mercoledì 13 novembre 2013

IDENTIFICABILITA' IN ORDINE PUBBLICO

CONSAP, CONTROBILANCIAMOLA CON TELECAMERA SUL CASCO E L'ASSOLUTO DIVIETO DI TRAVISAMENTO DEL VOLTO.


“Telecamere sui caschi e applicazione puntuale della norma che impedisce il travisamento del volto” la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia rilancia dopo la raccolta di firme per una petizione europea per introdurre i codici identificativi per le Forze di Polizia in attività di Ordine Pubblico, sottoscritta da decine di migliaia di “navigatori della rete”.
Il Segretario Generale Nazionale della Consap Giorgio Innocenzi ha dichiarato alle agenzie di stampa, che la proposta di identificazione degli operatori in Ordine Pubblico, peraltro già in uso in diverse forme in alcuni paesi dell’Unione Europea, vada controbilanciata con una tutela per la loro incolumità, attraverso il posizionamento di una telecamera sul casco degli operatori e l’applicazione puntuale della legge che impedisce il travisamento del volto.
Come sindacato di polizia – ha proseguito Innocenzi – raccogliamo le rimostranze dei colleghi che ci parlano di manifestanti dediti alla guerriglia ed azioni concertate che hanno come obiettivo gli uomini in divisa. In tal senso per fare un atto di vera giustizia e non di facile populismo, sarebbe opportuno che le immagini degli scontri siano ben documentate per sottoporle all’esame dell’Autorità Giudiziaria e che gli attori degli scontri siamo chiaramente riconoscibili: i nostri attraverso il numero che si vuole introdurre e gli altri impedendo loro di travisarsi il volto.
“Credo che queste prove inconfutabili sulle effettive responsabilità – conclude Innocenzi – finiranno con il deludere chi per partito preso e opportunismo fazioso, disegna il personale in divisa come degli invasati con l’hobby di spaccare teste”.