Purtroppo,
negli ultimi tempi, siamo costretti a segnalare delle mancanze da parte di
alcune segreterie che, sicuramente per ignoranza (usato come termine derivante
dal latino che significa “ignorare, non sapere”, assolutamente da non
confondere con chi lo usa impropriamente per offendere), non attua quanto
legittimato dall’A.N.Q. e da successive circolari esplicative. Questa O.S.
vuole segnalare quanto capitato a un collega diventato papà, con moglie
dipendente pubblica. Quest’ultima dichiara di non voler beneficiare della norma
sulla fruizione dei periodi del riposo giornaliero (art.39 del T.U.) favorendo il
marito in base all’art.40 del T.U. che inequivocabilmente lo permette qualora la madre non se ne avvalga. Il
dibattito è nato nel momento in cui la madre, nello stesso periodo, usufruisce
di un periodo di congedo ordinario, attirando l’attenzione di chi ignora
(appunto..) la legge, dichiarando che in tale situazione la richiesta del
neopapà non sarebbe stata autorizzata equiparando la moglie ad una casalinga!!!
Ma cari colleghi, il punto è proprio
questo!!!!
In base alla
circolare 118 del 2009, che fa seguito alla sentenze del Consiglio di Stato nr.
4293 del 9 settembre 2008, la madre casalinga deve essere
considerata alla stregua della madre lavoratrice, consentendo al padre di
usufruire dei periodi di riposo previsti. Insomma, ricapitolando per evitare di
far ricadere nell’errore chi ignora, prima di tutto la mamma non deve avvalersi
della legge e nel caso decida di utilizzare il congedo ordinario, viene
equiparata ad una casalinga…..quindi il papà può usufruire dei periodi di
riposo!
La
Segreteria Provinciale, il 26 gennaio 2012, ha richiesto ufficialmente un
intervento della Segreteria Nazionale, affinché si possa chiarire la
problematica nella speranza che, in futuro, si sia più preparati ad affrontare
le giuste richieste dei colleghi.
Se avete
dubbi, cari colleghi, non esitate a contattarci.
LA CONSAP DIFENDE I TUOI DIRITTI