domenica 7 dicembre 2014

ANONYMOUS ATTACCA IL SITO DELLA CONSAP.

ANONYMOUS ATTACCA IL SITO DELLA CONSAP. INNOCENZI: VOGLIONO FERMARE LA NOSTRA BATTAGLIA CONTRO I PROTOCOLLI OPERATIVI CHE LEGANO LE MANI AI POLIZIOTTI.

“Attacco di tipo DDos sul sito ufficiale nazionale Consap.org” questa comunicazione è stata inoltrata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni alla Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia (CONSAP) sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato.
L’aggressione degli hacker di Anonymous ha ormai nel mirino la Polizia di Stato con particolare accanimento verso chi si batte per rivendicare i diritti del personale in divisa divenuto ormai il bersaglio di ogni tipo di protesta sia reale che virtuale.
Il Segretario Generale Nazionale della Consap Giorgio Innocenzi nel rendere nota la comunicazione giunta a seguito di attività info-investigativa svolta dal Cnaipic (Centro nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche), ha rassicurato sul fatto che l’attacco è stato respinto e né ha attribuito le cause alla crescente attività del sindacato a tutela della dignità del personale: “Dai casi denunciati del rischio Tbc per il personale legati a Mare Nostrum e alla gestione dei migranti, fino alla campagna contro i nuovi controlli operativi del Dipartimento della Pubblica Sicurezza che legano le mani ai poliziotti – spiega Innocenzi – la Consap viene ormai vista dai manifestanti violenti ed organizzati come un pericolo”.
Il sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato sia negli incontri ufficiali al Viminale  che sulla rete social dell’organizzazione ha avviato un duro scontro con l’Amministrazione, che in un documento di quindici schede sta riscrivendo le regole d’ingaggio dal personale in divisa in tutti i settori: territorialità, specialità di polizia, ordine pubblico, rimpatri, respingimenti fino a riscrivere le tecniche di ammanettamento, oltre che le modalità dell’uso dello spray al peperoncino, un faldone sul quale campeggia in ogni pagina la scritta “bozza di vietata divulgazione”, nel quale il poliziotto viene trasformato in un consulente dei violenti, obbligato al dialogo ed alla comprensione fino all’estremo.
“Un regolamento di questo genere – conclude Innocenzi – qualora venisse approvato sarebbe un regalo a chi delinque, forse sono da ricercare in questo nostro impegno le motivazioni dell’attacco informatico di cui siamo stati fatti oggetto”.