lunedì 22 settembre 2014

soddisfazione per la decisione assunta dal P.M. di Roma di arrestare “ Jenni a Carogna” e 4 ultrà per i fatti accaduti il 03 maggio scorso all’Olimpico

Non si può non esprimere viva soddisfazione per la decisione assunta dal P.M. di Roma di arrestare “ Jenni a Carogna” e 4 ultrà per i fatti accaduti il 03 maggio scorso all’Olimpico in occasione della finale di Coppa Italia - Così esordisce il segretario nazionale della Consap (confederazione sindacale autonoma di Polizia), Stefano Spagnoli – E sono convinto di interpretare il pensiero della maggioranza degli Italiani oltre che ovviamente delle FF.OO. – Aggiunge Spagnoli – Il Magistrato ha affermato dei principi sacrosanti: non si va allo stadio per creare scontri e tensioni, nessun tifoso ha titolo ne alcuna autorità per gestire una partita ma, soprattutto, viste le accuse formulate nei confronti degli arrestati, nessuno si deve permettere di offendere la memoria di un poliziotto come l’Ispettore Filippo Raciti, che non c’è più proprio a causa di scontri provocati dai tifosi, e quella della sua famiglia, inneggiando chi, per la legge, è stato riconosciuto colpevole della sua morte. Questa è la giustizia che vogliamo, chi sbaglia paga senza se e senza ma. Per questa giustizia, attenta e affermativa di principi sani – conclude Spagnoli – i poliziotti sono disposti a sacrificarsi anche fino all'estremo nell'adempimento del loro dovere. La nostra politica tragga esempio per orientarsi meglio nel decidere da quale parte stare.
Foto: Non si può non esprimere viva soddisfazione per la decisione assunta dal P.M. di Roma di arrestare “ Jenni a Carogna” e 4 ultrà per i fatti accaduti il 03 maggio scorso all'Olimpico in occasione della finale di Coppa Italia - Così esordisce il segretario nazionale della Consap (confederazione sindacale autonoma di Polizia), Stefano Spagnoli – E sono convinto di interpretare il pensiero della maggioranza degli Italiani oltre che ovviamente delle FF.OO. – Aggiunge Spagnoli – Il Magistrato ha affermato dei principi sacrosanti: non si va allo stadio per creare scontri e tensioni, nessun tifoso ha titolo ne alcuna autorità per gestire una partita ma, soprattutto, viste le accuse formulate nei confronti degli arrestati, nessuno si deve permettere di offendere la memoria di un poliziotto come l’Ispettore Filippo Raciti, che non c’è più proprio a causa di scontri provocati dai tifosi, e quella della sua famiglia, inneggiando chi, per la legge, è stato riconosciuto colpevole della sua morte. Questa è la giustizia che vogliamo, chi sbaglia paga senza se e senza ma. Per questa giustizia, attenta e affermativa di principi sani – conclude Spagnoli – i poliziotti sono disposti a sacrificarsi anche fino all'estremo nell'adempimento del loro dovere. La nostra politica tragga  esempio per orientarsi meglio nel decidere da quale parte stare.