lunedì 15 settembre 2014

Comparto sicurezza: si cerca di sbloccare il nodo salari

Comparto sicurezza: si cerca di sbloccare il nodo salari

Intervista al Segretario generale del Sindacato di Polizia (Consap) Giorgio Innocenzi.

La situazione della protesta del comparto sicurezza è in costante evoluzione abbiamo fatto il punto della situazione con il sindacato di Polizia Consap dopo l’ennesima giornata d’incontri: “Dopo la riunione del comparto sicurezza di martedi – ci spiega il Segretario Generale Giorgio Innocenzi – che si era conclusa con una posizione comune con richiesta al Governo dello sblocco strutturale del tetto salariale per il primo gennaio 2015, abbiamo incontrato in stretta successione il responsabile della sicurezza del Pd Emanuele Fiano e il gruppo di Forza Italia al Senato.

L’esponente del Pd ha sottolineato la volontà di dialogo del Governo, affermando che ha voluto incontrarci su sollecitazione del premier Renzi quindi registriamo questa apertura; anche l’opposizione di Forza Italia ha dato disponibilità accogliendo la richiesta del Cocer Carabinieri di incontrare il presidente Berlusconi. La Consap-puntualizza Innocenzi- non si sottrae al dialogo, ma ritiene che l’opposizione debba impegnarsi concretamente fino ad arrivare, se necessario, a mettere a rischio l’intesa sulle riforme se le richieste dei sindacati del comparto sicurezza non saranno accolte”. Ma su questo ed altri punti abbiamo sollecitato Il Segretario Innocenzi.

<< Segretario, purtroppo, nelle ultime settimane non abbiamo potuto non notare come le tensioni tra gli appartenenti alle forze di sicurezza, sono più che cresciute. Si parla di contenimento della spesa. Ma a pagare sembrerebbe essere sempre ‘pantalone’

 Nel 2010 data del primo blocco contrattuale della Pubblica Amministrazione con l’introduzione del tetto salariale, ci avevano parlato di una misura d’emergenza e temporanea per dare una boccata d’ossigeno alle asfittiche casse dello Stato, a distanza di quattro anni nulla è cambiato non solo nei sacrifici imposti alla categoria ma anche in tema di sprechi, basta pensare che l’Amministrazione dell’Interno si appresta a ristrutturare una palazzina al centro di Roma, con stanziamento di sei milioni di euro per un potente che ne vuole farne la sua nuova abitazione con ufficio di rappresentanza. Queste sono le cose che ci fanno indignare come sindacalisti; e allora ci chiediamo ma il Governo queste cose le sa? Fa finta di non vederle? Qui prodest. Non credo che altre sigle avranno lo stesso coraggio della Consap nel denunciare queste cose, ma è già tanto essere riusciti a spuntare un comunicato congiunto.


L’annuncio di uno sciopero così massiccio da parte delle Forze dell’Ordine non si era mai sentito. Quale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?

Viste le reazioni possiamo dire che è stato una decisione sofferta ma inevitabile, finalmente nell’agenda di governo il problema della sicurezza sembra essere balzato ai primi posti. L’allarme arriva dalla base e cosi anche chi, per vari motivi, aveva sempre abbassato i toni ha uniformarsi alla linea degli autonomi, un’area che oggi dopo le scalate politiche e quindi lo schieramento partitico di alcuni capi del sindacato ex autonomo adesso siamo solo noi a rappresentare. L’annuncio dello sciopero delle forze di polizia contro il blocco degli stipendi è stato quindi il modo per richiamare l’attenzione del governo sul tema della sicurezza che per anni è stato disatteso dai governi di destra, centro e sinistra che si sono alternati alla guida del Paese. Esso è scaturito dopo un lungo confronto con tutti i leader dei sindacati delle cinque forze di polizia ad ordinamento civile ed i Comitati Centrali di rappresentanza delle forze militari, ma in guardia perché c’è ancora fra di noi chi ha paura a pronunciare la parola sciopero. Da anni siamo gli unici nel panorama sindacale delle Forze di Polizia a chiedere che ai poliziotti sia consentito lo sciopero regolamentato come avviene in altre professioni di utilità pubblica. Inoltre noi viviamo il paradosso che se agli operatori è precluso lo sciopero così non è per i prefetti, quindi anche il Capo della Polizia volendo può scioperare. In questa fase di scontro possiamo solo dire che se i parlamenti che si sono succeduti ci avessero concesso questa strumento, adesso tutto sarebbe meno traumatico e noi potremmo scioperare senza creare disservizi ai cittadini e senza rischiare sanzioni o penalizzazioni sempre possibili.


Segretario Innocenzi c’è da registrare, malgrado tutto, una disponibilità del Presidente del Consiglio Renzi, che, con ogni probabilità, tutto ha in mente meno che una frattura con i lavoratori del comparto della sicurezza e delle forze armate.
Matteo Renzi si è detto disponibile ad un incontro, ma “non ai ricatti“. Ebbene sono anni che le forze di polizia e i poliziotti subiscono tagli e mortificazioni. Siamo pronti a scioperare non per chiedere un aumento dello stipendio, ma per ottenere lo sblocco del tetto salariale, ossia il trattamento economico connesso all’anzianità maturata e alla qualifica ricoperta, che da quattro anni ci viene negato, senza recupero. Vorremmo che fosse chiaro che al mutare della qualifica corrispondono funzioni, oneri e responsabilità progressivamente maggiori e più ampie, particolarmente pregnanti dato il lavoro che svolgiamo. Il Presidente del Consiglio rispetti dunque l’impegno assunto nel Def (il Documento di economia e finanza) in cui si sostiene che si sarebbero attuati i contratti. Inoltre rispedisco al mittente l’accusa di insensibilità verso i disoccupati, noi non siamo “stipendiati che chiedono di più?, ma servitori dello Stato che con poco più di mille euro al mese sono ormai diventati dei “nuovi poveri” che rischiano la vita ogni giorno. Quanto al Ministro dell’Interno è di tutta evidenza che appaia più interessato alla sopravvivenza del suo nuovo partito che ha un confronto duro con il  Capo del Governo, ci chiede di abbassare i toni, ma i toni si sono alzati dopo che lui stesso in vari incontri ci aveva detto di volersi impegnare, senza alcun risultato concreto.

 In caso di mancata intesa col Governo, potrete garantire comunque un minimo di servizio di sicurezza per i cittadini ?
La data è ancora da definire indicativamente possiamo dire fine mese anche se non possiamo certo sottrarci alla richiesta di incontro del Presidente del Consiglio qualora venisse formalizzata e calendarizzato. Per quanto riguarda la sicurezza dei cittadini, noi abbiamo scelto di lavorare per lo Stato quindi al servizio dei cittadini che sono i nostri primi referenti, anche loro vittime e non colpevoli dell’indecisionismo della classe politica: ma è innegabile con questa minaccia di sciopero ci siamo incamminati su una strada mai battuta e le ripercussioni potrebbero essere minime ma anche pesanti per la sicurezza pubblica.
Quello che è deludente è che sembra che le risorse alla sicurezza debbano andare solo a rimpinguare le tasche delle divise, così non è in Italia esiste un diffuso allarme per il calo della sicurezza, che badate non sono le statistiche di certe questure peraltro precluse agli organi d’informazione ed ai sindacati, la sfiducia dei cittadini traspare anche dal vertiginoso calo delle denunce e da certi presunti risparmi che si fanno chiudendo i commissariati la notte, a Roma ne chiuderanno ben 26 o sopprimendo oltre 360 sedi di Polizia in tutta Italia…o magari come è successo non riuscire ad utilizzare le risorse per le coperture assicurative ai poliziotti in attività d’istituto perche il Ministero in cinque anni non è riuscito a predisporre un bando degno di questo nome. >>
Fonte: jobsnews.it