mercoledì 3 febbraio 2016

Roberto Mancini, morto per dovere.


Il 12 febbraio uscirà un libro che racconta la storia di Roberto Mancini, il poliziotto che ha scoperto la Terra dei fuochi. "È stato un onore ridare vita a un grande uomo e rivelare a tutti una storia insabbiata che avrebbe potuto far luce sul più grande disastro ecologico del nostro paese”, scrive Beppe Fiorello nella prefazione. L’attore interpreterà proprio Roberto Mancini, eroe e servitore dello Stato, in una serie tv che andrà in onda il 15 e il 16 febbraio su Rai 1.

Il libro di Luca Ferrari, Nello Trocchia con Monika Dobrowolska Mancini racconta la storia di Roberto, morto il 30 aprile 2014, ucciso da un cancro. Un uomo che sapeva già tutto del disastro ambientale nella cosiddetta Terra dei fuochi. Come si legge nella scheda della casa editrice Chiarelettere, "Vent’anni fa conosceva nomi e trame di un sistema criminale composto da una cricca affaristica in combutta con la feccia peggiore della malavita organizzata e con le eminenze grigie della massoneria. Aveva scritto un’informativa rimasta per anni chiusa in un cassetto e ritenuta non degna di approfondimenti”.

Ci sono le testimonianze dei colleghi e della famiglia (la moglie Monika, che ha collaborato alla stesura, la figlia Alessia, che aveva tredici anni quando il papà è morto), i documenti, oltre dieci anni di lavoro alla Criminalpol e la voce stessa di Mancini. “Il nostro dovere non è arrestare qualcuno e mettergli le manette per fare bella figura con i superiori e magari prendersi un encomio”, diceva Roberto. "Noi siamo pagati per garantire i diritti, per migliorare, nel nostro piccolo, il mondo che ci circonda, la vita delle persone”.

Ecco perché sarebbe un bel segnale che il Comune di Acerra intitoli una piazza al Vice commissario Roberto Mancini, vittima del dovere, per la memoria di chi è orgoglioso di appartenere alla sua terra, e vorrà conservarne l'esempio per lottare contro le mafie e l’illegalità.