martedì 4 dicembre 2012


APPELLO AL MINISTRO CANCELLIERI : BASTA PROVOCAZIONI INUTILI E DANNOSE.

In relazione alle dichiarazioni rilasciate sabato dal Ministro Cancellieri, con le quali ha affermato che rispetto alla chiusura di 38 Questure “non ci sono malumori tra i poliziotti perché stiamo facendo cose interessanti come lo sblocco del turn over”, INNOCENZI (CONSAP), Romano (SIULP),Tanzi (SAP) e Mazzetti (UGL POLIZIA DI STATO)  non nascondono la loro irritazione rispetto all'infondatezza delle dichiarazioni del Ministro, che ritengono una vera e propria provocazione al personale in uniforme che, tra mille difficoltà e attacchi gratuiti e violenti senza nemmeno essere pagato per quello che sta facendo, garantisce la democrazia e la salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica. Se non ci fosse stato un incontro specifico in materia nel corso del quale (in rappresentanza di oltre il 70% dei poliziotti, a cui si sono aggiunte altre sigle), abbiamo esposto la nostra ferma contrarietà alla chiusura delle Questure, avremmo potuto pensare ad una vera e propria volontà del Ministro di provocare i servitori dello Stato. A suo favore resta soltanto una possibilità, sottolineano i sindacalisti, e cioè quella che il Ministro, avendo abbandonato per impegni istituzionali la riunione prima che terminasse, sia stata male informata dai suoi più stretti collaboratori, che hanno proseguito l’incontro, in merito alle lamentele esposte dai rappresentanti sindacali. Delle due l’una: se è stata male informata il Ministro deve immediatamente correre ai ripari e cambiare i suoi stretti collaboratori poiché la inducono a gravissimi errori su un tema delicatissimo ed esclusivo; se invece è stata informata correttamente, allora siamo di fronte ad una vera e propria provocazione che i poliziotti italiani, in nome del diritto alla sicurezza dei cittadini, non possono far
cadere. Per questo sarà manifestazione. Perché i poliziotti sono stanchi, demotivati, maltrattati e pure non
pagati, per dirla in una sola parola sono incazzati. Tutto il resto è provocazione e demagogia irresponsabile.
Roma 3 dicembre 2012