercussioni potrebbero essere minime ma anche pesanti per la sicurezza pubblica.
Quello che è deludente è che sembra che le risorse alla sicurezza debbano andare solo a rimpinguare le tasche delle divise, così non è in Italia esiste un diffuso allarme per il calo della sicurezza, che badate non sono le statistiche di certe questure peraltro precluse agli organi d’informazione ed ai sindacati, la sfiducia dei cittadini traspare anche dal vertiginoso calo delle denunce e da certi presunti risparmi che si fanno chiudendo i commissariati la notte, a Roma ne chiuderanno ben 26 o sopprimendo oltre 360 sedi di Polizia in tutta Italia…o magari come è successo non riuscire ad utilizzare le risorse per le coperture assicurative ai poliziotti in attività d’istituto perche il Ministero in cinque anni non è riuscito a predisporre un bando degno di questo nome. >>
Fonte: jobsnews.it

martedì 9 settembre 2014

Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, attendiamo convocazione Renzi

Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, attendiamo convocazione Renzi

All'esito dell’assemblea plenaria di questo pomeriggio, unanimemente e responsabilmente le Organizzazioni sindacali delle Forze di Polizia (Polizia di Stato, Penitenziari e Forestali), dei Vigili del Fuoco e dei Cocer delle Forze Armate – Esercito, Aeronautica, Marina (ivi compreso il personale delle Capitanerie di Porto), dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza prendono atto della volontà espressa dal Presidente del Consiglio di pervenire ad una soluzione delle rivendicazioni avanzate circa lo sblocco del tetto salariale in modo strutturale dal 1° gennaio 2015, istanze legate strettamente alla specificità dei comparti e riconosciute fondate e legittime dallo stesso Governo.
Ciò premesso:
·      mantengono ferma la mobilitazione annunciata con i precedenti comunicati;
·      si astengono nell'interesse del Paese e dei propri rappresentati, dall'indire manifestazioni nazionali in attesa della convocazione preannunciata da parte del Presidente del Consiglio;
·      disconoscono, in tale ambito, qualsiasi altra iniziativa, comunicazione o forma di protesta indetta da soggetti diversi dalle sottoscritte sigle Sindacali e  Rappresentanze militari dei Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico.

Roma 9 settembre 2014