martedì 25 marzo 2014

Ascoli : no alla chiusura delle sezioni di polizia postale

Ascoli : no alla chiusura delle sezioni di polizia postale. Appello Consap al Ministro Alfano, assurdo chiudere una specialità che opera a costo zero !!!

Purtroppo e inesorabilmente, in nome della cosiddetta spending review, a breve verrà decretata la chiusura della Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Ascoli Piceno.

Una vera e propria assurdità. Non vi sarà alcun risparmio di spesa. Infatti il personale della specialità in questione espleta il proprio servizio all'interno delle sede provinciale di Poste Italiane e quindi, oltre ad assicurare una adeguata protezione a detti uffici (notoriamente frequentati da persone comuni per lo più anziani, che verranno inevitabilmente sguarniti con le conseguenti ricadute in termini di sicurezza). Le spese per affitto, luce riscaldamento, linee telefoniche, connessioni internet,  cancelleria, attrezzatura varia oltre ad autovetture ed una quota di indennità, vengono assicurate dall'ente Poste Italiane.

Ovviamente cessando detta "convenzione" e chiudendo le sedi il personale, tutte le spese di cui sopra andranno in carico alle Questure gravando interamente sul Ministero dell'Interno! (Pensa che risparmione!). Per meglio spiegare quanto l'ipotesi sia comunemente ritenuta un' assurdità, si precisa che le Sezioni Provinciali fanno riferimento funzionale e operativo ai Compartimenti (aventi sede nei capoluoghi di Regione).

I Compartimenti assicurano per quanto possibile il coordinamento delle indagini, trattando infatti unicamente reati informatici/telematici è probabile che lo stesso soggetto/malfattore compia più reati a danno di più persone e questo fa si che senza il coordinamento verranno aperte più indagini per il medesimo reato (Es. Molestatore/stalker/pedofilo/truffatore seriale che utilizza una determinata e-mail o profilo) arrecando sicuri sprechi di risorse nelle duplicazioni di attività investigative.

L'aggiornamento professionale è poi una componente importantissima per gli operatori che a differenza di chi non svolge indagini in rete, deve poter "stare al passo" con le nuove tecnologie o l'utilizzo di nuovi social network o anche solo delle tecniche utilizzate dai malfattori, cosa che verrebbe a cessare inevitabilmente senza un rapporto funzionale.

I Compartimenti forniscono alle Sezioni ausilio, aggiornamento e vengono contraccambiate dal filtro che queste effettuano sul territorio acquisendo le denunzie e notizie di reato. Non si spiega infatti che senso avrebbero i Compartimenti senza le Sezioni, perché il sistema è ovviamente destinato a crollare!

L'idea (brillante) sarebbe quella di chiudere le Sezioni ed accorparle alle Squadre Mobili (nuclei di personale dedicati a svolgere indagini su: criminalità organizzata, reati contro il patrimonio, la persona, Antidroga ecc ecc), tuttavia non è stato predisposta alcuna organizzazione pratica, si fa osservare che salvo casi sporadici, non vi è neppure la disponibilità di locali (tanto che alcuni Questori hanno valutato di chiedere a Poste Italiane se per ora il personale può restare dov'è!).

A ciò si aggiunga che in tutte le Questure vi è un annosa carenza di personale, motivo per cui gli addetti alle indagini devono svolgere anche altri servizi, nonché attività di supporto nell'Ordine Pubblico e posto che le Squadre Mobili vivono in costante/quotidiana emergenza, gli addetti alla Polizia Postale verranno impiegati in tutt'altre attività, il che significa che in un primo tempo ci ritroveremo, senza strumenti e con personale ridotto, per poi constatare che il medesimo personale, privato della propria specifica professionalità, chiederà e otterrà di svolgere altre attività.

Non si capisce poi come il patrimonio di conoscenze (che tante tragedie ha evitato), legami con il mondo della scuola, del volontariato, dell'associazionismo, faticosamente acquisite dalle Sezioni potrà continuare ad esistere, poiché potrà capitare (se ancora avverrà), che il personale impiegato per divulgare nozioni e consigli nelle scuole (ovviamente in divisa) si possa ritrovare a svolgere delicate indagini il giorno successivo (in borghese).

Uno dei compiti più delicati svolti dalla Polizia Postale è l'attività di analisi forense (esame dei PC/telefonini sequestrati), che oltre a richiedere un evidente elevato grado di conoscenze e capacità tecniche, diventa sempre più determinante nelle indagini complesse.

Ciò comporta un enorme risparmio per lo Stato, infatti l'Autorità Giudiziaria spesso interessa la specialità per l'effettuazione di copie forensi e analisi informatiche, che, se affidate a consulenti esterni, comporterebbero e comportano aggravi di spese importantissimi, il personale della Polizia Postale non riceve alcun compenso, poiché l’attività forense rientra nei propri compiti di specifica competenza.

Consideriamo anche che la Polizia Postale di Ascoli Piceno è interessata quotidianamente, da deleghe d’ indagini, dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno,  da quella di Fermo nonché dalla Procura Distrettuale di Ancona e svolge quotidianamente un servizio di vigilanza (pattuglia anti-rapina) agli Uffici Postali ubicati in tutto il territorio della Provincia. Le statistiche parlano chiaro, dal 2009 a tutt’oggi, le rapine in danno degli Uffici Postali si sono quasi azzerate.

A questo punto, le due Procure della Repubblica di questa Provincia, si troveranno costrette a trasmette  le deleghe d’indagini unicamente al Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Ancona, il quale, sicuramente interessato anche dalle altre Autorità Giudiziarie della Regione Marche (Macerata e Pesaro verranno chiuse anche loro), non sarà in grado di gestire l’enorme mole di lavoro. (La Sezione di Ascoli Piceno esegue  con puntualità e professionalità circa 200 deleghe d’indagine disposte dalle tre Procure.).

Il risultato è scontato, il Compartimento di Ancona andrà inevitabilmente al COLLASSO!! Quotidianamente, l'Ufficio ricezione delle denunzie della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Ascoli Piceno è sempre più affollato dai cittadini, perché spesso sono le altre Forze di Polizia (Carabinieri e Guardia di Finanza) a indicare la specialità per risolvere problematiche delle quali non hanno conoscenze. (social network quali facebook, ASK, whatsapp, furti d’identità, phishing, pedo-pornografia, molestie, frodi informatiche,cyber-bullismo, attacchi informatici subiti da aziende/istituti di credito/ Uffici Statali ecc)

La Polizia Postale di Ascoli Piceno, riceve circa 250 denuncie per reati di specifica competenza l’anno, provvedendo successivamente allo sviluppo dell’attività d’indagine tesa all’identificazione dell’autore del fatto/reato.

Tutta l’attività sopra specificata è svolta da sette poliziotti. Con la chiusura della Sezione i cittadini della provincia di Ascoli Piceno perderanno un importante  punto di riferimento per quanto riguarda la sicurezza sul web ed in particolar modo, un qualificato supporto per i genitori preoccupati dall’uso non consapevole della nuove tecnologie da parte dei propri figli minori.

 Il nostro compito come Organizzazione Sindacale dovrebbe essere quello di chiedere uno stipendio adeguato, orari e condizioni migliori per gli appartenenti alla Polizia di Stato e invece dobbiamo anche difendere i cittadini.

Vogliamo che si sappia quello che sta accadendo e pur prendendo atto delle innumerevoli manifestazioni di stima che si susseguono dai mass media, dai cittadini e dalle istituzioni/associazioni, cerchiamo di far capire che non è assolutamente il momento di abbassare la guardia per quanto attiene la sicurezza sul web, non quando esiste una specialità (unica tra le 5 forze di Polizia) a costo zero!!!