giovedì 21 luglio 2016

Grave sperequazione ai danni degli agenti di Pubblica Sicurezza.

La Segreteria Nazionale ha inviato una corposa missiva al Capo della Polizia in riferimento al grave rischio attentati terroristici per il nostro paese, denunciato in data 18 cm dallo stesso Ministro dell’Interno Alfano,   chiedendogli di intervenire con il Signor Ministro al fine di sollecitare l’approvazione del disegno di legge di modifica all’articolo 73 del regolamento di cui al regio decreto 6 maggio 1940, n. 635, in materia di porto d’armi per gli agenti di pubblica sicurezza in servizio permanente, giacente ormai da più di un anno in parlamento. In sostanza la normativa “de quo” riguarda  la concessione del porto d'armi  (norme di cui agli articoli 42, primo comma, del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 (abrogato dall’articolo 4 della legge 18 aprile 1975, n. 110), e 73 del regolamento di cui al regio decreto 6 maggio 1940, n. 635, ) la quale limita solo a determinate  categorie di persone (capo della polizia, prefetti, vice-prefetti, questori e tutti gli ufficiali di pubblica sicurezza: ovvero i funzionari della polizia di stato e gli ufficiali dei carabinieri) il riconoscimento del diritto a portare liberamente armi per la difesa personale diverse dall’arma in dotazione, escludendo migliaia di agenti di pubblica sicurezza. Non e’ più accettabile la sperequazione tra il personale che riveste la qualifica di agente di Pubblica Sicurezza che quotidianamente rischia la propria incolumità per la salvaguardia comune. 
Il Segretario Generale Nazionale Vicario Dr. SCALZO Sergio