venerdì 10 aprile 2015

Consap: migranti di lusso dicono no a hotel a 3 stelle

Consap: migranti di lusso dicono no a hotel a 3 stelle

«È cominciato un braccio di ferro tra i nigeriani e la Prefettura, braccio di ferro risoltosi a favore dei migranti che sono stati alla fine trasferiti a Palermo, come volevano loro, sembrerebbe grazie anche alla mediazione della Caritas diocesana». A parlare è Igor Gelarda, dirigente nazionale e segretario provinciale palermitano del sindacato di polizia Consap, che commenta i fatti di sabato scorso a Palermo che hanno visto protagonisti di una protesta un gruppo di circa una decina di migranti nigeriani, tutti richiedenti asilo, che hanno rifiutato il trasferimento dalla struttura alla quale erano stati assegnati, a Geraci Siculo, ad una di Corleone, un ex albergo a tre stelle.
IL RIFIUTO DELL'HOTEL A 3 STELLE ISOLATO DAL CENTRO - I migranti, a detta del sindacato di polizia Consap, si sarebbero rifiutati di scendere dal pullman considerando la nuova sistemazione troppo lontana dal centro abitato, «nonostante la sistemazione fosse più che buona, si tratta infatti dell'ex hotel Belvedere già 3 stelle, panoramico, immerso nel verde e a soli 600 metri dal Paese» - continua il dirigente nazionale del sindacato. I migranti si sarebbero opposti, quindi, al trasferimento, sebbene quella proposta fosse, secondo quanto riferito dal sindacato, una sistemazione migliore rispetto al luogo di destinazione originario. «Osservatori silenziosi di tutto poliziotti e carabinieri che hanno mantenuto la calma e garantito, come sempre, la sicurezza di tutti. Operatori di polizia che sono stati costretti a restare fino a stamattina, dato che i migranti hanno deciso di passare la notte nel pullman», ha continuato Igor Gelarda, fortemente indignato dalla vicenda.
LA VICENDA «INCREDIBILE» - Il dirigente nazionale della Confederazione Sindacale Autonomia di Polizia punta il dito contro il governo, troppo incline a tagliare servizi e sicurezza ai cittadini italiani, mentre garantisce quelli dei migranti. Inoltre, le accuse di Igor Gelarda si rivolgono anche ad un governo che fa sì che le forze dell'Ordine vengano distolte dal loro servizio abituale sul territorio per preoccuparsi invece della situazione di queste persone. Individui, che, a detta di Gelarda, si comportano come dei ragazzini capricciosi: «Quello che è successo ha dell'incredibile. Mentre lo Stato risparmia per ogni cosa che riguarda la sanità, l'istruzione e la sicurezza in particolare, mi pare che per i migranti non ci sia crisi. Senza contare che poliziotti e carabinieri, piuttosto che essere impegnati nelle normali attività di controllo del territorio, hanno dovuto vigilare questo gruppo di migranti, come se fossero dei ragazzi discoli che hanno deciso di fare le bizze. E che alla fine l'hanno avuta vinta», continua indignato Gelarda.
IL GOVERNO RISPONDA DELL'ACCADUTO - Sdegno e irritazione nelle parole del rappresentante del sindacato di Polizia, che usa parole dure nei confronti della situazione, degenerata al punto da assecondare, infine, le pretese dei richiedenti asilo. La collera di Gelarda risponde, inoltre, alle necessità del territorio siciliano, in cui tanti cittadini italiani versano in uno stato di povertà estrema, al limite della sopravvivenza che vengono, invece, lasciati a loro stessi, abbandonati nella loro situazione. La rabbia del dirigente nazionale del Consap va oltre le mere parole: il sindacato è pronto a chiedere spiegazione al governo rispetto allo stato delle cose, partendo proprio dall'increscioso fatto di sabato a Palermo. Quello che chiede Gelarda, insieme al suo sindacato, è che il governo dimostri quanto l'operazione della scorsa settimana sia costata, quindi se si è sforato nel budget previsto, soprattutto in merito all'impiego degli uomini delle forze dell'ordine: «Nel frattempo ci sono palermitani senza casa che vivono per strada, in auto, o in alloggi di fortuna! Il mio sindacato ha subito contattato alcuni parlamentari perché vogliamo che venga fatta chiarezza in parlamento su questa vicenda, per stabilire se ci sono stati dei costi in più che abbiamo dovuto affrontare, a cominciare proprio dall'impiego dei poliziotti e stabilire eventuali responsabilità su questa gestione dei migranti»,conclude il dirigente nazionale Consap.