Lo sblocco retributivo è in busta paga! Dura sconfitta del sap !
Tutti i poliziotti che si erano visti negare i benefici economici connessi alle promozioni ricevute, agli scatti di anzianità nella qualifica posseduta, al trattamento economico connesso alla qualifica superiore ed all'assegno di funzione possono oggi constatare nelle buste paga, e nei conti correnti, che lo sblocco che avevamo annunciato nello scorso autunno c’è; ed i soldi pure!
È per ora il più importante dei risultati dell’unità del nostro fronte sindacale, che ha saputo modulare i toni del confronto con la controparte governativa, inasprendolo quando è stato necessario fino a giungere ad uno scontro duro ed aperto, ottenendo così l’avvio di quel dialogo costruttivo noto a tutti che ci ha permesso di giungere all'accordo di cui oggi raccolgono i frutti tutti i poliziotti.C’era in giro qualcuno che prima ha tentato di negare l’esistenza del nostro accordo; poi, smentito dalla Gazzetta Ufficiale, ha cercato di far credere che quei soldi non sarebbero arrivati: oggi che invece sono arrivati anche a loro ed a coloro i quali li avevano ascoltati, cercano di far credere che allora saranno altri i soldi che non arriveranno, quelli del premio di produzione e degli straordinari.Ma anche qui sono le carte ufficiali che ci danno ragione: infatti i soldi per retribuire la presenza, i servizi in alta montagna, la reperibilità ed i cambi turno ci sono. Eccome se ci sono. Anzi sono di più dello scorso anno proprio grazie al funzionamento dei meccanismi di vigilanza e controllo sindacale ed ai maggiori stanziamenti per produttività e straordinari ottenuti dalla nostra incisiva azione.In un momento in cui la crisi fa ancora sentire i suoi effetti siamo riusciti a far valere la nostra specificità ed ottenere i risultati concreti che i poliziotti hanno già messo in tasca con lo sblocco dei tetti retributivi e che, nei prossimi mesi, monetizzeranno con gli incrementi delle accessorie: solo per fare un esempio la produttività collettiva, quest’anno potrà superare i 1.200 euro lordi.Parallelamente siamo riusciti ad imporre un deciso stop sia ai protocolli operativi, che così com'erano, non aiutavano i poliziotti, ma anzi rischiavano di danneggiarli, sia alla razionalizzazione dei presidi, in realtà irrazionale per molti aspetti e che, in ogni caso, non può essere presa in considerazione senza la valorizzazione del personale che passa attraverso il riordino delle carriere.Ancora una volta abbiamo sconfitto così la cultura dello scontro strumentale e fine a sé stesso, che porta all'inevitabile insuccesso ed obbliga poi a diffondere mistificazioni per tentare di nasconderlo. Noi non ci siamo limitati a dire un semplice “no”, ma abbiamo invece guadagnato appositi tavoli di confronto su cui ottenere altri risultati concreti a favore dei poliziotti.Ai colleghi ora la decisione su chi tutela
effettivamente i loro interessi.