venerdì 8 giugno 2012

SPENDING REVIEW: INNOCENZI (CONSAP), STANNO DISTRUGGENDO POLIZIA DI STATO.



(AGENPARL) - Roma, 06 mag - 65milioni di euro. A tanto ammonta il risparmio che si dovrebbe avere, dopo la spending review, dal ministero dell’Interno, riorganizzando l’intero assetto organizzativo della Polizia di Stato. “L’incontro di oggi al Ministero è saltato perché abbiamo chiesto di rinviare il tutto a venerdì pomeriggio, data in cui incontreremo lo stesso ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri”, spiega all’AgenParl Giorgio Innocenzi, segretario generale Consap, Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia. “Il dipartimento sta affrontando questo piano di risparmio prevedendo una serie di tagli. Nello specifico vorrebbero recuperare 56 milioni di euro dal ripianamento delle piante organiche previste per ruolo tecnico, 6 milioni di euro dalla soppressione di alcuni presidi sul territorio. Per la postale sono state individuate tutte le sezioni che non sono capoluogo di Dda,  peraltro andando ad intaccare delle sezioni operative che stanno portando grandi risultati nella lotta contro la pedopornografia e poi andrebbero a chiudere la stragrande maggioranza delle squadre nautiche, si andrebbero ad eliminare tutti i tiratori scelti e poi i sommozzatori, chiudendone tutte le scuole che sono dislocate sul territorio nazionale, lasciando solo quello di La Spezia.
La chiusura però delle sezioni di polizia postale è stata giustificata dal successo dell’attività di questi anni, un successo che non avrebbe bisogno di uffici fisici. 
Non è così, perché i compartimenti hanno sempre detto al Ministero che è indispensabile il lavoro delle sezioni, perché è lì che si ha il contatto con i cittadini e si ricevono le segnalazioni e, la maggior parte delle indagini sulla pedopornografia, partono proprio dalle denunce dei cittadini. L’indagine informatica è solo un seguito delle segnalazioni. La realtà una sola, l’amministrazione sta cercando di raschiare il fondo. Vogliono togliere le sezioni operative, salvaguardando però i posti di potere. Sono stati creati tanti uffici e direzioni centrali, tutti posti da questori o da prefetti. Quindi loro mirano a salvaguardare questa impostazione mentale andando a penalizzare il territorio, a svantaggio dei cittadini. Stanno creando un corpo anomalo, perché c’è una grossa testa con tutti gli uffici centrali, prefettizi e burocratici, e le gambe diventano sempre più sottili, visto che la Polizia di Stato sta riducendo i presidi territoriali.
“Non si tocchi il sistema della sicurezza”, è un’affermazione che si è sentita spesso, ultimamente, riconfermata inoltre dallo stesso Ministro. Come lo spiega?
Qui c’è la malafede dei prefetti che gestiscono l’amministrazione e stanno mal consigliando i ministri, perché stanno puntando a salvaguardare le loro poltrone, penalizzando e distruggendo la Polizia di Stato. Perché se si eliminano le propaggini territoriali, finisce la capacità preventiva e repressiva delle forze di polizia.
Si parla, però, anche di una possibile chiusura di 17 prefetture minori, e questure. 
Il problema è che chiudere una questura vuol dire eliminare 4 posti di funzione e il corrispettivo dell’arma è un solo posto di funzione, quindi si andrebbe a creare un’ulteriore sperequazione rispetto all’arma. Di conseguenza questo provvedimento di chiusura e di accorpamento di questure e prefetture è in stand-by. Nel senso che fino a quando non si avranno decurtazioni eguali tra le forze di polizia, allora si avrà lo stop. In questo momento i tecnici del dipartimento stanno lavorando, affrontando una serie di piani e ristrutturazioni di questi tagli, mentre dall’altra parte ci sono gli uffici del Ministro che stanno lavorando per conto loro. E poi c’è lo stesso ministro Cancellieri che è molto perplessa dei tagli che sono stati proposti dal dipartimento. C’è un’opinione apparentemente diversa tra il Ministro e la stessa burocrazia ministeriale.