sabato 16 marzo 2013


TORINO : QUOTIDIANO LA REPUBBLICA, SPARITI I LIBRI CONTABILI DEL SIULP.



IL «giallo» questa volta ha uno sfondo sorprendente. Tutto si svolge infatti negli uffici del Siulp, sindacato di polizia, quello che tra le organizzazioni sindacali degli agenti conta storicamente il maggior numero di iscritti. Il mistero ha inizio con la denuncia di un furto. Il sostituto commissario F. D., che nel sindacato ha la funzione di economo, alla fine di febbraio si presenta in questura e, non senza imbarazzo, denuncia l' improvvisa sparizione di tutti i libri contabili del Siulp, dicendo: «Probabilmente sono stati rubati». In questura però drizzano le orecchie. Da tempo il Siulp-Torino è attraversato da aspre polemiche e tensioni, tanto che la direzione romana del sindacato ne ha disposto il commissariamento, scoprendo presto che la contabilità registrava lacune sorprendenti. L' economo quindi, forse messo alle strette dal "commissario", corre in questura e denuncia l' improvviso furto. Per sua sfortuna il questore Antonino Cufalo non è da uomo da sottovalutare tali vicende e infatti affida le indagini agli investigatori della Mobile e ai colleghi della Scientifica. Che però non hanno dovuto indagare a lungo perché la scorsa settimana l' economo, dopo una notte di travaglio interiore degna dell' Innominato di manzoniana memoria, si è ripresentato in questura: «Non posso continuare a tacere. Non riesco più a dormire, il rimorso mi sta soffocando. Ho mentito, non c' è stato nessun furto nella sede del sindacato. Sono stato io che ho fatto sparire i libri contabili. Li ho buttati via per nascondere alcune anomalie. Nulla di grave, spese che non erano certificate da ricevute, ma ho avuto paura e ho gettato tutto...». Il caso, data la delicatezza, è stato assegnato al pm Patrizia Caputo, del pool Reati contro la pubblica amministrazione, che ha iscritto l' economo del Siulp nel registro degli indagati con le accuse di peculato (che probabilmente sarà trasformata in appropriazione indebita, dato che il Siulp è un' organizzazione «privata») e simulazione di reato. L' inchiesta però è solo all'inizio. Nessuno in questura crede che l' economo abbia agito di sua iniziativa, tutti si dicono convinti che qualcuno gli abbia "suggerito" di far sparire ciò che avrebbe potuto documentare una gestione "allegra" dei fondi del Siulp.
Leggi l'articolo allegato pubblicato in merito da La Stampa di Torino.